Le Rubriche di ATNews - Speciale 118 Sindaci

Speciale 118 Sindaci: Intervista a Marco Gabusi, Sindaco di Canelli

118 Sindaci: incontriamo Marco Gabusi, Sindaco di Canelli.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

La mia maestra Rita, in 3a elementare, diceva “Questo qui farà il Sindaco!”, ed è la prima persona, oltre alla mia famiglia, a cui ho telefonato quando mi sono candidato nel 2009.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Ho iniziato a 18 anni e mezzo quando sono entrato in Consiglio Comunale, dal 2004 al 2009 sono stato ViceSindaco, è stato dunque uno sbocco naturale, una fase di crescita di un percorso.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Come già spiegato prima, sono stato eletto in Consiglio Comunale il giorno prima dell’inizio degli esami di maturità! Sono sempre stato interessato di politica.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Quella campagna elettorale è stata molto dura e massacrante, io lavoravo tutto il giorno in banca…quindi ho avuto subito una gioia incredibile: a 28 anni diventare Sindaco di una città come Canelli! Il primo pensiero è stato: “Adesso proviamo a cambiare qualcosa per davvero”. Nei primi anni è stata dura perché per i cambiamenti ci vuole del tempo, ma adesso, dopo 9 anni e mezzo, posso dire che la percezione di cambiamento c’è stata, sono riuscito a dare un segnale di discontinuità oggettivo.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

La cosa più complessa non è di per sé realizzare un’opera o trovare i soldi per farlo (anche se non è semplice). Il difficile è avere una visione della città nel solco del cambiamento, spiegarlo alla tua squadra e poi alla gente. Il cambiamento è difficile da ottenere, bisogna avere tanta forza nell’andare avanti.

Ad esempio, la pedonalizzazione del centro, lo spostamento del mercato: sono stati difficili da far capire ma la gente ha capito che era l’unica direzione che la città poteva prendere. Fino a cinque anni fa, i TIR passavano nel centro storico quotidianamente, rasentavano i balconi…In certi momenti è ancora difficile da far capire a qualcuno ma chi arriva da fuori non immagina quello che succedeva e trova un centro pedonale a misura di turista.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

La ricerca di finanziamenti a 360° e ai lavori pubblici ad ampio raggio. Consulto i vari bandi e imposto le domande, le parti operative le segue l’Assessore Firmino Cecconato, che svolge un lavoro indispensabile.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Ce ne sono tanti: sicuramente aver bloccato la costruzione nell’area dell’ex galoppatoio e da un gerbido diventato discarica quale era averlo trasformato in un’area gioco di 10 mila metri quadrati, a disposizione della città è una delle cose più importanti.

Poi ce ne sono anche altre, come aver realizzato la rotonda al posto del semaforo su Viale Indipendenza.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Non uso Facebook, tranne che in situazioni di emergenza come la chiusura delle scuole improvvisa. Utilizzo i mezzi di comunicazione classici, il mio numero di telefono ce l’hanno praticamente tutti, vado poco al bar perché non ho tempo ma corro in città, vado a fare la spesa, vivo la città e la gente mi ferma per qualsiasi cosa. 

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no? Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Non potrò ricandidarmi, sto per terminare il mio secondo mandato consecutivo e sono soddisfatto di quello che ho fatto. Questo non vuol dire non avere l’umiltà di affermare che avrei potuto fare qualcosa di diverso; ho fatto anche qualche sbaglio e avrei altre cose in testa se avessi altri cinque anni davanti. L’appetito vien mangiando, avrei potuto fare qualcosa in meglio ma è sempre così. Per perfette che ti sembrano le cose, quando le hai fatte qualcosa che non ti soddisfa lo trovi sempre!

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Non sono in grado di dare consigli, ognuno deve fare la propria esperienza; posso dire che bisogna non dimenticarsi mai di vivere l’attività amministrativa con gli occhi del cittadino perché ti consentono di capire quali sono le problematiche correnti.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Più soldi, meno norme che spesso sono studiate per i grandi centri, per diminuire la corruzione, ma che possono essere interpretate in vario modo e è proprio la possibilità di più interpretazioni che crea problemi. Servirebbero norme semplici e chiare.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Il problema è sentito sopratutto durante la vendemmia. Sono stati effettuati investimenti con l’installazione di tantissime telecamere; oggi, per ampliare il sistema lo stiamo integrando con una infrastruttura di fibra ottica di nostra proprietà, su cui saranno caricate le telecamere del centro e permetterà di ampliare la rete con il posizionamento di nuove telecamere in periferia grazie al wireless.

Le telecamere diventano un deterrente perché aiutano le Forze dell’Ordine ad individuare i colpevoli. Per noi è un investimento di qualche centinaia di migliaia di euro, ma molto molto utile per tutelare la sicurezza dei cittadini.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

A Canelli siamo fortunati, con l’industria enomeccanica e le aziende agricole, unite al turismo, abbiamo un livello di occupazione elevato. Fortunatamente non posso dire che sia aumentata l’esigenza ma c’è comunque attenzione per le fasce più deboli. C’è chi è rimasto in difficoltà con la crisi dell’edilizia ma il contesto con diverse opportunità di impiego aiuta a riassorbire certe situazioni.

 Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Ce ne sono tantissime e sono fondamentali, sono loro il vero motore della città perché coprono tutti i settori e senza di loro la città non sarebbe la stessa, la tengono unita. Ogni anno le sosteniamo direttamente con un bando da 60 mila euro da destinare ai contributi a sostegno delle attività, lo abbiamo fatto nel 2017 e sta per uscire quello del 2018. Inoltre, faremo un bando speciale con i soldi arrivati dalla presenza dei migranti, un bando extra oltre quello da 60 mila euro, per dimostrare il nostro riconoscimento.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Tanti. Sono sicuro di vedere realizzata da rotonda di via Riccadonna. Vorrei riuscire ad occuparmi della riqualificazione del Palazzetto dello Sport, che, donato dagli industriali, ha visto come primi gestori i miei nonni. Ha ancora gli infissi di allora, avrebbe bisogno di una rinfrescata!

E poi tante piccole opere che cambieranno il volto della città; vorrei almeno vedere, prima della fine del mio mandato, l’inizio dei lavori per la realizzazione della pista ciclabile che ci unirà con Nizza.

 *************************************

Si ringrazia per il sostegno al Progetto 118 Sindaci

Il Progetto 118 Sindaci gode del Patrocinio della Provincia di Asti

e della Prefettura di Asti