Il settore delle slot machine in Italia

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La situazione delle slot machine in Italia è un argomento estremamente dibattuto da anni, fra giornali, siti specializzati nei giochi slot certificati AAMS come https://www.slotmachineaams.it, trasmissioni televisive, soprattutto in questo 2018.

La particolarità di questo tema sta nelle possibili sfumature su cui è possibile concentrarsi: c’è chi tende a considerare maggiormente la tassazione su questi macchinari nel nostro Paese, rispetto ad altre nazioni, chi si interessa a trattare in quale misura questo gioco d’azzardo crei dipendenza, nell’ambito della ludopatia, e chi tratta la diffusione, sempre più capillare, di questi apparecchi, nei bar e nelle moderne sale slot italiane, nel corso degli ultimi anni. Ma analizziamo alcuni dettagli di questo fenomeno e la sua crescita esponenziale negli ultimi anni.

In Italia le slot machine sono state liberalizzate nel 2003, consentendo, prima agli investitori stranieri di investire nel territorio italiano nell’ambito delle sale giochi, e poi aprendo alla nascita di servizi online dedicati, a partire dal 2011; questi tre servizi sono considerati monopoli di Stato. In particolare, per i siti online dedicati al gioco sono previsti controlli rigorosi sui software utilizzati, per evitare frodi informatiche e di qualsiasi altro genere nei confronti dello Stato. Il fenomeno, messo in evidenza sia da inchieste giudiziarie che da servizi televisivi e articoli di giornali, è stato oggetto di discussioni di ogni genere e tipo, fino al manifestarsi di movimenti contro questo tipo di attività, ossia il movimento No Slot, a partire proprio dal 2011. Nel corso di circa quindici anni, queste macchinette si sono diffuse anche nei centri abitati più piccoli e, nel recente periodo, il centro dell’attenzione si è spostato sempre di più verso i servizi offerti dai casinò online. È importante ricordare che il mercato delle slot machine, nel nostro Paese, è quello che contribuisce maggiormente alla diffusione del gioco d’azzardo; vista la rilevanza del fenomeno, dilagante nei tempi moderni, la tassazione sui guadagni delle attività commerciali relativi alle slot machine è passato da una percentuale esigua ad una più consistente, considerando che i proventi derivanti da queste attività si attestano attorno ai 100 miliardi di euro l’anno. Per combattere il fenomeno della ludopatia, il precedente governo si è incaricato di ridurre il numero di macchinette sul territorio, presso i punti vendita e le varie attività commerciali. Il nuovo governo, invece, si sta facendo carico di impedire la promozione di tutte le forme di pubblicità relative al gioco d’azzardo, e di fare informazione in merito a questo fenomeno, considerando che la media italiana è di una slot machine ogni 143 abitanti. Perché questo impegno del governo in carica: per cercare di arginare un fenomeno, quello del gioco d’azzardo, sempre più dilagante che ha dei costi sociali ed economici elevati nel momento in cui passa, da essere un gioco, a diventare una forma di dipendenza che prevede una terapia psicologica e un percorso di riabilitazione.

