Nuova direttiva sulla sicurezza per le manifestazioni pubbliche: vittoria del buon senso o problema irrisolto?

Con la nota del Ministro dell’Interno Matteo Salvini e dei sottosegretari dedicati, i leghisti Nicola Molteni e Stefano Candiani, è stata presentata la nuova direttiva ministeriale sulle misure di safety da adottare in occasione di pubbliche manifestazioni ed eventi di pubblico spettacolo.

Il Ministero ha riassunto le nuove disposizioni come un provvedimento innovativo con un sostanziale accorpamento delle vecchie note e circolari a favore di una semplificazione richiesta dagli organizzatori di piccoli eventi.

Saranno direttamente i sindaci a valutare se sarà necessario convocare la commissione di vigilanza (sulla base del piano di sicurezza redatto dall’amministrazione) per dare il via libera allo svolgimento della manifestazione. Un cambiamento che non segue più le “Linee guida della Prefettura di Roma” ma porta una semplificazione soprattutto in termini degli operatori di sicurezza.

Le modifiche sono state accolte con favore e come “una vittoria del buon senso”: dall’eurodeputato Alberto Cirio, che a giugno aveva incontrato a Roma il prefetto Gabrielli e i sottosegretari Molteni e Candiani insieme a una delegazione dell’Anpci, l’Associazione nazionale dei piccoli comuni, e dell’Unpli, l’Unione nazionale delle pro loco, per esporre le problematiche burocratiche che stavano decretando la fine di moltissime manifestazioni in tutta Italia (leggi QUI) all’Onorevole Flavio Gastaldi, cuneese e “prolochista” (in copertina in una foto con l’Onorevole astigiano Andrea Giaccone). “E’ una vittoria dei piccoli comuni, delle associazioni e delle Pro Loco – afferma Gastaldi –Dopo l’incontro con i colleghi parlamentari e l’Unpli dal Prefetto Gabrielli, ho continuato a mantenere i contatti col Ministero quasi quotidianamente per scambi di opinioni e suggerimenti derivanti dalla mia personale esperienza sul campo maturata negli anni da amministratore comunale e da organizzatore nella mia Pro Loco di Genola. Ho presenziato personalmente sul territorio ad ogni incontro sul tema a cui mi era possibile partecipare: il mio intento era quello di far sentire ai volontari la presenza politica di “uno di loro” che si impegnasse a risolvere il problema il più velocemente possibile”.

L’entusiasmo non è però generale ed un freno arriva dal presidente di ANCI Piemonte, Alberto Avetta, che commenta preoccupato la direttiva emanata dal ministro dell’Interno Salvini e annunciata, venerdì scorso a Viverone, dal sottosegretario Stefano Candiani. A non piacere la troppa responsabilità affidata ai primi cittadini e la mancata distinzione tra comuni grandi e piccoli.

“Apprezziamo i passi avanti contenuti nel provvedimento sulle manifestazioni pubbliche ma, ad una prima lettura, rileviamo che resta comunque irrisolto il problema di fondo: le norme sono rivolte indistintamente a comuni grandi e piccoli. In altre parole, il Sindaco di un comune di 550 abitanti e 2 dipendenti senza specifiche competenze tecniche, dovrà valutare se e con quali prescrizioni autorizzare o meno una manifestazione storica, assumendosi in toto la responsabilità della scelta. Siamo proprio sicuri che questo rientri tra i compiti di un sindaco?”.

In queste ore sull’argomento è intervenuto anche il presidente di ANCI nazionale Antonio Decaro. “Le decisioni scomode, alla fine, devono essere assunte sempre dai sindaci, anche su temi di competenza squisitamente statale come la sicurezza: in base alla direttiva – ha precisato Decaro – noi sindaci dobbiamo valutare le misure di sicurezza necessarie e autorizzare la manifestazione, sempre noi dobbiamo verificare la complessità e la delicatezza di alcuni eventi per eventualmente rimettere la questione al comitato per l’ordine pubblico”.