La Consigliera informa: dalle scarpette rosse al Codice rosso

Nel mese di novembre si prospetta un passo avanti nella prevenzione alla violenza di genere e al femminicidio.

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento della Consigliera di Parità della Provincia di Asti, Chiara Cerrato.


Novembre, il mese delle scarpette rosse, simbolo della lotta contro il femminicidio, ricordo delle donne e ragazze uccise sovente da chi diceva di amarle. E’ di questi giorni la notizia dell’imminente approvazione del Ddl Codice rosso, presentato nei giorni scorsi in una conferenza stampa dal Ministro alla Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno e dal Ministro Guardasigilli Alfonso Bonafede.

Il Ddl Codice Rosso, recante “Modifiche al Codice di procedura penale: disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza
domestica e di genere”, prevede innanzitutto una “corsia preferenziale” ( un po’ come al Pronto soccorso) alle denunce di violenza in cui si ravvisano seri pericoli per l’incolumità della donna. Con la nuova legge sono previsti procedimenti più snelli, per poter fornire una tutela tempestiva alle vittime di violenze di genere.

Nello specifico, tra i punti del ddl, c’è la modifica dell’art. 347 del codice di procedura penale, con la previsione dell’obbligo della polizia giudiziaria di comunicare immediatamente al Pm le notizie di reato acquisite se riguardano delitti di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o di semplice convivenza, senza alcuna discrezionalità sulla sussistenza dell’urgenza.

La ratio è quella di avviare tempestivamente la procedura, potendo adottare provvedimenti “protettivi o di non avvicinamento” prima che possa accadere l’irreparabile. Si prevede anche la modifica dell’art. 362 c.p.p., con l’ascolto della vittima da parte del Pm entro 3 giorni dall’avvio del procedimento con inoltre l’ obbligo, per la polizia giudiziaria, a dare priorità allo svolgimento delle indagini delegate dal Pm quando esse vertano in tema di reati (maltrattamenti, violenza sessuale, lesioni aggravate, ecc.) commessi in ambito familiare. Il fattore tempo è quello decisivo perché occorre aiutare immediatamente le donne che denunciano e reagire in tempi stretti alle prime manifestazioni di violenza prima che queste degenerino.

Chi lo scorso anno ha partecipato all’incontro con Gessica Notaro ha sentito il racconto in prima persona di questa coraggiosa ragazza che ha subito una violenta aggressione che poteva essere evitata. Potrebbe dunque essere l’inizio di un nuovo percorso da parte della Giustizia che
agirebbe non a reato consumato ma sull’organizzazione tempestiva per prevenire il reato, prima che le manifestazioni di violenza sfocino in qualcosa di irreparabile.

Chiara Cerrato
Consigliera di Parità della Provincia di Asti