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Speciale 118 Sindaci: Intervista ad Adriana Bucco, Sindaca di Cellarengo

118 Sindaci: incontriamo Adriana Bucco, Sindaca di Cellarengo.

Da bambina aveva mai immaginato di diventare Sindaca?

No, assolutamente no. I miei riferimenti erano mio padre, che era maestro ed il parroco. Loro erano le mie autorità.

Com’è nata la Sua candidatura a sindaco?

Dalla proposta che mi hanno fatto molti cittadini di Cellarengo, proposta che la mia famiglia ha sostenuto. Effettivamente i concittadini non vennero direttamente da me a chiedermi di candidarmi, ma andarono da mia sorella, convinti che mi avrebbe spinta a decidermi per il sì, mentre io non ero interessata a questo incarico.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Non ero mai stata neanche candidata in una lista elettorale. Fino a Novembre del 2013 ho ricoperto ruoli importanti nel mondo che è il mio, quello della Agricoltura.
In quel tempo ero Presidente della Commissione Femminile del COPA (Commissione Europea per l’Agricoltura) con sede a Bruxelles. E’ chiaro che ero al corrente, anzi conoscevo bene tutte le esigenze che una Regione può, e deve, chiedere alla Comunità Europea. Partecipavo alla definizione del PSR (Dove convogliare i fondi Europei). Prima avevo già ricoperto ( a partire dal 1998) importanti incarichi nella Coldiretti, partendo dalla base ed arrivando ai vertici.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

E adesso?
Oltretutto ero poco conosciuta dalla popolazione di Cellarengo. Però penso che il fatto di essere donna mi abbia privilegiato, perché per il paese, questa era una vera novità. 

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Non ne ho uno particolare, tutti gli impegni sono complessi. Forse tutte le volte che affrontiamo un bando per finanziarci lo troviamo complesso.
Ne abbiamo avuto uno, che ci siamo aggiudicati, e che ci ha permesso di rimettere in sesto una frana in una nostra frazione.
C’era un preventivo molto alto. Ho contattato un geologo e mi sono interessata in prima persona del problema. Con il finanziamento ottenuto, non solo abbiamo fatto un ottimo lavoro di messa in sicurezza del terreno, ma abbiamo risistemato l’intera borgata con nuova illuminazione, asfaltatura ed altri piccoli interventi.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Le dispute fra e con i cittadini. Qui il relazionarsi con la cittadinanza deve sempre essere costante, e per questo io ci dedico molto del mio tempo.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

La scuola. Sono riuscita, con pochi soldi a disposizione di rendere la scuola elementare più bella e funzionale. Ho fatto rifare i bagni, la struttura, l’ho attrezzata di Personal Computer portatili. Devo dire che in questo caso ho anche contribuito molto, personalmente. Ma l’ho fatto (e lo faccio) molto volentieri, perché se muore la scuola, muore il paese.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Prima di tutto con la parola. Organizzo una volta all’anno un incontro con tutti i cittadini (e mi do da fare perché intervengano tutti) per presentare l’attività svolta e quella programmata, ed ascoltare consigli, suggerimenti, critiche.
Poi con alcuni cittadini ci si scambia opinioni con e-mail, con altri che appartengono a gruppi organizzati, si usa whatsapp.
In municipio non ho un orario fisso di ricevimento del pubblico, ma in Comune sono presente tutti i giorni. Poi il mio numero di telefono cellulare è conosciuto da tutti e mi chiamano quando lo desiderano, li sento tutti e cerco di essere molto disponibile.
Utilizzo inoltre anche la posta con lettere alle famiglie e con i regolari avvisi nelle bacheche del paese. 

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Sono soddisfatta, anche perché ho un grande vicesindaco (anzi vicesindaca è anche Lei donna). Ci occupiamo di ambiti differenti ed ha , anche Lei le Sue responsabilità. Debbo proprio dire che, visto le esperienze, io mi fido ciecamente di Lei.

