“La serva padrona”, sabato allo Spazio Kor di Asti: opera buffa e solidarietà

La fantasia nutre l’arte e come nei sogni ad occhi aperti di un bambino tutto può succedere e trasformarsi… un treno può arrivare anche sulla luna. Il piccolo protagonista di questa introduzione teatrale riceve un bastone da un anziano gentiluomo. Ben presto il bastone si rivela magico e cominciano ad apparire personaggi bizzarri che si dipingono davanti agli occhi increduli del bambino che, soddisfatto e compiaciuto, può “navigare” tra fantasie… buffe che crescono, si intrecciano e diventano “opera”.

Così si darà il via alla rappresentazione dell’opera buffa “La Serva Padrona” di Giovan Battista Pergolesi.

L’appuntamento, proposto da Asti Sistema Orchestra, Associazione Teatrosolarte e OfficinaLS, è per sabato prossimo, 6 ottobre, alle 20,30 allo Spazio Kor, piazza San Giuseppe ad Asti. Protagonisti saranno Corrado Coccia (cantautore), Marco Sportelli nei panni di Uberto (Baritono), Valentina Porcheddu nei panni di Serpina (Soprano), Simone Barbato nei panni di Vespone (Mimo).

La mise en scene è di Lorenzo Liberali. Direttori d’orchestra Maestro F. e Maestro R. De Mattia.

Lo spettacolo è finalizzato alla raccolta fondi a favore della Fondazione Lene Thun Onlus, ai laboratori nei reparti di Oncologia Pediatrica e Malattie Metaboliche presso l’Ospedale Regina Margherita di Torino.

La Serva Padrona
Un ricco e attempato signore di nome Uberto ha al suo servizio la giovane e furba Serpina che, con il suo carattere prepotente, approfitta della bontà del suo padrone. Uberto, per darle una lezione, le dice di voler prendere moglie: Serpina gli chiede di sposarla, ma lui, anche se è molto interessato, rifiuta. Per farlo ingelosire Serpina gli dice di aver trovato marito, un certo capitan Tempesta, che in realtà è l’altro servo di Uberto (il muto Vespone) travestito da soldato. Serpina chiede a Uberto una dote di 4000 scudi; Uberto, pur di non pagare, sposerà Serpina, la quale da serva diventa finalmente padrona.