BiodanzAsti: l’importanza delle emozioni e del movimento per ritrovare il benessere fotogallery

“Non c’è un primo e non c’è un ultimo. Nessuno giudica. Non si parla ma si comunica con il corpo e con gli sguardi. E’ spontaneità”.

Con queste parole Elvira Di Franco, insegnante di scuola primaria, ha descritto la biodanza, venerdì scorso, 19 ottobre, durante il convegno promosso da L’Airone ASD e AICS Asti, “Biodanza per la promozione del benessere a scuola”, in occasione della terza edizione del festival BiondanzAsti (19-21 ottobre 2018).

Elvira aveva conosciuto per la prima volta la metodologia dell’antropologo e psicologo cileno Rolando Toro nel 2015, in occasione di un corso rivolto agli insegnanti della provincia di Asti promosso da L’Airone e Aics. Da quel momento non è più riuscita a farne a meno.

“Seguo settimanalmente il corso di biodanza. E’ un’ora che prendo per me stessa per stare bene e per portare questo stato di benessere nel contesto familiare e lavorativo”.

E questo è infatti l’obiettivo dei corsi che da tre anni Susanna Ponzone e Paola Gianuzzi de L’Airone stanno promuovendo e a cui hanno aderito numerose scuole di Asti e provincia. Se l’insegnante sta bene e riesce a gestire e additittura prevenire lo stress, ne traggono benefici gli studenti e la scuola in generale.

Di questo è convinta anche Lavinia Saracco, responsabile “Educazione alla salute benessere inclusione, Attività motoria e Sportiva” dell’Uffico Scolastico Provinciale, che era presente alla conferenza e che ha mostrato apprezzamento per i progetti targati L’Airone, la maggior parte dei quali riconosciuti dal MIUR e quindi validi per i crediti nella formazione.

“C’è ancora titubanza e scetticismo tra molti colleghi – ha affermato Saracco – Diffidenza per quello che non è codificato in programmi. La scuola è spesso incanalata in settori e palinsesti rigorosi che annullano divertimento e libertà. Ma c’è bisogno di recupeare le emozioni, di muoversi. A scuola ci si può divertire e stare bene e la biodanza può essere un modo per andare in questa direzione”.

Il Sistema Biodanza, che è comunicazione attraverso la mediazione corporea, è infatti utilizzato in tutto il mondo, dalle aziende agli ospedali, dalle scuole alle case di riposo.

Ad Asti la biodanza è entrata a fare parte dell’offerta educativa al Cento diurno di via Gavazza. Il Festival 2018 di Biodanza è stato aperto proprio dagli ospiti del Centro. “Si tratta di persone con problematiche fisiche e psichiche anche gravi. Nella biodanza hanno trovato un modo per comunicare ed esprimere le proprie emozioni. Persone che avevano difficoltà a deambulare non solo ora camminano, ma riescono a seguire la vivencia, a cambiare compagno di danza a muoversi e fluire” ha commentato l’educatrice Daniela Robba.

Dopo la giornata di venerdì il festival è proseguito nel weekend tra pittura libera, momenti dedicati all’approfondimento e numerose sessioni di biodanza che hanno avuto la loro conclusione al Diavolo Rosso domenica con l’energia delle percussioni. Particolarmente apprezzata la vivencia di sabato dedicata alla passione e al tango condotta dall’ospite internazionale del Festival, l’argentino Josè Antonio Garro.