Integrazione: al via ad Asti progetti di inserimento sociale per richiedenti asilo e rifugiati

Venerdì scorso il Comune di Asti ha sottoscritto un accordo , con la Società Cooperativa Sociale CODEAL e con l’associazione di promozione sociale IMPO, per lo svolgimento di servizi di manutenzione suolo urbano ed extraurbano, da parte di richiedenti asilo e rifugiati.

La durata dell’accordo è concordemente stabilita in un anno, rinnovabile per uguale durata.
Le attività che potranno essere espletate nell’ambito della convenzione sono a titolo esemplificativo le seguenti: potatura siepi, taglio di polloni sfalcio erba , raccolta rifiuti, verniciatura giostrine/cancellate, estirpo di erbacce presenti in aiuole e lungo i marciapiedi.

Peculiarità dell’ intesa è quello di costruire percorsi educativi di accoglienza e di integrazione a favore dei richiedenti asilo, e di permettere loro la conoscenza del contesto sociale in cui sono ospitati, attraverso le attività di volontariato dirette al raggiungimento di uno scopo sociale e non lucrativo a favore della collettività ospitante, promovendo, nel contempo, la formazione di una coscienza della partecipazione civica.

L’assessore ai Lavori Pubblici Mario Bovino ha evidenziato l’importanza di tali attività volontarie di utilità sociale da parte dei richiedenti asilo, rivolte a superare la condizione a volte di “ passività” dei migranti accolti nel territorio. L’ importanza di queste collaborazioni contribuisce sicuramente a dare una svolta positiva al sistema di accoglienza, valorizzando non solo le attività svolte dalle associazioni che operano in tale contesto, ma soprattutto promuovendo i necessari percorsi di integrazione dei richiedenti protezione internazionale.

“Credo si tratti di un importante progetto finalizzato all’inclusione e all’integrazione, ha commentato il sindaco Maurizio Rasero. Appartenere ad una comunità significa infatti fare anche la propria parte impegnandosi attivamente a favore della stessa. Spesso si polemizza in merito all’accoglienza dei richiedenti asilo perché viva e radicata è la sensazione, da parte di molti, che questi ragazzi ci tolgano qualcosa. Questa iniziativa evidenzia invece che con attività mirate i migranti possono mettere a servizio della cittadinanza quello che hanno: il tempo ed il desiderio di lavorare restituendo così quello che ricevono dal momento in cui sono accolti”.