Gli introiti legati alle scommesse proiettano l’Italia direttamente nell’olimpo del gambling, superando ogni Paese dell’Europa, in base ai rapporti parlamentari sull’economia pubblica. Il settore dei giochi d’azzardo è uno fra i pochi a non conoscere la crisi, in nessuna delle sue forme: investitori, sia italiani che esteri, che si tratti di un punto slot fisico o di un’applicazione online, non hanno subito gli effetti della crisi come altre industrie e settori. Il numero di lavoratori del settore, ormai diviso fra lavoratori per l’installazione degli apparecchi nelle apposite sale, e coloro che si incaricano del collegamento e della manutenzione presso altri luoghi, come tabaccai, bar ed attività commerciali in cui è consentito, sia da un punto di vista concreto che telematico. Inoltre, la pubblicità ha contribuito alla diffusione del gioco d’azzardo ed allo sviluppo esponenziale di questo business attraverso tutta l’Italia. Le slot hanno conquistato il nostro Paese, e poco importa che si giochi in una sala apposita o direttamente da casa propria servendosi di un pc o di uno smartphone: la velocissima diffusione di questi apparecchi, con una crescita esponenziale, è stato il fattore determinante per la crescita di questo business. Il governo sta pensando a una soluzione per limitare fortemente la presenza delle slot nel nostro Paese, mentre i grandi nomi (imprenditori?)del gioco d’azzardo investono il proprio denaro e le proprie risorse per rendere la tecnologia più rapida ed intuitiva per gli scommettitori, con esiti straordinari, considerando la risposta positiva dei giocatori. Non possiamo, infatti, dire che questo settore sia immobile, considerando i cambiamenti che negli ultimi decenni hanno smosso le fondamenta del gambling, puntando ad un guadagno sempre maggiore; le slot multilinea rappresentano il passato, visto che è difficile trovarne in grandi quantità nelle moderne sale giochi, le multi-coin e multi-linea sono il presente; queste hanno aperto ad una serie di novità come puntate differenziate, il numero di eventi su cui puntare e la possibilità di attuare diverse strategie per puntare ad un guadagno maggiore, anche tenendo conto degli esiti delle giocate precedenti, in quello che può essere considerato anche come un gioco di probabilità matematiche estremamente complesso e difficile da decifrare. L’ultima novità sono le slot progressive, in cui una parte delle puntate precedenti si accumulano alle vincite totali delle altre apparecchiature collegate, in modo da rendere più bassa la probabilità di vincita del singolo scommettitore, favorendo la possibilità di vittoria di un numero maggiore di persone. Esistono modalità, soprattutto online, che consentono una vittoria più frequente, sebbene le vincite, come è possibile immaginare, siano inferiori; questa viene considerata dai sociologi come la soluzione che porta il giocatore a restare davanti ad un apparecchio oppure allo schermo per più tempo, sviluppando dipendenza.

Questo mercato ha visto un’impennata straordinaria nel momento in cui la possibilità di giocare online, insieme ad altre importanti innovazioni, ha dato l’opportunità a tutti gli scommettitori di restare comodamente a casa, potendo scommettere anche su eventi live. Questo business, costantemente in espansione, deve la sua forza anche all’apertura ai bookmakers esteri, i quali, senza interferire con le leggi italiane, possono operare sulla rete accettando scommesse provenienti dal nostro Paese e garantendosi un’importante fetta dei proventi derivanti dalle puntate. A partire dal 2006, infatti, l’Italia ha deciso di aprirsi agli investitori esteri, seguendo particolari regole quali il possesso di una licenza italiana valida, o compatibile con le leggi del nostro Stato, o sotto la garanzia di un residente italiano in grado di dimostrare di far parte di un’agenzia di scommesse anche fuori dai confini nazionali. Ciò ha consentito la creazione di una regolamentazione in grado di garantire allo stato italiano una partnership solida con società di investimento estere, rifornendo, in minima parte, le casse dello Stato, grazie ad accordi commerciali di vario tipo. Allo stato attuale, infatti, gli italiani spendono quasi 50 miliardi di euro in slot machine, che siano esse fisiche o raggiungibili attraverso la rete; motivo per cui accordi di ogni genere, assieme all’innalzamento del livello di tassazione sui proventi di queste attività, risultano essere un discreto inizio per tentare di rimettere in piedi l’economia del nostro Paese. Bisogna, tuttavia, partire da un presupposto fondamentale: nel momento in cui si tratta quest’argomento, si affronta necessariamente l’aspetto della ludopatia, considerando quanto viene speso dagli italiani nel gioco d’azzardo, motivo per cui la tassazione è un provvedimento iniziale, la riduzione del numero di apparecchi il procedimento successivo, l’informazione in merito a questa problematica il passo finale, per debellare la piega che ha preso attualmente la situazione, ad oggi considerata pericolosa e inarrestabile.

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