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Paolo Borgogno: “Per soddisfare i turisti è necessaria una sensibilità per proporre sempre qualcosa di nuovo” fotogallery

Continua il nostro viaggio per “Comunicare la Bellezza: Narrazione Digitale di Langhe-Roero e Monferrato”; ritorniamo nella Core Zone 1, La Langa del Barolo, e facciamo tappa a Castiglione Falletto, dove incontriamo il Sindaco Paolo Borgogno.

Paolo Borgogno: “Per soddisfare i turisti è necessaria una sensibilità per proporre sempre qualcosa di nuovo”

di Claudia Solaro

Siamo a Castiglione Falletto, nel cuore della Langa del Barolo, a tu per tu con il Sindaco Paolo Borgogno, in carica dal 2014, che ci racconta cosa è cambiato dopo il riconoscimento internazionale ottenuto da questi territori e quali sono le sfide per il futuro.

Cosa ha cambiato il riconoscimento dell’Unesco?

Con il riconoscimento Unesco sono aumentati gli arrivi, ovviamente anche prima non ci lamentavamo, di turisti ce n’erano già: sicuramente la Langa del Barolo era già conosciuta, sono gli altri Comuni del territorio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, tra l’altro molto belli, che si stanno scoprendo grazie al traino della nostra zona. Il grande trascinatore di tutto questo processo è stato il Barolo, grazie ad un grande lavoro di squadra tra agricoltori e cantine. Anche le grandi cantine astigiane si sono rese conto del grande valore economico del Nebbiolo da Barolo ed hanno creduto in questo come una carta vincente, investendo sui nostri territori. Adesso si può dire che chi delle giornate piemontesi di Nebbiolo da Barolo ha una ricchezza in cassaforte, che dobbiamo far durare nel tempo.

Bisogna comunque dire che dal mio insediamento, avvenuto a fine maggio 2014, proprio poco prima del riconoscimento, ho potuto notare una crescita di turisti anche da noi: se nel primo anno, ad inizio settimana, i turisti che si vedevano in giro per Castiglion Falletto erano pochi, negli ultimi due anni, da Pasqua a metà dicembre, non passa giorno senza vederne diversi che visitano il centro storico del nostro paese. E’ stato molto importante l’effetto dell’Expo di Milano, che ha dato un grande impulso che si è mantenuto nel tempo grazie al riconoscimento Unesco.

Una volta a luglio ed agosto non c’era nessuno in paese, adesso è frequentatissimo: tutti i ristoranti fanno tra i 100 e i 150 coperti al giorno, ci sono anche 5-6 attività ricettive tra AirB&B, affittacamente e agriturismi, e nei prossimi anni ne apriranno almeno altri 3 o 4. Il turismo sta dando “da mangiare” a tanta gente, il nostro territorio è ricco e forunato, grazie al grande lavoro dei produttori, di chi ha lavorato sulla promozione, e di chi sta cercando di mantenerlo e di tutelarlo.

Come si gestisce questo flusso di turisti che ogni giorno animano Paesi come quelli delle colline della Langa del Barolo?

Bisogna trovare un equilibrio che possa permettere ai cittadini locali di mantenere la loro qualità della vita. Per capirci: a Castiglion Falletto (come emerso in altri Comuni della stessa core zone, ndr) il problema è quello dei parcheggi. Nel concentrico, che ha circa 250 abitanti, le auto sono parcheggiate ovunque, creando disagi ai residenti, sopratutto nelle ore di punta. Eppure abbiamo due parcheggi, uno all’entrata del paese, da trenta posti, e un poco più in su, da una ventina di posti. Se il primo è sempre pieno, il secondo spesso ha dei posti, ma i turisti preferiscono parcheggiare a ridosso del ristorante o della struttura ricettiva dove pernottano. E’ necessaria una sensibilità, da parte del turista, di rispettare gli spazi dei residenti locali.

Avete pensato ad una soluzione?

Si, a breve, entro il mese di settembre, prima dell’inizio della Fiera del Tartufo di Alba, prevediamo il posizionamento, nei pressi del secondo parcheggi, di un omino a grandezza naturale che richiama la figura di quello dei cartelli pedonali, riconoscibile a livello internazionale, montato su un telaio con la scritta “Comune pedonale”, in italiano, in inglese e in tedesco, e sotto la freccia che indica il parcheggio. Sarà il modo di far capire ai visitatori, speriamo, di utilizzare gli spazi adatti e lasciare libero il centro storico.

Un territorio che va dunque mantenuto, mediando tra carico turistico e qualità della vita dei residenti, oltre che tutelando la bellezza dei paesaggi, perchè il riconoscimento non è “per sempre”…

Si, bisogna continuare un lavoro importante per fare attenzione di non perdere ciò che abbiamo conquistato: c’è grande supporto da parte di istituzioni come la Regione, l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli e l’Ente del Turismo di Alba-Bra, Langhe e Roero per cercare di diffondere questa sensibilità di mantenere e di proporre anche qualcosa di nuovo. Per fare tornare la gente a Castiglione Falletto noi pensiamo sempre a nuove proposte. Ad esempio, adesso stiamo lavorando per farlo diventare “Bandiera Arancione”.
Un altro punto in più per il nostro paese sarebbe poter rendere visitabile il Castello, che è privato. In passato, nel 2015 e 2016, la proprietà di allora mise a disposizione i giardini, che in due anni vennero visitati da circa 5000 persone, grazie alla grande disponibilità dei volontari che si occupavano delle aperture il sabato e la domenica pomeriggio. Da poco la parte storica, comprensiva della caratteristica torre rotonda, è stata acquistata da una cantina di Castiglione, i F.lli Cavallotti, che hanno intenzione di effettuare interventi di manutenzione per aprire ai turisti.

Sono tante quindi le sfide che state affrontando per continuare a mantenere e migliorare. Ma secondo lei qual è la più difficile da realizzare?

L’obiettivo più grande, a livello generale, è quello di creare una sinergia tra tutti i 101 Comuni. E’ veramente molto importante, anche se non così facile da attuare. La maggior parte dei sindaci dovrebbe rendersi conto che il riconoscimento Unesco è un traguardo raggiunto tutti insieme. Sarebbe fondamentale mettere in contatto le diverse realtà, cantine, attività ricettive, persone, per lavorare tutti insieme nella stessa direzione.

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Il Progetto “Comunicare la Bellezza: Narrazione Digitale dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato” è realizzato grazie al contributo di:

Regione Piemonte

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato

Cooperativa della Rava e della Fava

Il Progetto ha ricevuto il Patrocinio di:

Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato

Comune di Asti

Comune di Nizza Monferrato

Comune di Vaglio Serra

Provincia di Asti