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Speciale 118 Sindaci: intervista a Gianluca Forno, sindaco di Baldichieri

118 Sindaci: incontriamo Gianluca Forno sindaco di Baldichieri.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

Mio papà è stato sindaco di Baldichieri dal 1975 al 1985 e poi dal 1999 al 2009. Avevo in casa questa “carica”. Mi ricordo che tante volte di sera, dopo che era arrivato dal suo lavoro in quel di Torino, mi portava con lui in comune, dove per lo più mi annoiavo nel sentire le discussioni, e a volte ero beneficiato da qualcuno, che capendomi, lasciava la sala e mi portava con lui al bar, dove, in quei tempi, mi ritrovavo meglio.

No, non sarebbe stato quello il mio futuro. Crescendo avevo tutt’ altro per la testa. Volevo girare il mondo, fare l’antropologo, cosa in cui credevo, e che dopo gli studi universitari riuscii a realizzare.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Nel 2008 sono a Roma, dove da due anni avevo la mia base di partenza per l’Africa, per i miei impegni di lavoro. Mi sposo (la mia fidanzata e poi moglie era proprio di Roma) e avendo il primo figlio in arrivo, decidiamo insieme con mia moglie di venire a vivere a Baldichieri. Trovo lavoro come CO.CO.PRO all’ASL di Asti, e così con il mio primo nucleo famigliare ritornai dove sono nato.

Nel 2009 mio padre non avrebbe più potuto candidarsi a sindaco, così la sua squadra si riunì più volte, e a mia insaputa, vennero a propormi la candidatura a sindaco. Mio padre mi chiamò e mi disse che lui era decisamente contrario a questa ipotesi formulata da altri e mi sconsigliò di accettare la candidatura.

A questo punto ne parlai con mia moglie, fare il sindaco avrebbe comportato un minore impegno mio in famiglia, che si stava ingrandendo, ma anche su consiglio di mia moglie, decisi di accettare. 

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Nel settore pubblico avevo lavorato con l’Università di Torino su un progetto di ricerca in Africa Equatoriale, poi, in quei tempi lavoravo ad Asti come CO.CO.PRO. nella locale ASL (Nella quale lavoro tutt’oggi). Mi occupavo di comunicazioni. (D’altra parte io sono laureato in Scienze della Comunicazione).

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Fu una “briciola” di commozione per mamma e papà. Sapevo che (nonostante mio padre mi avesse sconsigliato di candidarmi) ne sarebbero stati felici.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

La progettazione e poi la costruzione della “Scuola per L’infanzia” che abbiamo inaugurato la settimana scorsa.

Ci è costata come un bilancio annuale del comune, e la sua realizzazione, durata 5 anni, ci ha sottoposto a grandi difficoltà per superare tutti i problemi (legali, amministrativi ecc) che man mano ci trovavamo davanti.

5 anni sono tanti, ma siamo arrivati alla fine.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Il pacchetto finanziario del comune, cioè il bilancio.

E’ un continuo monitoraggio di tutto quello che avviene partendo dalla pianificazione dei progetti, sia che siano nuovi, oppure già in corso o anche pluriennali.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

L’inaugurazione della “Scuola per l’Infanzia” mi ha commosso.

Poi mi sono impegnato molto, fin dall’inizio del mio primo mandato per il ricompattamento della nostra comunità di cittadini di Baldichieri. Ho ereditato una situazione in cui il paese era spaccato (ai tempi di mio padre sindaco la minoranza era particolarmente forte ed ostile).

Oggi il paese vive in concordia, sono riuscito (col contributo della mia squadra) a ricostruire una vera comunità. Anche di questa cosa sono particolarmente orgoglioso, oggi Baldichieri vive in un clima dove è riscontrabile una vera comunità di intenti.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Abbiamo attivato i servizi SMS per urgenze, insieme alla Provincia, ma il suo utilizzo non è ancora rilevante.

Utilizziamo il sito internet del Comune, ho aperto personalmente una pagina di facebook che utilizzo per attività del comune, poi utilizziamo i giornali locali.

Però quello che conta di più è il rapporto diretto con la popolazione, e qui, siccome io lavoro come dipendente e poi ho incarichi anche in altri enti (es. sono vicepresidente dell’ANCI piemontese) un po’ il tempo mi manca e di questo mi dispiaccio perché vorrei avere più tempo per comunicare.

Ma il mio cellulare lo hanno tutti, e praticamente lo uso quasi solo per comunicare con la popolazione.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Sono 9 anni che faccio il sindaco, e sono 9 anni che quando la sera torno a casa, penso alla giornata che è appena trascorsa e mi domando se in quel giorno ho fatto tutto bene.