C’è una importantissima sinergia fra noi due.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

La riunione in cui è coinvolto tutto il paese. Li convoco tutti e faccio di tutto affinché tutti siano presenti.
Poi bisogna cercare sempre di essere sempre al di sopra delle parti, però questo consiglio lo do anche a me stessa. Bisogna sempre avere un comportamento dignitoso nella funzione che si ricopre, e far comprendere ai cittadini che le norme bisogna, sempre, rispettarle.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Più flessibilità e meno burocrazia, che a volte è assurda. Avremmo bisogno che i funzionari degli Enti a noi superiori fossero un pochino più vicini a noi. Ci dovrebbero mettere in condizione di tenere il paese in ordine. Manca una vera organizzazione che metta in condizione di lavorare bene i piccoli comuni.
Mi permetto di fare una proposta. Perché per ogni piccolo comune non si fa un preventivo per l’anno a venire e poi non si mettono a bilancio queste cifre? Io saprei da prima dove posso agire o no e magari rimandare impegni procrastinabili invece di non fare cose urgenti per le quali non ho un finanziamento. La programmazione di anno in anno funzionerebbe molto meglio.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Due anni fa abbiamo avuto un periodo in cui avevamo mediamente circa cinque furti al giorno nelle nostre case.
Abbiamo, in assoluta iniziativa locale, posto il problema di installare delle telecamere. Abbiamo chiesto ad ogni famiglia 150 Euro di contributo per il progetto ed il 70% delle famiglie ha risposto positivamente (e qualcuna ha anche contribuito in modo superiore).
Abbiamo “blindato” con le telecamere tutti gli accesi al paese con un sistema all’avanguardia e perfettamente attivo 24 ore su 24. Abbiamo anche realizzato una centrale dove tutti i dati raccolti vengono resi disponibili in caso di necessità.
Da allora i furti nelle case sono sensibilmente diminuiti. E’ stata una cosa ben fatta.
Abbiamo poi, aderito col Prefetto al “Controllo del Vicinato” e poi al “Patto della Sicurezza” che ci permetterà di aumentare il numero delle telecamere in funzione di altre 3 o 4 unità. 

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

La povertà è aumentata. Ci sono casi che si devono risolvere immediatamente, con sforzi anche di privati. Poi, con calma si cerca una soluzione. Poi c’è il problema degli immigrati, che qui sono gestito dalla Caritas. Abbiamo organizzato corsi di lingua italiana, li abbiamo inseriti nell’ambito dei lavori socialmente utili. Ma qui ci scontriamo con quella che si chiama “Giustizia” (ma è soltanto una legge da modificare). Ci succede di assistere ed integrare immigrati per due anni e più. Nel frattempo la “legge” fa il suo corso e dopo averli “integrati” dobbiamo dirgli che non possono più abitare nel nostro paese. Mettetevi nei miei panni: come posso affrontare uno di questi ragazzi e dopo un percorso formativo dirgli: Qui non puoi più stare: arrangiati.

 Ci sono organizzazioni di volontariato nel Suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

C’è la Protezione Civile, istituita durante il mio mandato. (Prima non esisteva)

L’associazione è molto efficiente, ed i ragazzi sono molto bravi anche nel servizio d’ordine (da sottolineare che il comune non può più permettersi un vigile). Intervengono dai funerali alle feste, sono sempre presenti.  Poi c’è la Pro Loco. Organizzano feste ed altre celebrazioni.
C’è un nuovo gruppo culturale che si chiama “Fritto Mistico”. Insieme con il comune l’associazione ha messo in piedi una mostra mercato di alto livello. Il tutto è dedicato a Maria Luisa Sotti, personaggio importantissimo nella nostra comunità. Qui negli anni passati ha messo in piedi la più grande produzione Europea di Erbe Aromatiche.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Costruire una scuola completamente nuova in un luogo più sicuro ed accessibile di quello in cui attualmente dimora, e attorno ad essa dare vita ad un polo sportivo e ricreativo che qui manca.
C’è già addirittura il terreno già di proprietà del comune. Spero di trovare i finanziamenti necessari.

 

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