Coldiretti Piemonte, consumo di suolo: riconoscere l’importanza dell’attivita’ agricola per tutelare la terra

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L’ultima generazione è responsabile della perdita in Italia di oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare il “Rapporto sul consumo di suolo in Italia dell’Ispra” dal quale emerge che nel 2017 la superficie naturale si e’ ridotta di ulteriori 52 km2.

In Piemonte il consumo di suolo complessivo è di circa 175.000 ettari pari quindi al 6,9% della superficie totale regionale che è di 2.540.000 ettari. In termini assoluti e la provincia di Torino con oltre 59.800 ettari di superficie consumata è la provincia con il valore più alto, seguita nell’ordine da Cuneo (37.800), Alessandria (26.450), Novara (15.100), Asti (11.507) Vercelli (10.600), Biella (7.400) e in ultima posizione dalla provincia del Verbano Cusio Ossola con circa 6.500 ettari. La provincia di Torino si conferma, quindi, come l’ambito che contribuisce maggiormente al fenomeno di consumo complessivo regionale incidendo per il 34,1% seguita da Cuneo (21,6%), Alessandria (15,1%), Novara (8,6%), Asti (6,6%), Vercelli, (6,1%), Biella (4,3%) e Verbano Cusio Ossola (3,7%). Infine, circa il 70% delle aree consumate insistono su suoli agricoli.

“Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo si abbattono – evidenziano Fabrizio Galliati vice presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Nella nostra regione, rispetto agli ultimi anni, si è verificato un leggero aumento dello 0,23% della superficie di suolo consumato pari a 400 ettari anche se, in confronto ad altre regioni del nord Italia, il Piemonte ha valori percentuali più bassi e questo è sicuramente un dato confortante.

E’ fondamentale partire dal riconoscere l’importanza dell’attività agricola per tutelare la terra fertile disponibile con i metodi più adeguati. Ricordiamo che terra coltivata significa produzione agricola di qualità, sicurezza alimentare e ambientale per i cittadini”.

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