FIM Cisl Asti: “Per MSA chiediamo un tavolo alla presenza di tutte le istituzioni per agevolare una soluzione”

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Riceviamo e pubblichiamo

Apprendiamo dal comunicato stampa di tutte le iniziative intraprese dalla FIOM Cgil e Filctem Cgil in questi 9 mesi di crisi della MSA e siamo certi che hanno fatto il massimo delle loro capacità. In effetti dopo tanto tempo di attesa e di assoluta inefficacia delle azioni descritte, alcuni lavoratori della ditta MSA, si sono recati presso la nostra sede e hanno chiesto un nostro interessamento.

Presa atto della situazione ci siamo permessi di verificare con aziende del settore una possibile soluzione. Venuti a sapere l’interessamento da parte della Waya Assauto, nel giorno stesso in assemblea davanti ai cancelli alla presenza del Segretario Generale della FIOM e dei lavoratori, abbiamo dato informazione dell’opportunità e abbiamo chiesto un percorso unitario per la gestione dei vari passaggi. Ci è stato detto no e che raccontavamo “solo palle”.

Il giorno successivo si è svolto un incontro presso l’Unione Industriale di Asti al quale alcuni lavoratori hanno chiesto la nostra presenza, ma anche in questo caso la FIOM e la Flletem hanno impedito la nostra partecipazione.

Intanto i lavoratori continuano a non prendere stipendi e perdere salario con lo sciopero in atto a fronte di commesse da completare.

Il giorno 26 novembre 2018 è stato convocato un tavolo in regione Piemonte a cui abbiamo partecipato come ospiti (dal punto di vista della FIOM) nel quale la Regione Piemonte ha proposto all’MSA assistita dall’Unione Industriale di Asti, l’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni (non si conosce la motivazione legale) oltre al fatto che, in realtà, serve la presenza dei lavoratori per finire le commesse in atto, consegnare i prodotti, farseli pagare e permettere il conseguente pagamento degli stipendi.

La scrivente inoltre ha fatto un’assemblea retribuita con i lavoratori dell’MSA con i quali, spiegata la situazione e avendo richiesto anche in quella sede alle RSU della FIOM di condividere una richiesta unitaria al Sindaco Maurizio Rasero (che come sempre ha dato disponibilità immediata a tutte le organizzazioni) per attivare un tavolo tecnico con la CRA, e avendo ricevuto nuovamente una risposta negativa da parte della FIOM (intanto i lavoratori sono in sciopero e senza stipendi), abbiamo fatto il nostro lavoro; il resto è cronaca giornalistica.

Restano però i fatti: la strategia dei 15 giorni di novembre senza lavorare e i restanti a 4 ore al giorno certamente hanno fatto risparmiare l’azienda, hanno messo a rischio il cliente più importante non consegnando la commessa, non hanno portato un euro in tasca ai lavoratori, hanno creato invece gli alibi certi per un difficile ripresa della normalità lavorativa.

In altre occasioni abbiamo sempre usato la strategia: produco, trattengo il prodotto, mi paghi lo stipendio, ti fornisco la commessa.

In questa azienda la FIOM (unico sindacato presente fino a novembre), ha scelto un altro percorso; non si stupisca se i lavoratori si sono informati altrove. Guardiamo avanti; chiediamo urgentemente un tavolo alla presenza di tutte le istituzioni per agevolare una soluzione finalizzata al mantenimento della realtà lavorativa nel comune di Asti.”

Per la FIM Cisl di Asti
Salvatore Pafundi

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