Coldiretti Piemonte, cimici: invasione ridimensionata ma con autunno caldo non demordono

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Boom di cimici con il caldo anomalo di questo periodo. Porte e finestre chiuse per evitare che entrino nelle case questi fastidiosi insetti. Particolarmente colpito il nord Italia soprattutto per quanto riguarda soia, mais, pere, mele, pesche e kiwi con danni fino al 40% dei raccolti nei terreni.

Dal Piemonte arrivano note positive rispetto allo scorso anno: il problema dell’invasione della cimice marmorata asiatica è stato ridimensionato. Questo non toglie che alcune aree restano colpite, in particolare l’alto Piemonte dove la produzione di soia, tutt’ora in campo, potrebbe subire danni del 30%, l’alessandrino, soprattutto le zone di Casale Monferrato, Valcerrina e Alto Monferrato dove a risentirne sono i raccolti frutticoli compromessi per il 30-30% in parte compromessi (30/40%) e l’astigiano dove, rispetto allo scorso, si registra un progressivo aumento. Nel cuneese e torinese, a macchia di leopardo, le cimici si concentrano soprattutto sull’ortofrutta.

“La diffusione degli insetti è stata favorita da temperature ben al di sopra delle medie – spiegano Fabrizio Galliati vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – siamo di fronte, infatti, ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con una tendenza al surriscaldamento che si è accentuata negli ultima anni. Questo comporta il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali ed anche l’aumento dell’incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti che colpiscono l’agricoltura. In Piemonte stiamo riuscendo a contenere il fenomeno grazie a trattamenti mirati ed alla costante azione di monitoraggio dei nostri tecnici che, visti i risultati, non si fermerà. La sinergia sui territori ha reso possibile lo studio di strategie appropriate, adottando i metodi più sostenibili, con una particolare attenzione all’ambiente al fine di salvaguardare la qualità delle produzioni Made in Piemonte”.

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