Asti, scoperti lavoratori in nero in un negozio di acconciature del centro

Un’operazione ispettiva presso un centro di parrucchieri gestito da cittadini non comunitari, nel centro città, ha consentito di far emergere una articolata situazione di gravi irregolarità lavorative.

Gli ispettori del lavoro della sede di Asti in congiunta con gli ispettori INPS hanno infatti accertato assunzioni regolarizzate solo dopo un ampio periodo di prova “in nero”, con retribuzioni di poche centinaia di euro fisse mensili (corrisposte in parte anch’esse “in nero”), come se si trattasse di prestazioni in tempo parziale mentre, in realtà, il lavoro veniva prestato per tutta la giornata.

Gli ispettori hanno inoltre rilevato che altre lavoranti erano state avviate al lavoro con presunti contratti di “associazione in partecipazione” rivelatisi non genuini e peraltro nemmeno registrati come tali. E’ stato inoltre riscontrato che erano stati superati i limiti percentuali di assunzione di personale a tempo determinato rispetto agli assunti a tempo indeterminato.

In particolare, nel corso degli accertamenti è emerso che quattro delle lavoratrici impiegate erano state precedentemente, a loro volta, artigiane acconciatrici le quali, costrette a cessare l’attività per impossibilità di sostenere i prezzi “al ribasso” adottati da molti parrucchieri stranieri, erano poi finite per lavorare (irregolarmente) “alle dipendenze” di tali concorrenti.

L’azione ispettiva ha permesso alle lavoratrici di recuperare sia le differenze retributive che quelle contributive e assicurative. Gli ispettori hanno inoltre hanno disconosciuto i contratti di lavoro pseudo-atipico, contestato più di 150 giornate di lavoro svolto totalmente in nero per più lavoratrici ed elevato sanzioni amministrative per circa 35.000 euro a carico del titolare dell’attività.