Coldiretti Piemonte: precauzione verso le nuove tecniche di agricoltura al fine di tutelare il patrimonio agroalimentare Made in Piemonte

Lo studio e l’impiego di ogni nuova tecnologia che aiuta ad esaltare la distintività del nostro modello agroalimentare, il made in Italy e i suoi primati di biodiversità, possono essere approfonditi e valutati solo nel rispetto del principio di precauzione, della sostenibilità ambientale, del libero accesso al mercato, della reversibilità e della necessità di fornire una risposta alle attese dei consumatori. E’ quanto afferma Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti, nel commentare la sentenza della Corte di Giustizia dell’UE nella quale afferma che gli organismi ottenuti tramite tecniche di mutagenesi, che sono comprese nel più ampio mondo delle nuove tecniche di selezione vegetale (NBTs), rientrano, in linea di principio, nell’ambito di applicazione della direttiva sugli OGM e sono soggetti agli obblighi previsti da quest’ultima.

“E’ opportuno che anche le nuove tecniche siano prese approfonditamente in esame per valutarne attentamente i rischi dell’emissione deliberata nell’ambiente e dell’immissione in commercio – spiegano Fabrizio Galliati vice presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Il miglioramento genetico non ogm può assumere un ruolo importante per rispondere ai cambiamenti climatici e alle sfide dell’agricoltura e dell’alimentazione del futuro, ma l’obiettivo primario resta sempre la tutela del patrimonio agroalimentare Made in Piemonte che ha fatto sì che la nostra regione abbia 337 bandiere del gusto, 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc”.