Coldiretti Piemonte, vendemmia: + 15% di produzione e ottima qualità

Provvidenziale il caldo settembrino per la vendemmia in corso. L’imprevista settimana di sole è, infatti, molto importante ai fini della raccolta di un’uva sana e dalle buone caratteristiche qualitative come quella di quest’anno.

A livello nazionale, si prevede nel 2018 una produzione complessivamente in aumento tra il 10% e il 20% con circa 46/47 milioni di ettolitri rispetto ai 40 milioni dello scorso anno, che per la grave siccità è stata tra le più scarse dal dopoguerra.

In Piemonte le previsioni confermano i dati nazionali per cui nell’annata 2018 la produzione sarà in aumento del 15%, rispetto allo scorso anno in cui il clima particolarmente siccitoso aveva fatto registrare un calo produttivo notevole ed un inizio di raccolta particolarmente precoce. La vendemmia si è conclusa per gli spumanti dell’Alta Langa, è in fase finale per il Moscato ed è iniziata per il Dolcetto. In questi giorni si procede con Cortese e Freisa e, come di consueto, saranno la Barbera ed i Nebbioli, dall’alto al basso Piemonte, a chiudere la stagione vendemmiale con l’inizio del mese di ottobre.

“Sarà un’annata ottima – spiegano Fabrizio Galliati vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – auspichiamo che il clima continui ad essere caldo ancora per tutto il mese. Una stagione dai vini equilibrati, profumati e non eccessivamente alcolici poiché la quantità zuccherina è inferiore allo scorso anno. Il vino Made in Piemonte ha scommesso sulla sua identità con una decisa svolta verso la qualità che ha permesso di conquistare i mercati esteri.

Continua, infatti, grazie ai suoi alti standard qualitativi, ad essere particolarmente richiesto all’estero, la Gran Bretagna ne assorbe circa il 20%, gli Usa il 35%, ma anche dalla Cina stanno arrivando dei forti segnali. Oltretutto, come sta avvenendo anche a livello nazionale, la domanda per il vino biologico in Piemonte è in aumento: attualmente nella nostra regione sono 20 mila gli ettari destinati a questo tipo di produzione. Segno di un’agricoltura sempre più green e di un’attenzione maggiore da parte dei nostri imprenditori verso l’ambiente”.