Revoca accordo autostrada Asti-Cuneo: il 27 luglio mobilitazione generale

L’eurodeputato Cirio e il senatore Perosino: «Pronti ad azioni eclatanti per porre fine a una presa in giro che dura ormai da decenni»

Alla luce delle sconcertanti dichiarazioni del neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Toninelli, che rimetterebbero in discussione tutto il lavoro fatto fin qui tra Piemonte e Bruxelles per il completamento dell’Autostrada Asti-Cuneo e, soprattutto, rinvierebbero senza nessuna certezza la partenza dei lavori, i parlamentari di Langhe-Roero Alberto Cirio e Marco Perosino, di concerto con il sindaco di Cherasco Claudio Bogetti, coordinatore del Comitato locale di monitoraggio, hanno indetto per venerdì 27 luglio, alle ore 18, presso il Comune di Cherasco (Cn), una mobilitazione generale di tutti i sindaci e dei rappresentanti delle organizzazioni produttive del territorio.

«Lo scopo di questo incontro – sottolineano Alberto Cirio, Marco Perosino e Claudio Bogetti – è di fare chiarezza sulla situazione effettiva, dal momento che ad oggi siamo nell’ambito delle intenzioni e dichiarazioni informali da parte del ministro Toninelli, e soprattutto di definire un calendario di azioni concrete, comprese forme di protesta forti ed eclatanti, per porre fine a questa presa in giro che dura ormai da decenni».

Ma Cirio, Perosino e Bogetti non sono gli unici ad esprimersi sulla questione: “Chiederemo una informativa nel prossimo Consiglio regionale sulla revoca dell’accordo per la Asti Cuneo”. Ad annunciarlo Andrea Fluttero e Andrea Tronzano, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte insieme con i consiglieri regionali Luca Bona, Luca Rossi e Franco Graglia.

“Siamo sconcertati da questa decisione – spiegano i due esponenti azzurri – è evidente che il ministro Toninelli è ostaggio dei movimenti del No a tutto che popolano il Piemonte e l’Italia. Il Movimento deve la sua fortuna anche e soprattutto a queste forze che di fatto ormai utilizzano come un burattino il ministro dei Trasporti bloccando opere in tutta Italia. Da un lato Di Maio predica ai disoccupati millantando soluzioni surreali, dall’altro crea disoccupazione annullando opere che portano centinaia se non migliaia di posti di lavoro”.

Concludono i due azzurri: “D’altra parte che il Movimento sia sotto scacco è dimostrato dal sindaco di Torino che diventa portavoce dei No Tav consegnando un unico dossier sulla Torino-Lione: quello del movimento antagonista. Si tratta di una situazione al limite dell’autolesionismo che non possiamo accettare. La Regione deve fare fronte compatto per fermare la follia ideologica pentastellata. E i cittadini farebbero bene a promuovere una class action contro il Movimento Cinque Stelle e il ministro dei Trasporti: non si può distruggere il lavoro di anni per accarezzare qualche migliaio di voti”.