Mi sento soddisfatto. Il mio unico rimpianto è che non ho mai abbastanza tempo per fare tutto.

Sul continuare posso solo dire che il discorso si affronterà con tutta la mia squadra che è molto compatta e coesa. Vedremo.

 Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Una cosa che io ho messo in opera è stata la seguente:

visto che con le normative attuali il numero degli assessori è limitato ho preferito dare anche delle deleghe specifiche ai consiglieri. Questo per non sovraccaricare gli assessori, ma anche per non lasciare ai margini i consiglieri. Agiamo come squadra, un po’ per evitare la definizione di “uno solo al comando” e un po’ perché la discussione (anche se a volte allunga i tempi) per me, è preferibile alle decisioni “personali”.

La seconda cosa che suggerisco ai colleghi è quella (compatibilmente con gli impegni di ciascuno di noi) di partecipare a tutte le riunioni degli enti che hanno un qualche impatto sulla gestione del loro comune. Non bisogna rimanere chiusi dentro le proprie mura.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Di urgenti misure di semplificazione. Siamo sottoposti ad una serie di incombenze burocratiche (es. La stessa rendicontazione va elaborata in cinque modi diversi per cinque diversi enti!).

Il personale dipendente è ormai ridotto ai minimi e molto spremuto, siamo ai limiti dello stress.

Con una serie di cambiamenti si potrebbero realizzare meglio i progetti e ne sarebbero anche più soddisfatti i dipendenti comunali che si troverebbero in condizione di fare un lavoro più consono al loro impegno come dipendenti di una struttura pubblica.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Purtroppo, e la cosa va a periodi, viviamo i problemi dei furti nelle abitazioni, specialmente nelle case isolate e nelle ville. La popolazione, in generale, non mi rappresenta sensi di timore o insicurezza.

Abbiamo in paese la stazione dei Carabinieri che si impegna ed è presente sul territorio in modo particolare, a loro va il mio grazie.

Poi abbiamo una convenzione con la Polizia Municipale locale insieme al comune di Villafranca.

Abbiamo installato, per ora 4 telecamere di controllo nei punti sensibili del centro del paese ed abbiamo l’intenzione di implementarle. L’idea è di mettere sotto controllo le strade di accesso.

Con tutte queste iniziative, mi pare che la popolazione, almeno ora, si senta abbastanza sollevata.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Purtroppo si. Baldichieri è un paese di 1200 abitanti e di questi, una percentuale molto alta sono dipendenti di aziende che operano sul nostro territorio. Ma abbiamo aziende sul territorio che si interfacciano con l’amministrazione comunale, e questo è un vantaggio per tutti. 

Perciò con la crisi economica arrivata negli ultimi 8 anni la situazione si è aggravata.

Mi ricordo che all’inizio del mio primo mandato non mi erano mai arrivati casi di indigenza. Ma dal 2010 i casi sono aumentati. Non sono tante le famiglie con problemi economici, ma ci sono. Noi cerchiamo, nel nostro piccolo, di fare qualche intervento per aiutarle.

Per anziani e casi sanitari particolari e gravi siamo associati col COGESA che interviene con professionalità. Abbiamo anche aperto uno sportello per la fragilità, che ci serve per intercettare i bisogni. L’iniziativa è stata presa in collaborazione con l’AISLA di Asti.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Pro Loco, Comitato Palio, Associazione Polisportiva Baldichieri, Gruppo Volontari Protezione Civile e Gruppo Alpini. Sono tutte realtà che collaborano attivamente col comune. Non posso fare altro che ringraziarli. Nelle loro campo di attività fanno proprio di tutto.

 Siamo entrati anche nel MOS (Monferrato on Stage, ndr) insieme ad altri 11 comuni per incrementare il livello delle attrazioni musicali da offrire ai concittadini ed ai visitatori. Sono tutte cose che fanno comunità. E’ tutto parte dalla grande passione che hanno per il paese tutti questi volontari.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Finire l’operazione che abbiamo già iniziato dal lontano 2010. La nostra intenzione è quella di ristrutturare e rivalorizzare, per poi mettere a disposizione della comunità la struttura dell’ “Ex Castello di Baldichieri”.

Vorremmo creare uno spazio utilizzabile, immaginiamo una piscina, spazi per giochi dei bimbi nel parco, e spazi per intrattenimenti enogastronomici, e organizzazione di meeting e mostre. Stiamo, faticosamente, cercando di chiudere il progetto. 

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Si ringrazia per il sostegno al Progetto 118 Sindaci

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