Alba: due persone arrestate per trasferimento fraudolento di valori

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Nei giorni scorsi ha subito una svolta la complessa vicenda giudiziaria iniziata quasi due anni fa quando la Procura di Asti – su segnalazione dei Carabinieri della Compagnia di Alba – propone al Tribunale di Cuneo di applicare la sorveglianza speciale e la confisca, preceduta da sequestro di un camper del valore di  70.000 euro, intestato fittiziamente alla compagna, ad un cittadino residente ad Alba.

Costui ha già avuto problemi con la giustizia penale per diversi fatti di rapina, truffa e furto, non svolge alcuna regolare attività lavorativa, frequenta pregiudicati e, al pari dei famigliari, è sconosciuto al Fisco.

Nel novembre 2017 i Giudici di Cuneo respingono la proposta – sequestro e confisca inclusi – perché gli elementi forniti dalla pubblica accusa non vengono ritenuti sufficienti per concludere che la persona sia socialmente pericolosa e che tragga il proprio sostentamento da attività illecite.

Nell’aprile 2018, su ricorso della Procura Generale di Torino, la Corte d’Appello riforma radicalmente la decisione del Tribunale di Cuneo perché secondo i Giudici di seconda istanza questa persona è di elevata pericolosità sociale, con la reiterata commissione di reati contro il patrimonio di indubbia gravità e particolare odiosità ed inoltre vive abitualmente almeno in gran parte con i proventi delle attività delittuose.

La conclusione è che detta persona sia non solo da sottoporre alla sorveglianza speciale ma che il camper vada confiscato. Si tratta infatti di bene dal valore del tutto sproporzionato – al pari del tenore di vita dell’interessato- rispetto alle sue entrate lecite, pari a zero. Ed anzi con altrettanta certezza si deve ritenere che il camper sia stato acquistato con i proventi da attività delittuose e fittiziamente intestato alla stabile convivente

La difesa ricorre in Cassazione ma nel frattempo dell’ordine di confisca non può darsi esecuzione perché le indagini svelano come prima ancora dell’udienza dinnanzi al Tribunale di Cuneo, il camper inizi ad esser ripetutamente ceduto a terzi.

In particolare i Carabinieri della Compagnia di Alba e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Asti accertano che: i 3 acquirenti/venditori intestatari in sequenza del camper non sono obiettivamente nelle condizioni di far fronte ad un simile costo economico; le cessioni si susseguono nell’arco di appena 4 mesi ed in parallelo allo svolgersi della procedura dinnanzi ai Giudici di Cuneo e di Torino; dall’importo dichiarato nelle varie compravendite il camper- il cui valore iniziale è di € 70.000- risulta deprezzarsi progressivamente fino al minimo di € 15.000; taluno degli acquirenti/venditori viene richiesto di prestarsi alla compravendita da parte di persone vicine all’effettivo proprietario – che si trova agli arresti domiciliari.

Sulla base di tali elementi nel maggio 2018 la Procura di Asti apre un procedimento penale a carico di costui oltre che e degli altri venditori/acquirenti per il delitto di trasferimento fraudolento di valori- punito fino a 6 anni di reclusione. L’ipotesi è che le compravendite siano simulate e messe in atto soltanto per evitare la confisca del camper.

Nel giugno 2018, i CC scoprono che, nonostante le varie perquisizioni effettuate alla ricerca del camper appena 24 ore prima, l’ultimo acquirente provvede ancora alla radiazione dal PRA del camper simulando l’esportazione fittizia del mezzo in Paese dell’Europa orientale.

Nel luglio 2018, su richiesta della Procura di Asti, il Gip del locale Tribunale ordina la custodia in carcere sia di quest’ultimo acquirente che dell’effettivo proprietario del camper. Quest’ultimo ricorre contro il provvedimento ma il Tribunale di Torino, nell’agosto 2018, conferma il provvedimento ritenendo che costui, in concorso con la compagna ed altri soggetti, abbia posto in essere le condotte che hanno determinato la fittizia esportazione del camper di elevato valore al fine di evitare che il veicolo potesse essere fatto oggetto di una misura ablativa propria del procedimento di prevenzione.

Negli stessi giorni, i Carabinieri che continuano ad indagare senza soluzione di continuità, pervengono finalmente a rintracciare – lontano dal territorio di Alba ed Asti – il camper che viene finalmente sottoposto al vincolo di Giustizia.

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