Il Cerchio magico: Districarsi nel mondo degli youtubers per bambini

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Mentre facebook è ormai il social di genitori e nonni, musically quello dei fratelli adolescenti e instagram di tutta la famiglia, i bambini nei primi anni di scuola sono diventati i principi di youtube. Gli youtubers che producono video per bambini sono tra i più seguiti e i bambini stessi sono spesso e volentieri protagonisti di questi canali, con l’ausilio – più o meno evidente – dei genitori.

Non è sempre facile per un genitore districarsi tra i millemila canali dedicati ai bambini, ma provando a dare una prima classificazione (consapevoli che si tratta di generi che si mescolano e confondono volentieri) possiamo dire che le principali attrazioni per i bambini sono: unboxing, challenge, cosplay.

Unboxing: scartare i regali è una delle più grandi gioie dei piccoli e quindi non stupisce che i video nei quali si scartino giocattoli siano tra i prediletti dei bambini, il piacere della sorpresa è tale che se inizialmente i giochi che venivano scartati erano posizionati dentro contenitori anonimi che garantissero la sorpresa (come le uova di plastica) ora i produttori di giocattoli hanno fatto propria questa istanza fabbricando direttamente giocattoli in confezioni che non permettano di conoscere in anticipo cosa c’è all’interno, consentendo così al bambino di scoprirlo solo all’ultimo e questo ha fatto la fortuna di giocattoli come le LOL suprise, un fenomeno commerciale con pochi precedenti.

I video in cui un bambino scarta giocattoli sono dunque tra i preferiti dei piccoli, in Italia uno dei più famosi è LEO Toys, un ragazzino di 10 anni che scarta e gioca ed ha più di 280000 follower nel canale principale e circa 155000 nel canale tematico che ha aperto recentemente dedicato ai dinosauri. Ma non sono solo i bambini a scartare giocattoli: il canale GBR ad esempio è stato avviato da un papà di famiglia ed educatore scout, Davide, che però ha coinvolto via via i suoi bambini e sua moglie nell’apertura e poi nella sperimentazione di giocattoli di tutti i tipi, con attenzione particolare alle ultime novità e alle attività all’aperto.

Sono canali sicuri dal punto di vista dei contenuti e del linguaggio, hanno un solo (ma significativo) risvolto negativo: rappresentano un martellante invito all’acquisto. Un bambino che guarda spesso questi video sarà naturalmente portato a ritenere normale aver sempre giocattoli nuovi da scartare e questo è ovviamente non praticabile per una famiglia normale. Per fortuna alcuni youtubers hanno iniziato ad associare all’unboxing anche la narrazione di storie che utilizzano i personaggi giocattolo come protagonisti e questo è – dal punto di vista del genitore – un approccio migliore perché offre uno spunto sul come giocare e non solo un invito ad avere sempre nuovi giochi. Resta valido il consiglio di non esagerare però coi tempi perché si può e si deve aver fiducia nelle capacità creative dei propri figli che non hanno necessariamente bisogno di scimmiottare storie già viste, ma sono perfettamente in grado di crearne di proprie.

Challenge: l’approccio è qui completamente diverso (anche se a volte anche gli youtubers che fanno challenge fanno qualche unboxing per sponsorizzare dei prodotti) si tratta di scherzi, sfide e confronti divertenti. La coppia italiana più famosa tra i bambini a seguire questo filone è quella dei “Me contro te” due ragazzi siciliani che possono vantare una community da 2 milioni 800mila iscritti. In questo caso l’attenzione è concentrata sulla vita dei protagonisti che, con pretesti narrativi più o meno deboli, si sfidano continuamente in giochi divertenti. Che si tratti di attraversare una piscina passando da un gonfiabile all’altro o di assaggiare cibi strani, le sfide hanno come unico scopo quello di far ridere e creare attorno ai protagonisti l’illusione di una vita estremamente divertente e avventurosa. In questi video il linguaggio non è sempre appropriato ai bambini, come anche alcuni contenuti che se riproposti in casa potrebbero essere rischiosi. Complessivamente però non sono male, vanno monitorati ovviamente e va messo in conto anche che ormai sono diventati un’operazione commerciale, quindi associato a questi youtuber c’è tutto un merchandising che può far gola ai bambini… ancora una volta la finalità è l’acquisto e quindi possiamo considerarli degli spot a ciclo continuo.

Cosplay: Il mondo dei cosplay – si sa – riguarda tutte le generazioni ed è considerato ben più di un gioco da chi lo pratica, ma in questo caso si tratta di video nei quali uno o più bambini, a volta anche insieme ad adulti, si travestono da personaggi dei cartoni animati e  vivono alcune avventure. Questi video piacciono  molto perché consentono l’identificazione contemporanea nel personaggio rappresentato e nel bimbo che ne indossa i panni. I migliori in questo genere, per quel che ho potuto scoprire, sono i bambini russi (evidentemente di famiglie molto abbienti) che corrono e giocano nelle loro megaville con piscine e giardini immensi travestiti da Ladybug e Chatnoir o da Elsa di Frozen mentre i genitori impersonano spesso e volentieri i cattivi che finiscono per venire abbattuti da immensi martelli in gommapiuma o legati da qualche parte. In questo caso il linguaggio non è un problema dal momento che parlano in altre lingue, i contenuti però  sono da monitorare via via perché in alcuni casi i giochi possono essere rischiosi o anche violenti.

Come si diceva inizialmente questi tre generi si mescolano e sovrappongono spesso e volentieri, con l’unico filo conduttore del gioco senza limiti, nei quali bambini, ragazzi e adulti sono ugualmente coinvolti. Come genitori può essere anche stimolante vedere altri adulti partecipare attivamente ai giochi dei loro figli, ma è certo che questo potrà richiedere alcune attività di decodifica da fare con i bambini stessi: per gli adulti dei video il gioco è anche un lavoro e questa è una grossa differenza rispetto alle condizioni normali di una famiglia nella quale il lavoro è ben altra cosa e il tempo per il gioco coi figli è residuale.

È importante che i bambini, man mano che crescono, se ne rendano conto e possano dare valore al tempo del gioco che vivono con i propri genitori senza fare confronti impropri con youtubers professionisti. Sì, direi che l’aspetto più importante da presidiare quando i bambini utilizzano youtube è proprio restituire loro il senso che quei video non sono la realtà, nonostante la vicinanza che il mezzo fa percepire. Quindi, senza demonizzare nulla e senza divieti poco solidi, ben venga youtube, ma sempre con grande attenzione alla selezione dei canali, dei singoli video e anche alla riflessione con i bambini su ciò che hanno visto.

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