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Speciale 118 Sindaci: intervista a Massimo Ghigo, sindaco di Moransengo

118 Sindaci: incontriamo Massimo Ghigo, sindaco di Moransengo.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No, come per la maggioranza dei bambini.

Com’è nata la Sua candidatura a sindaco?

Ero già stato consigliere comunale. Il sindaco di allora, mi chiese di candidarmi al suo posto perché aveva problemi di salute che poi, fortunatamente ha risolto, tant’è che oggi è il mio vicesindaco. C’era la garanzia di andare avanti nel lavoro che già stato fatto fino ad allora.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Ero già stato consigliere comunale ma in legislature passate, non in quella immediatamente precedente la mia candidatura.
Ero già stato Presidente della Pro Loco per 25 anni.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Di riuscire a portare avanti i progetti già avviati dalla giunta precedente, e di aggiungerci qualche cosa, sempre nell’ottica del bene per il paese.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

L’arrivare a portare a termine il “piano regolatore”. Siamo riusciti a chiudere tutto nella nostra prima legislatura, nonostante le previsioni pessimistiche di molti.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Qui c’è un solo dipendente comunale, che sta principalmente in ufficio. Devo personalmente, dedicare molto tempo al controllo delle strade e ad occuparmi dei lavori da fare sul territorio.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

L’essere riuscito a riqualificare il centro storico; era ancora come al tempo della fine della guerra. Abbiamo rifatto l’impianto idrico e tutta la pavimentazione in porfido.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Qui ci si conosce tutti. Mi faccio trovare in comune, abito qui vicino e vengono chiamarmi o venire a casa mia.
Personalmente non sono un amante dei Social Network, ma il sito internet del comune lo teniamo aggiornato. Poi ci sono le bacheche, il centro incontri, e in piazza, dopo la Messa della domenica.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no? Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Soddisfatto nel senso che do il massimo delle mie possibilità. Meno soddisfatto se penso a come sono diventate limitate le possibilità, per noi sindaci, di agire.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Non ho accorgimenti personali, ma da sempre sostengo che noi, sindaci di piccoli comuni dovremmo unirci per portare avanti progetti per semplificare la burocrazia che ci blocca sempre di più.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Molta meno burocrazia. Distoglie risorse dal territorio, sia finanziarie sia di lavoro dipendente. Abbiamo un solo impiegato che deve passare la maggior parte del suo tempo a compilare moduli e seguire procedure che qui non hanno alcun senso logico. (magari sono valide per grandi agglomerati urbani).

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Il problema è molto sentito dai cittadini. Noi agiamo per dare loro tranquillità.
Abbiamo già funzionante un impianto di sorveglianza con 12 telecamere sul territorio (ci tengo a sottolineare: finanziate da un lascito di un concittadino. Abbiamo intenzione di aggiungerne altre.
Abbiamo aderito al progetto di “Controllo del Vicinato” e stiamo sensibilizzando i nostri cittadini ad essere sempre più vigili sulla problematica.
Vorremmo anche che l’Arma dei Carabinieri (che sono di stanza a Cocconato) fosse più presente sul nostro territorio.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Pur non essendoci delle grandi problematiche, dobbiamo dire che ultimamente i servizi sono diminuiti, in particolare quelli relativi ai trasporti.
Non c’è più alcun servizio di trasporto. (Pullman di linea). Per ovviare parzialmente a questo disagio, come comune abbiamo organizzato un pullmino mercatale che collega il paese con Cocconato nel giorno del loro mercato settimanale.
Stiamo tentando di ottenere la possibilità di ottenere l’uso del “Bus a chiamata” ma al momento, la Regione non ci ha concesso la disponibilità.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Se Moransengo sopravvive è soprattutto grazie al “volontariato”. Siamo in pochi e facciamo un po’ di tutto. Di organizzazioni c’è la Pro Loco, che fa veramente un grande lavoro.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Si vorrebbe sempre fare di più. Sogno di riuscire a partecipare a qualche bando che mi dia le finanze per asfaltare tutte le strade comunali.
Sogno anche, ma mi sto dando dare fare perché diventi realtà, di creare un gruppo di giovani che possano portare avanti il nostro lavoro, aggiungendo nuove idee e nuovo entusiasmo.

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