Motta e Passarino: “Carcere di Quarto: urgente l’apertura di un tavolo interno di confronto”

Ieri la partecipazione della Vicepresidente del Consiglio Regionale, Angela Motta, e del capogruppo di “Uniti si può” in Consiglio Comunale, Beppe Passarino, al sit-in degli agenti penitenziari davanti al carcere di Quarto.

Oggi Angela Motta ha scritto al direttore della Casa di reclusione per chiedere, anche a nome di Passarino, la convocazione urgente di un tavolo interno di confronto tra direzione, organizzazioni sindacali e rappresentanti del territorio. Di seguito il testo.

“Spettabile
Dottoressa Francesca Daquino, Direzione Casa di Reclusione di Alta Sicurezza, Quarto d’Asti

Gentile Direttore,

con sempre crescente preoccupazione osservo la situazione del carcere di Quarto.

Sono tra coloro che da anni compie visite nella Casa di Reclusione di Alta Sicurezza (prima Casa Circondariale), confrontandosi con chi la dirige e con chi vi opera quotidianamente, alla ricerca di soluzioni che consentano di migliorare le condizioni di lavoro e di sicurezza del personale.

Ho purtroppo imparato che questi problemi sono di difficile risoluzione per la complessità che li caratterizza e che, anche quando interviene qualcosa di nuovo, tutto questo non basta a cambiare in modo sostanziale le condizioni degli agenti, del personale amministrativo e della struttura nel suo insieme. Porto l’esempio delle assunzioni di nuovo personale avvenute dopo la visita in carcere che ho promosso, un anno e mezzo fa, con l’allora sottosegretario alla Giustizia Migliore, ma che non sono bastate a soddisfare le necessità di rinforzare la pianta organica con le figure professionali di cui c’è più bisogno, quadri intermedi e figure apicali.

Ieri, dopo la dodicesima aggressione subita dagli agenti che operano a contatto con i detenuti, come Vicepresidente del Consiglio Regionale sono intervenuta alla loro manifestazione di protesta insieme a Beppe Passarino, capogruppo di “Uniti si può” in Consiglio Comunale.

Con loro abbiamo riesaminato le molte questioni che restano aperte, dall’insufficienza degli organici alla necessità di dare alla Casa di reclusione una dirigenza in pianta stabile con la nomina del nuovo direttore, problema che si protrae ormai da più di un anno; dall’impossibilità di veder applicati tempestivamente provvedimenti contro i detenuti che aggrediscono gli agenti (rafforzando così la sensazione dell’impunità a loro favore) alla mancanza di figure professionali, come gli educatori o di volontari, per assicurare lo svolgimento di attività importanti per la formazione dei detenuti e utili all’equilibrio complessivo della struttura carceraria.

Tutti questi sono problemi che l’Amministrazione penitenziaria centrale e quella regionale conoscono da tempo, mentre aumenta, come sa, il disagio degli agenti e lo stato di tensione nella Casa di reclusione.

Raccolgo, con il consigliere Passarino, la richiesta del personale e delle organizzazioni sindacali che li rappresentano di affrontare questi problemi partendo dall’interno della struttura con l’apertura urgente di un tavolo di confronto con la direzione e i rappresentanti del territorio. Tavolo a cui far pervenire, oltre che i problemi noti, le possibili soluzioni.

Le chiedo di dare seguito alla richiesta, in modo da rendere più forte il segnale di ascolto verso chi lavora quotidianamente in carcere, anche sostenendo turni molto pesanti e accantonando ferie e riposi. Sarebbe inoltre un modo per non isolare la Casa di reclusione nei suoi problemi, ma farla sentire ancora parte del tessuto della città.

Da parte mia non mancheranno la presenza e l’attenzione e, insieme a queste, anche nuovi passi che mi impegno a promuovere a tempi brevi e di cui la terrò informata.

Cordialmente e con stima

Angela Motta”