Asti, pennellate di allegria nell’ex chiesa del Gesù: in mostra da domani “Pinocchio nella balena”

Suggestioni fiabesche che fanno ritornare bambini.

La storia di Pinocchio era una delle prime letture che gli insegnanti assegnavano ai propri alunni. Ammirare le tele proposte nella mostra “Pinocchio nella balena”, che s’inaugurerà, domani, venerdì 16 novembre, nell’ex chiesa del Gesù (Palazzo Michelerio), è come vedere riprodotte le fantasie che si sviluppano nella mente di bambini che stanno imparando a leggere.

“La storia di Pinocchio è un po’ anche la mia storia” afferma l’artista Filippo Pinsoglio, pittore astigiano, allievo di Amelia Platone e Carlo Carosso, che ha iniziato ad esporre nel 1991.

Ma in fondo può essere la storia di tutti. Di chi deve affrontare delle sfide. Di chi dice bugie. Di chi, ingenuo, viene ingannato. Di chi si fida delle persone sbagliate, Di chi cade e si rialza. “Siamo tutti un po’ Pinocchio, creature monelle ma con animo buono e gentile”

Al burattino di legno, Pinsoglio ha dedicato un ciclo di 43 opere inedite caratterizzate da fondali variopinti e caleidoscopici e dalla scelta della juta, come tela: “una geniale intuizione tecnica”, come la definisce Fabio Carisio, presidente dell’Associazione di volontariato culturale Art & Wine Club di Barolo e curatore della mostra.

Da sinistra Graziano Delmastro (direttore Parco Paleontologico), Filippo Pinsoglio (artista), Gianfranco Miroglio (presidente Parco Paleontologico), Fabio Carisio (curatore della mostra)

Ci sono voluti sei mesi per comporre il ciclo completo della mostra. L’idea è stata suggerita da Carisio e l’ispirazione è arrivata da un libro della figlia di Pinsoglio. “Ho iniziato a sfogliare il libro e più mi immergevo nella lettura del romanzo più sentivo il desiderio di riprodurlo” spiega l’artista.

Le tele raccontano la storia di Pinocchio, da burattino a bambino, ma aggiungono qualcosa in più, particolari che legano la creatura di Collodi al fascino della terra astigiana emersa dal Mare Padano, come il Pinocchio col naso rosso e una bottiglia di Barbera in mano.

Il titolo dell’esposizione, “Pinocchio nella balena” è in perfetta sintonia con l’atmosfera del Parco Paleontologico Astigiano: un filo ideale che collega le opere ai cetacei dalle grandi ossa, conservate un piano sotto all’ex chiesa del Gesù.

“Cogliamo al volo tutto quello che può portare attenzione ed esaltare le nostre balene – ha commentato il presidente del Parco Paleontologico, Gianfranco Miroglio – Questa mostra offre suggestioni fiabesche e aggiunge colore e allegria all’esperienza scientifica e didattica del Parco Paleontologico”.

A questo proposito alcune tele, dedicate in modo particolare all’incontro tra Pinocchio e la balena, sono ospitate, al di fuori della chiesa del Gesù, nell’aula didattica del Parco Paleontologico.

Grazie a questa mostra la storia di Pinocchio diventa una proposta per le scuole e un’occasione didattica interdisciplinare che varia dalla paleontologia, alla letteratura passando per l’arte. Una mostra che invoglia a recuperare il libro e rileggere la storia del burattino di legno tornando di nuovo bambini.

L’esposizione “Pinocchio nella balena” è promossa dal Parco Paleontologico Astigiano con il patrocinio di Comune e Regione Piemonte e resterà aperta fino al 14 gennaio (ingresso libero); orari: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì 11-17, sabato-domenica 11-18, chiuso il martedì.