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Speciale 118 Sindaci: Intervista a Roberta Franco, Sindaca di Cantarana

118 Sindaci: incontriamo Roberta Franco, Sindaca di Cantarana.

Da bambina aveva mai immaginato di diventare Sindaca?

In tutta sincerità credo che gli interessi dei bambini siano da tutt’altra parte, come è giusto che sia. C’è tempo per tutto.

Se vuole sapere se sono nata con la fascia, Le rispondo di no, però posso dirle che sin dall’adolescenza ho nutrito profonda ammirazione per le Istituzioni, le ho sempre viste come una garanzia per tutti, e crescendo mi sono resa conto che ad una funzione pubblica ci si può avvicinare solo se si è disposti al sacrificio in favore degli altri, ed in particolare dei concittadini, se vogliamo attenerci all’ambito locale.

Com’è nata la Sua candidatura a Sindaca?

Ho fatto parte dell’amministrazione comunale guidata dal professor Gerbi, e poi alle amministrative del 2009, in quanto non più candidabile per raggiunto limite di mandati, mi è stata proposta la candidatura. Quindi alla base non c’è una precisa ragione, ma piuttosto una opportunità che ho accolto favorevolmente per il desiderio di confrontarmi con l’importanza della funzione, e non di meno per la volontà di offrire un contributo ad una comunità che, evidentemente, ha condiviso il programma, visto che siamo qui a parlarne.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

La risposta in parte è già contenuta nella risposta alla domanda precedente. E comunque le mie esperienze amministrative seguono un percorso lungo ormai 14 anni, nell’ambito comunale di Cantarana, prima come assessore e dal 2009 come Sindaco, e nell’ambito dell’Unione Valtriversa come assessore, in ragione della mia carica presso il mio Comune che, appunto, partecipa all’Unione.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stata eletta?

Superata l’euforia e la soddisfazione del momento, il pensiero è stato verso la responsabilità che mi era stata affidata, che sin da subito ho voluto condividere con la squadra con cui sono state vinte le elezioni, ed il loro sostegno è stato sempre fondamentale, così come quello dei dipendenti comunali che rappresentano il vero cuore dell’attività amministrativa dell’ente, ed a cui andranno sempre i miei più sentiti ringraziamenti.

 Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Sicuramente non credo che si possano graduare gli impegni a cui ho assolto. Né sono in grado di indicare priorità negli impegni futuri o che si presenteranno di volta in volta. Una amministrazione comunale ha il carico di tanti impegni, e ha l’obbligo di affrontarli considerandoli tutti importanti allo stesso modo, perché diretti, e a vantaggio, di una intera comunità.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Sicuramente alle materie che esulano dal mio ambito professionale. Per formazione (o deformazione se si preferisce) prima di ogni decisione mi piace conoscere e provare a capire nel dettaglio le attività che si devono compiere, e cercare di comprendere gli esiti delle stesse. A queste materie, e a questi argomenti dedico, e mi sembra una conseguenza logica, più tempo.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Vale quanto precedentemente detto in merito agli impegni più o meno complessi. Gli atti, analogamente agli impegni, sono tutti importanti; essi sono diretti al miglioramento delle condizioni della cittadinanza, e mi sembra ingiusto elencarli in ordine di importanza, o di elencarli in ogni caso, perché ogni atto, anche quello di cui ha beneficiato un singolo cittadino o in un contesto determinato, è per me soddisfacente.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Non adopero strumenti di comunicazione sociale perché li ritengo inaffidabili. Determinate questioni non possono essere affrontate e discusse nell’ambito di una chat, che forse ha finalità diverse da quelle amministrative. Preferisco il colloquio vis a vis; infatti io ricevo i cittadini ogni sabato mattina, quando ascolto ogni tipo di problematica ed istanza. I colloqui avvengono anche telefonicamente, e qui non mi faccio mai problemi di orari. Credo che tutti i cittadini abbiano il diritto di avere un riferimento ed essere ascoltati. 

Soddisfatta di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Sinceramente si, nonostante gli sforzi a causa delle limitazioni imposte alle piccole realtà. Di proseguire lo auguro al progetto che ho condiviso fin dal 2009 quando sono stata eletta Sindaca, che può essere completato solo con la stabilità. Tanto è stato fatto, ma tanto può e deve essere ancora fatto. Vi si può riuscire solo se è garantita la continuità.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Credo che la realtà dell’ambito territoriale d’azione sia pressoché analogo a quello dei colleghi cui si riferisce. Parliamo di dimensioni contenute, e di una azione amministrativa che non è solo del Sindaco ma di tutta l’amministrazione, può ritenersi efficace quando riesce a garantire ai cittadini tutti i servizi.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Di tante cose, soprattutto della collaborazione dei dipendenti, con i quali il rapporto, reciproco, deve essere sempre trasparente e corretto, nella consapevolezza che il vertice politico non deve essere inteso come l’approdo di decisioni già prese, ma come punto di snodo dal quale devono passare le decisioni, poiché delle stesse deve giustamente rendere conto a chi ha ad esso conferito il mandato.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

La sicurezza è percepita a Cantarana così come in tutti gli altri luoghi. I timori a volte sono giustificati e, molto spesso, amplificati da notizie che fanno ritenere che tutto ciò che succede negli angoli più sperduti possa replicarsi anche a Cantarana.

La sicurezza senza dubbio è una priorità, ed è dovere di ogni amministrazione porre in essere tutte quelle attività ed iniziative che la garantiscano, anche se a mio avviso nessun impianto di sicurezza può effettivamente e totalmente garantirla.

Anche Cantarana partecipa a dei patti con gli enti sovraordinati, alcuni dei quali finalizzati alla implementazione di impianti di sicurezza già esistenti, perché confidiamo nella prevenzione e, crediamo che l’attuazione di forme di deterrenza possano evitare la consumazione di reati.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Certamente Cantarana non fa eccezione alle problematiche sociali generalizzate, a causa di contingenze negative che ancora insistono in modo evidente. Faccio riferimento ai problemi occupazionali, capaci di un effetto domino importante. Un Ente locale non ha grande possibilità di soluzione, ma nei limiti del possibile deve essere parte della problematica, che non potrà magari risolvere ma, nei limiti possibili e di legge, almeno alleviarla.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Sì certo. Cito l’associazione “Cerchi nell’Acqua” oltre alla locale Pro Loco, entrambe molto attive sul territorio comunale; denotano una encomiabile sensibilità verso le questioni della comunità. Le ringrazio profondamente per l’opera che prestano quotidianamente.

Credo che per ogni amministrazione comunale sia importante disporre di associazioni che con essa collaborino, sollevando il Comune da numerose attività che altrimenti non potrebbe svolgere con stessa intensità, e mi riferisco alle attività sociali, ma anche a quelle culturali, ludiche e sportive (Biblioteca comunale “Ezio Pavia”, A.S.D. Cantarana Calcio a 5); non di meno la locale sezione della Protezione Civile.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Tantissimi, ma uno particolarmente inseguito: riuscire a fare meglio domani tutto quello che ho fatto oggi.

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