Palio di Asti, la procura indaga su un paio di casi sospetti di doping nel 2018

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Sono 16 i casi di positività al doping sui cavalli da Palio emersi dal blitz effettuato in occasione della corsa 2014.

E’ quanto emerso dalle indagini disposte dal pm Laura Deodato, che il giorno prima della corsa, dispose controlli a tappeto su tutte le scuderie dove si trovavano i soggetti pronti per la corsa. I controlli, affidati a veterinari giunti per l’occasione ad Asti da varie Asl piemontesi, si sono rivelati particolarmente lunghi e complessi, data la natura dell’accertamento, tanti da creare un vero e proprio caos all’interno della manifestazione con lo slittamento dell’orario delle consuete prove della vigilia.

Dall’indagine sono stati rinviati a giudizio una decina tra fantini e proprietari di cavalli, con l’accusa di maltrattamento di animale. Tesi smentite dalla difesa che assicurano come non furono somministrati agli animali dosi di farmaci in violazione alle ordinanze ministeriali.

Nel frattempo è emerso che la procura sta indagando anche sull’edizione del 2018, dove ci potrebbe essere qualche caso di sospetta positività al doping. Doping e uso di sostanze farmacologiche proibite, che è stato oggetto di una nuova disciplina da parte del Regolamento del Palio, con un inasprimento delle pene pecuniarie nel caso venga riscontrata una positività a sostanze non ammesse.

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