Asti, Douja d’Or tra Aleramo e biciclette foto

 

Un’edizione della Douja ricca di eventi dedicati al vino ma anche alla cultura del territorio astigiano e piemontese, questa del 2018, che nel pomeriggio di  ieri ha visto succedersi due interessanti e partecipati momenti di approfondimento.

Il primo, inserito nel ciclo Incontri con l’autore, ha riguardato la presentazione del volume Aleramici in Sicilia a cura di Roberto Maestri, coadiuvato da altri storici.
L’incontro è stato aperto dalla proiezione di un breve filmato estrapolato dal documentario, ideato da Roberto Mestri e Fabrizio Di Salvo, su 30 località siciliane che denunciano la presenza aleramica nell’isola. È stata poi la volta della lettura di un sonetto alfieriano particolarmente interessante, contenente un riferimento dedicato proprio al legame esistente tra Monferrato e Sicilia. Dapprima in italiano è stato poi letto in dialetto piemontese dell’epoca e quindi in siciliano, strappando gli applausi del numeroso pubblico presente.

L’introduzione al forte connubio esistente tra Douja d’Or e Sicilia è stata ripresa dal Presidente della Camera di Commercio Erminio Renato Goria, che ha ricordato come siano stati ben 14 i vini premiati al concorso, provenienti da 13 cantine. Goria ha voluto annunciare in anteprima la presenza della Douja al grande evento dedicato ai movimenti aleramici previsto a Palermo il 5 e 6 ottobre prossimi, consegnando il prezioso simbolo della manifestazione nella mani dell’autore, che lo porterà in Sicilia in rappresentanza del Monferrato insieme a Samanta Panza, componente del consiglio della Camera, e ad altri esponenti locali.

L’evento vedrà anche la presenza del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando e di rappresentanti della regione Sicilia, mentre il Piemonte sarà rappresentato dall’assessore regionale alla cultura e al turismo Antonella Parigi.
L’intervento di Roberto Maestri, che ha illustrato approfonditamente come la pubblicazione ripercorra l’intera storia della presenza aleramica in Sicilia e la sua evoluzione, è stato accompagnato da quelli del professor Ezio Barbieri dell’Università di Pavia sui “Corleonesi d’Oltrepò” e del professor Riccardo Musso Direttore dell’Archivio storico di Albenga, dedicato al ruolo del famoso ramo aleramico dei Del Carretto.

Applaudita la presenza di Ezio Claudio Pia, membro del Centro di ricerca sulle istituzioni e le società medievali presso l’Università di Torino e collaboratore del Centro studi “Renato Bordone”. Pia ha messo in evidenza come il lavoro del prof. Bordone risulti oggi fondamentale per la comprensione del fenomeno aleramico e delle sue figure, grazie a una visione del periodo incentrata sulla particolare dinamicità di movimento e di pensiero che ne ha caratterizzato l’intero sviluppo, dando vita a sistemi di potere di lunga e consolidata durata.

Il secondo appuntamento della giornata è stato dedicato alla presentazione del nuovo AcdB, il museo Alessandria Città delle Biciclette, omaggio al ruolo primario che la città e la provincia di Alessandria hanno saputo svolgere nell’età eroica del ciclismo, età che abbraccia i primi anni dell’unità nazionale e arriva fino al primo conflitto mondiale.
A illustrarne obiettivi e finalità il direttore Roberto Livraghi: “Il museo nasce per raccontare la storia del ciclismo e dei suoi esordi attraverso le gesta e la personalità dei suoi campionissimi, a partire da Giovanni Gerbi e Giovanni Cuniolo i veri precursori dell’epopea ciclistica italiana”.
Progetto nato dalla mostra realizzata nel 2016 a Palazzo Monferrato dalla Camera di Commercio di Alessandria, il museo ha visto la sua inaugurazione nel novembre 2017, grazie alla volontà di costruire un’esposizione permanente in grado di rappresentare, insieme al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure e a casa Coppi di Castellania, il fulcro trainante della promozione turistica territoriale dedicata al cicloturismo.

AcdB racconta la storia della prima bicicletta giunta in Italia nel 1867, per merito del birraio alessandrino Carlo Michel, invitando a viaggiare, scoprendo e percorrendo un territorio in cui il visitatore potrà circolare con naturalezza da un museo all’altro. Meglio ancora se in bicicletta.
Un luogo della memoria e dell’identità, capace di coinvolgere le famiglie dei campioni del passato, i ciclisti agonisti che la provincia di Alessandria ha saputo esprimere, come Coppi, Girardengo, Malabrocca, Meazzo e molti altri. Al loro fianco gli artigiani della costruzione delle biciclette tra cui Giovanni Maino ed Eliso Rivera, cofondatore della Gazzetta dello Sport.

Il Museo e la sue rete si propongono quindi di far conoscere il Monferrato e le sue eccellenze a tutti coloro che apprezzano la cultura, la storia, la bellezza della natura e il benessere dello sport all’aria aperta, promuovendo al di là dei confini regionali, l’invenzione delle due ruote.