Paesaggi della Memoria, in un libro i luoghi dell’antifascismo: per l’Astigiano ci sono Vesime e Vinchio

Non solo musei del territorio, ma paesaggi della memoria, per dirla con le parole dello storico Paolo Pezzino: venticinque luoghi dell’antifascismo che restituiscono ognuno la puntuale ricostruzione di avvenimenti locali, ma che, messi insieme, finiscono per comporre un quadro unitario di largo respiro su un importante pezzo di storia italiana del Novecento.

Tessere di un unico mosaico, dunque, i venticinque musei sono vita palpitante nel libro “Paesaggi della Memoria” (sottotitolo: Resistenze e luoghi dell’antifascismo e della liberazione in Italia), curato da Pezzino, presidente dell’Istituto Ferruccio Parri, rete nazionale degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, nel cui consiglio di amministrazione siede anche Mario Renosio, direttore dell’Israt.

Proprio l’Istituto, attraverso la ricercatrice Nicoletta Fasano, ha curato la stesura delle schede dei due centri di studio astigiani segnalati nel volume di Pezzino e nel cd che lo accompagna: la Casa della Memoria di Vinchio, dedicata alla Resistenza e alla deportazione, e il Museo multimediale Excelsior di Vesime, che emoziona con l’avventurosa storia dell’aeroporto partigiano lambito dalle acque del fiume Bormida.

La rete dei Paesaggi della Memoria e il libro di Pezzino, stampato da Edizioni ETS, hanno il merito di avvicinare luoghi distanti tra loro proponendoli alla scoperta e fruizione del turismo culturale, sempre più esigente e corposo, e delle scolaresche, che trovano motivi di riflessioni sui temi della guerra e della pace.

Il libro, arricchito da fotografie e cartoline d’epoca in bianco e nero e da immagini di oggi a colori, fa scoprire musei dal nome evocativo (Aula della Memoria, Pontecchio di Sasso Marconi, Bologna), situati in luoghi particolarmente significativi per la storia che raccontano (Museo Cervi, Gattatico, Reggio Emilia; Museo storico della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema, Lucca), accolti in contesti esterni suggestivi (Museo della Resistenza alla Benedicta, nel Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, a Bosio nell’Alessandrino; Borgata Paraloup, nel Cuneese, dove fu partigiano Nuto Revelli), teatro di drammatici eccidi nazifascisti (Colle del Lys, tra le Valli di Susa e Lanzo). Ci sono siti che fanno emergere vicende sorprendenti (gli oltre duemila anni di presenza degli ebrei in Italia ricostruiti dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara) e narrano di uguali contesti storici ma con strumenti assai diversi: Il Museo della Deportazione e della Resistenza di Prato raccoglie oggetti poveri e rugginosi, mentre il Museo della Fine della Guerra di Dongo conduce, con un viaggio interattivo, nella Resistenza sul Lago di Como, fino alla cattura di Mussolini.

Composto da un’articolata introduzione di Pezzino sul lungo periodo tra fascismo e Liberazione, “Paesaggi della Memoria” segnala per ciascuno dei venticinque luoghi il sito web, in modo da favorire un approccio informativo quanto più possibile diretto e immediato. Poi, naturalmente, è importante andarli a scoprire sul campo. Il volume è in vendita, con il cd, a prezzo promozionale (20 euro anziché 25) nella sede dell’Israt, a Palazzo Ottolenghi (tel. 0141.354835), in attesa di essere presentato a Vinchio sabato 20 ottobre, in una giornata che alternerà il racconto storico con la musica: attesa la Palmarosa Band con lo spettacolo “Gli chansonnier e ‘Zena’ cantautrice”.