Polo logistico Interno 70: una nuova vita per l’ex Friges di Calamandrana

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Quell’incendio divampato all’improvviso aveva segnato profondamente tutti: lavoratori, dirigenti e abitanti della zona. Un duro colpo di grazia che sembrava avesse messo un punto fermo alle speranze di rinascita della Friges di Calamandrana, i cui reparti produttivi erano chiusi da tempo, prospettando un futuro nero fatto di degrado e abbandono.

Oggi, a distanza di quattro anni da quel terribile evento, lo stabilimento industriale è rinato grazie alla volontà degli imprenditori locali e dei sindaci della Valle Belbo (Calamandrana, Canelli, Nizza Monferrato e Santo Stefano Belbo), che sabato 23 novembre si sono dati appuntamento per ricordare il passato, ma soprattutto per brindare alla nuova vita del polo logistico più grande e più importante del territorio.

Un contributo determinante è stato senza dubbio quello di Gianfranco Santero e di Fabrizio Olivieri, che ci avevano creduto fin da subito quando, nel 2016, avevano acquistato l’area dove prima sorgeva la Friges. Uno spazio immenso, con numeri impressionanti: 64000 metri quadrati di terreno, di cui la metà occupati dai capannoni e con un impianto fotovoltaico di 18000 metri.

“Oltre alla Santero Vini e alla Oliviero Costruzioni Generali – ha detto Santero – sono una decina le aziende che hanno sede nel plesso e che danno lavoro a più di un centinaio di persone. E i numeri sono destinati ad aumentare per l’inaugurazione, tra non molto, di una nuova ditta”.

“Una delle nostre più grandi preoccupazioni, dopo l’emorragia dei posti di lavoro, era che la struttura diventasse una sorte di cattedrale nel deserto dimenticata dai più. Invece, grazie al contributo e all’impegno di tutti, siamo riusciti non solo a far sì che questo non accadesse ma anche a dare vita a un sito all’avanguardia e degno di invidia” ha affermato Fabio Isnardi, sindaco di Calamandrana.

Presente all’incontro anche il presidente della Provincia, Marco Gabusi, che ha aggiunto: “Questa è una delle poche zone del Piemonte che ha notevoli potenzialità da sfruttare e una buona capacità di crescita su cui bisogna investire perché completamente autosufficiente sotto l’aspetto economico. Pensare a una rete strutturale come questa è importante, ma mi rendo conto di quanto sia essenziale che la politica dia un contributo significativo che gli imprenditori facciano squadra per ottenere risultati concreti”.

 

 

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