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Speciale 118 Sindaci: Intervista a Gilio Brondolo, Sindaco di Cortiglione

118 Sindaci: incontriamo Gilio Brondolo, Sindaco di Cortiglione.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No. Volevo diventare prete.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

C’era una squadra di giovani che aveva voglia di cambiare, volevano però qualcuno con esperienza ed hanno pensato a me. Io, pur sapendo cosa cosa mi aspettava, ho accettato.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Ero stato per 27 anni tecnico comunale al comune di Incisa Scapaccino.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Che, da quel momento, c’era un grande lavoro che mi aspettava.

Qual’ è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Riorganizzare gli uffici, mettere in quadro il bilancio per poter amministrare offrendo i servizi essenziali alla popolazione senza avere l’acqua alla gola per fare quadrare i conti.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Praticamente mi interesso di tutto, avendo cura di trasmettere ai miei giovani consiglieri le cose importanti della mia esperienza amministrativa.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Avere ristrutturato gli uffici ed avere sistemato in modo positivo il Bilancio Comunale.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

I contatti personali sono essenziali. Faccio assemblee pubbliche per riunire la popolazione.

Utilizzo internet tramite il sito “Avvisi Cortiglionesi” che si è rivelato un ottimo mezzo per comunicare con la popolazione.

C’è un sistema di SMS anche con l’utilizzo di whatsapp che serve per qualsiasi cosa sta succedendo nel comune, e qui ci si può comunicare fra tutti, quindi ricevo anche messaggi. Abbiamo anche adottato un sistema analogo proposto dalla Provincia, ma con questo si può solamente spedire e non ricevere risposte.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Abbastanza soddisfatto. Spero di essere riuscito a comunicare ai giovani l’esperienza (le capacità le hanno) per poter amministrare il comune in modo consono alle aspettative dei cittadini. Penso che due mandati siano il tempo corretto per svolgere appieno la funzione di sindaco. Ma non è il mio caso. 

Mi sono preso l’incarico con un obiettivo ben preciso. Mettere in ordine il comune. E ci sono riuscito. Per me va bene così e ritengo questa mia esperienza conclusa.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Io ho sempre agito come se il comune fosse una famiglia, la mia famiglia.

Le decisioni sono sempre state prese parlando con tutti e cercando di capire le cose bene, proprio come se fossi un padre di famiglia.

E’ chiaro che questo vale per i paesi che hanno dimensioni confrontabili col mio.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Meno burocrazia.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

E’ molto percepito perché negli anni passati il paese è stato oggetto di una grande serie di furti nelle case.

Con i giovani del paese abbiamo messo a punto un sistema e creato un gruppo whatsapp che si chiama “Sentinelle di Cortiglione”. In questo modo vengono segnalati eventuali passaggi sospetti di automobili e persone. Funziona egregiamente, serve anche per mettere sul “Chi va là” i cittadini.

Poi devo ringraziare i Carabinieri (noi dipendiamo dalla Stazione di Incisa Scapaccino) che hanno organizzato più volte ( e li ripetono sovente) incontri con la popolazione spiegando i meccanismi operativi di ladri e truffatori e i comportamenti per evitarli.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Si, sono aumentati perché sono venute meno le occasioni di lavoro. Si cerca di aiutare chi è stato colpito anche creando occupazioni occasionali.

Per quanto riguarda i bisogni della popolazione anziana, ci pensa, in modo attento e puntuale, il CISA Asti sud al quale siamo associati.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

La Pro Loco, la “Bricula” che è una organizzazione culturale che scrive anche un giornale locale che porta il suo stesso nome, poi c’è la Terza Età e l’Associazione Alpini. Tutte le associazioni collaborano attivamente col comune.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Il mio sogno, è un progetto sul quale mi ci sono buttato a capofitto,  quello di avere dei giovani che prendano in mano le redini del Comune e che riescano, tenendo d’occhio i conti che devono essere in ordine, offrire ai cittadini quei servizi che in futuro saranno necessari perché ce ne sarà bisogno.

Rimanendo con i piedi per terra.

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