In Camera di Commercio ad Asti l’incontro sui pericoli di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale

Si è svolto oggi, mercoledì 4 luglio, presso la Camera di Commercio di Asti, un incontro di informazione e sensibilizzazione nei riguardi dei settori produttivi e del terziario, voluto dal Prefetto Paolo Formicola, d’intesa con il Procuratore della Repubblica Alberto Perduca, sui pericoli di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale.

L’incontro ha preso la forma di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, aperta ai rappresentanti territoriali delle associazioni datoriali, di categoria, sindacali, degli enti pubblici, dei consorzi, degli istituti di credito e degli ordini professionali, per condividere il quadro informativo e di contesto dell’azione della criminalità organizzata e, in particolare, della ‘ndrangheta in provincia, diffondere la piena conoscenza delle dinamiche di penetrazione dei sodalizi mafiosi e accrescere la capacità, da parte delle forze sane della società, di intercettare anche il minimo segnale di aggressione dell’economia legale.

Oltre al Procuratore Perduca, erano presenti, in qualità di componenti del Comitato provinciale, il Questore, Alessandra Faranda Cordella, il Comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, Bernardino Vagnoni, il Comandante provinciale della Guardia di finanza, Fabio Canziani, il Sindaco di Asti, Maurizio Rasero, e il Presidente della Provincia, Marco Gabusi.

L’occasione di oggi fa seguito alla Riunione di coordinamento delle Forze di polizia, tenutasi in Prefettura il 30 maggio scorso, con la partecipazione e il contributo dei Magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Torino che hanno coordinato l’attività di indagine denominata “Operazione Barbarossa” e della Procura della Repubblica di Asti. In tale contesto erano stati svolti approfondimenti e analisi in ordine alle risultanze investigative della predetta Operazione ed era stata condivisa l’esigenza di sviluppare iniziative mirate alla sensibilizzazione di istituzioni e cittadini rispetto ai pericoli di infiltrazione della criminalità organizzata.

Dopo i saluti del Presidente della Camera di Commercio, Erminio Renato Goria, che ha sottolineato l’importanza dell’incontro odierno e ringraziato il Prefetto per aver scelto l’ente camerale come sede della riunione, il Prefetto Formicola ha illustrato le finalità dell’iniziativa e ha aperto i lavori evidenziando la stretta e proficua collaborazione con il Procuratore Perduca animata dalla comune convinzione che le Istituzioni cui è demandata la tutela di beni pubblici come la sicurezza, la legalità e la giustizia debbano sempre lavorare, ciascuna nell’ambito delle proprie competenze, in costante raccordo e in piena sintonia nell’interesse dei cittadini.

La mattinata è proseguita con gli interventi tenuti dal Maggiore Lorenzo Repetto, Comandante del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Asti, sulle principali linee investigative e gli elementi di contesto emersi nell’“Operazione Barbarossa”, dalla Dott.ssa Daniela Campasso, Dirigente della Divisione Anticrimine della Questura, sui profili generali delle attività di prevenzione e contrasto del crimine organizzato e, in particolare, della ‘ndrangheta e dal Tenente Colonnello Andrea Mancini, Comandante del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Asti, con specifico riguardo ai reati di natura fiscale commessi dai sodalizi mafiosi.

Un appello alle imprese e agli ordini professionali a farsi parte diligente nel segnalare illeciti o irregolarità amministrative è giunto dal Comandante provinciale della Guardia di finanza, Canziani, il quale ha sottolineato come la situazione di crisi economica possa costituire il terreno fertile nel quale innescare dinamiche in grado di allentare il rispetto della cultura della legalità e di rendere, quindi, permeabile ai tentativi di infiltrazione mafiosa il territorio astigiano. Analogo appello è stato rivolto dal Questore Faranda Cordella la quale ha evidenziato i danni alla libertà d’impresa, al sistema imprenditoriale nel suo complesso e alla leale concorrenza causati dalle attività di quegli operatori che si rivelano dediti all’illegalità.

Il Procuratore Perduca, dopo aver sviluppato alcuni dei temi trattati negli interventi precedenti con particolare riferimento alle attività svolte dai sodalizi mafiosi sostituendosi agli intermediari finanziari nei servizi di recupero del credito o avviando iniziative imprenditoriali di basso profilo e ad alto tasso di illegalità, ha espresso un forte richiamo a prendere coscienza e ad accrescere una piena consapevolezza dei rischi di infiltrazione mafiosa nell’economia legale e a rafforzare la fiducia nelle istituzioni, evidenziando i caratteri della cosiddetta “zona grigia” che rappresenta il confine, a volte estremamente sottile, tra legalità e illegalità, tra giustizia e ingiustizia e nella quale la differenza tra l’essere vittima e il diventare collaboratore delle organizzazioni criminali può diventare sfumato.

Il Procuratore Perduca ha, quindi, posto l’accento sui cosiddetti fattori dissuasivi o reagenti che costituiscono il primo argine alle infiltrazioni della criminalità organizzata e garantiscono la solidità e la compattezza del tessuto economico e sociale: in primo luogo, il fermo e pieno rispetto del sistema di regole poste a presidio della legalità nelle attività d’impresa e professionali, da quelle in materia di omissione contributiva, di lavoro nero, di evasione fiscale e di antiriciclaggio a quelle in materia di sicurezza sul lavoro fino alla disciplina dei contratti pubblici e della concorrenza, in secondo luogo, la diffidenza nei confronti di quei soggetti economici che non rispettano le stesse regole e, infine, come già rappresentato, a farsi “sentinelle” attive, segnalando fatti o circostanze anomale che possano manifestarsi nel corso delle attività di ciascuno.

Il Prefetto, in conclusione, dopo aver ringraziato tutti i partecipanti alla riunione e gli autori degli interventi per l’elevata qualità dei contributi, ha assicurato che la prevenzione e il contrasto della criminalità organizzata rappresentano una priorità degli apparati di sicurezza dello Stato, evidenziando, altresì, l’esigenza di sviluppare sempre più gli strumenti a disposizione delle amministrazioni pubbliche per quella che è stata, da alcuni, definita la sfida della “legalità conveniente” ovvero per agevolare, attraverso la semplificazione degli adempimenti e l’introduzione di misure premiali, il rispetto delle regole da parte degli operatori economici.

Infine, il Prefetto ha invitato i presenti, sulla base degli elementi di informazione e di sensibilizzazione offerti dalla riunione odierna, a stipulare un patto di collaborazione, una sorta di protocollo “non scritto”, per farsi promotori, ciascuno nel proprio settore e nei confronti dei propri associati, della cultura del rispetto della legalità, segnalando, come già detto, alle forze di polizia ogni episodio anomalo o di illegalità riconducibile a possibili tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata.