Le Rubriche di ATNews - Speciale 118 Sindaci

Speciale 118 Sindaci: Intervista a Michela Cretaz, Sindaca di Belveglio

118 Sindaci: incontriamo Michela Cretaz, Sindaca di Belveglio.

Da bambina aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No assolutamente. A dire il vero non mi ricordo neanche da bambina, quale fosse l’attività che avrei voluto fare da grande.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

E’ nata per caso. In realtà mi è stato chiesto da un Assessore precedente, nella cui lista ero già stata eletta nel mio primo mandato (dal 1995 al 1999). Nella legislatura seguente non ero più in Consiglio Comunale. Ma fu proprio uno degli Assessori di allora a propormi come capolista.

Ora, purtroppo non c’è più, ma ancora io gli sono riconoscente per la fiducia che aveva riposto in me e che da allora (2004) anche i cittadini di Belveglio hanno condiviso. 

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Come amministrazione comunale avevo sulle spalle solo i quattro anni da consigliera.

Però prima lavoravo nel pubblico ed ero nel settore scolastico della Valle d’Aosta mia regione di provenienza. Poi avevo lavorato, sempre in Val d’Aosta, nel settore degli “Affari Europei” della Regione. 

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletta?

Il primo pensiero è stato rivolto al conoscere il territorio e le problematiche reali del comune, visto che venivo da fuori, e ancora, per lavoro, passavo molto tempo distante da Belveglio. 

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Qualche problematica più difficile da risolvere c’è stata specialmente all’inizio del mio primo mandato su problemi di funzionamento dell’acquedotto e delle fognature.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Alla ricerca ed al reperimento di fondi per il comune per poter realizzare qualche cosa per il mio paese.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Ci sono state tante cose in questi 14 anni che che mi hanno dato soddisfazione.

Sono (siamo, perché siamo un gruppo che condivide le decisioni) riuscita a far aprire un negozio (non ne avevamo più) lasciando a disposizione un locale del comune, poi ha aperto una farmacia nei locali costruiti con l’utilizzo dei fondi d’avanzo del bilancio comunale e poi l’apertura di un centro ludico sportivo all’aperto, per i nostri ragazzi, che, tra l’altro, è  utilizzato da molte famiglie del territorio.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Il modo più utilizzato è quello del colloquio diretto, non solo in comune, ma soprattutto fuori dall’ufficio comunale. Ci conosciamo tutti e il rapporto diretto funziona bene.

Stiamo partendo con l’ ”Alert System” che ci permette di inviare messaggi vocali e telefonici, a chi aderirà. 

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Si, io sono molto soddisfatta. Sono contenta di essere riuscita a portare a termine molte delle cose che mi ero prefissata di fare (anche se non sono riuscita a realizzarle tutte).

Trovo sia giusto un ricambio dopo 15 anni di mandato. Così potrò anche dedicarmi di più alla mia famiglia.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Creare una squadra di lavoro che collabora con te e ti da sempre una grossa mano nella gestione del comune e nell’affrontare i problemi, sia a livello di assessori e consiglieri e che conti sul valido appoggio dei dipendenti del comune.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Di più risorse umane. Qui siamo molto scarsi, come in altri comuni simili al nostro. Siamo paesi piccoli come numero di abitanti, ma dobbiamo gestire un territorio molto vasto.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Va a ondate. Abbiamo dei periodi in cui abbiamo “bande” che scorrazzano sul territorio.  Abbiamo installato delle telecamere, sulle vie d’accesso e nei punti principali più soggetti a rischio.

Abbiamo una buona collaborazione da parte dei Carabinieri della Stazione di Mombercelli. Abbiamo, in condivisione con altri comuni, anche un vigile, ma solo 6 ore la settimana.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Aderiamo al CISA Asti Sud che si occupa dei problemi assistenziali, ma a me risulta che, al momento, non ci siano grosse problematiche. La realtà locale è molto piccola e ci si aiuta tutti a vicenda.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Se no, come potrebbe svilupparsi una sinergia tra amministrazione e no profit?

Non abbiamo organizzazioni di volontariato. Esiste l’Ente Concerti Castello di Belveglio, che ci aiuta, con la sua attività, a fare conoscere il nostro paese in tutto il mondo.

Poi abbiamo molti volontari che collaborano per la gestione della nostra Biblioteca, per l’organizzazione della festa del paese ecc… Attualmente non esiste una Pro Loco. Va a cicli, tempo fa esisteva, poi si è sciolta.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Stiamo cercando di dare al paese un obiettivo di sviluppo turistico. E mi piacerebbe che questa idea venisse portata avanti.

 *************************************

Si ringrazia per il sostegno al Progetto 118 Sindaci

Il Progetto 118 Sindaci gode del Patrocinio della Provincia di Asti

e della Prefettura di Asti