Uniti Si Può sull’utilizzo dei giardini per i cavalli del Palio: “Quali sono stati i costi? E chi li paga?”

E’ passata quasi una settimana, ma il Palio di Asti continua a tenere banco.

Questa volta però non si tratta della questione della mancata diretta Rai e degli eventuali nuovi cambiamenti, ma la discussione è sull’utilizzo dei giardini pubblici per il ricovero dei cavalli.

Con un interpellenza al Sindaco del Comune di Asti i Consiglieri Comunali del gruppo UNITI SI PUO’ Giuseppe Passarino e Michele Anselmo richiedono informazioni sull’utilizzo, durante il palio 2018, di parte dei giardini pubblici di viale Vittoria.

Dopo le seguenti premesse: “Considerato che: nella realizzazione del Palio 2018 sono stati utilizzati ampi spazi dei giardini, per il ricovero dei cavalli e lo stazionamento degli stessi è avvenuto sul tappeto erboso esistente; con molta probabilità, la presenza degli alberi ha permesso ai cavalli di essere meglio posizionati ; negli stessi giardini sono posizionati i cartelli con il divieto di calpestare le aiuole e danneggiare il prato; durante la Conferenza Capigruppo il Sindaco ha fatto presente l’assoluta necessità di non effettuare spese se non di primaria e assoluta necessità; gli spazi pubblici della città, a parere degli interpellanti, se vengono coinvolti in atti di vandalismo o di manomissione, debbono essere restituiti alla città nella loro integrità, con l’intervento economico di ripristino del soggetto che ha causato il dolo; a parere degli interpellanti, seppur come primo cittadino, un soggetto non deve arrogarsi il potere di decidere di intervenire con danneggiamento in uno spazio pubblico dove quotidianamente vige il rispetto ed il divieto di calpestio del tappeto erboso”,  nell’interrogazione i due consiglieri comunali vogliono conoscere: “Chi ha stabilito l’utilizzo di quello spazio, come e quando si intende intervenire per il ripristino del tappeto erboso, se sono stati o saranno interessati gli ugelli dell’irrigazione, la presenza di terriccio sulle strade asfaltate, oltre a quanto presente sul tappeto erboso comporta un maggior onere nei costi di pulizia da parte dell’Asp o delle ditte che si occupano del verde, i costi ipotizzati e successivamente la comunicazione pubblica di quelli reali sull’utilizzo dello spazio compreso il noleggio dei pannelli di recinzione non presenti in tale numero negli anni precedenti , chi si assume l’onere dei costi relativi al ripristino, il confronto con i costi dei precedenti anni, l’ordinanza che permette il superamento dei divieti e infine l’atto che ha individuato quello spazio con le indicazioni delle procedure dell’utilizzo.”