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Speciale 118 Sindaci: intervista a Silvio Tealdi, sindaco di Ferrere

118 Sindaci: incontriamo Silvio Tealdi sindaco di Ferrere

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

Assolutamente no.

Com’è nata la Sua candidatura a sindaco?

Alcuni cittadini mi chiesero già 10 anni fa, ma stavo lavorando per una multinazionale, ero un “manager rampante” e non avevo tempo.
Quattro anni fa, cambiai lavoro interessandomi a questo territorio, e decisi che avrei voluto e potuto fare qualcosa per migliorarlo. Nel 2014 la amministrazione in scadenza del Comune di Ferrere non si ricandidò.
Così molti cittadini mi chiesero la disponibilità, e questa volta accettai, cominciando a costruire una squadra, un po’ improvvisata ma con alcune persone molto valide, e altre solo trovate per strada.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

No. Solo una grande attività nel sociale, e attività che seguivo per passione. A Ferrere ad esempio fui presidente della Bottega Comunale del Vino che sto cercando di riaprire. A San Damiano e a Valfenera ho allenato generazioni di ragazzi a calcio.

Qual è stato il Suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Il mio primo pensiero è andato ai miei genitori, ai loro valori, che mi porto dentro in ogni decisione, e mi sono commosso al pensiero che sarebbero stati orgogliosi.

Qual’è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Il problema è come far sapere alla popolazione quello che si è fatto, ma anche fornire informazioni utili e far capire che si sta facendo il massimo con queste disponibilità. Poi si devono intercettare i desideri e le proposte parlando con la gente.
Il tutto è frutto dell’ impegno personale disinteressato, anzi, spesso ci mettiamo noi delle nostre risorse.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Coincide con quella che mi appassiona di più, cioè lo sviluppo del territorio, in senso turistico, enogastronomico e culturale. Adesso mi sto documentando di paleontologia per valorizzare gli importanti siti che abbiamo a Ferrere.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Direi proprio la valorizzazione del territorio con i suoi prodotti. Abbiamo inventato la Fiera del Miele, seguitissima. Stiamo lavorando per associare il nome di Ferrere ad altre eccellenze come il Salame Cotto Monferrato e la carne bovina piemontese.

In che modo (o in quali modi) comunica con i cittadini?

Come dicevo la comunicazione è una delle cose più difficili. Difficile far arrivare in un paese così frammentato come Ferrere (si sviluppa in borgate su 7 colline piuttosto distanti tra loro). Conto molto sul nuovo sito, aiutati dalla Provincia di Asti, per lavorare e fare scaricare le APP e attrarre i giovani che sono poco interessati alla vita del paese.
Stiamo riempiendo la APP di contenuti. Abbiamo attivato “Il sindaco Risponde” che mi permette di essere più in contatto con i cittadini. Stiamo cercando di divulgarlo.

Soddisfatto di come porta avanti il Suo incarico o no? Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Si soddisfatto, perchè abbiamo colto molte opportunità che le istituzioni hanno messo in campo, e siamo stati bravi a prenderle. Abbiamo sottoposto gli uffici ad un intenso lavoro in più. Intendo ricandidarmi per poter realizzare le cose che in questi anni abbiamo impostato per vederle realizzate. 10 anni è il tempo giusto per giudicare l’opera di una amministrazione.

Quali accorgimenti, che Lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Il segreto è la stima e collaborazione tra l’ amministrazione (politica) e i funzionari (tecnica), che non sempre è presente nei nostri enti. Inoltre serve essere molto presenti anche fuori paese. Consiglierei a molti colleghi di essere più presenti alle riunioni in provincia che coinvolgono tutti. (es. Rifiuti a Sanità).

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Facile, della bacchetta magica!

Il problema sicurezza, nel Suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più?

La sicurezza ha tante sfaccettature, quella che preoccupa di più è quella che i cittadini vogliono nelle loro case. E’ chiaro che il problema riguarda la delinquenza e non è affrontabile solo dal Comune. Abbiamo affrontato il problema in più modi, facendo riunioni tra cittadini e i Carabinieri, provando ad organizzare una vigilanza privata, ma era troppo costosa. Abbiamo iniziato a installare delle telecamere e proprio in questi giorni sto lavorando, insieme con i Comuni di Valfenera e Cellarengo, per implementare questa rete. Stiamo provando ad attingere fondi del Ministero.

Sono aumentati negli ultimi tempi i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Per fortuna a Ferrere non sono molte le famiglie o le persone che versano in condizioni di vita difficile, ma a volte il disagio non è solo economico. L’ assistenza sociale a Ferrere è delegata al CO.GE.SA. che in questi anni ha lavorato molto bene. Ogni volta che ho chiesto il loro intervento hanno sempre risposto con efficacia. Ferrere è un paese che ospita molte attività o comunque la quasi totalità delle persone ha un lavoro. Purtroppo sono di più i pensionati dei giovani lavoratori, segno di una popolazione che sta invecchiando. Gli stranieri immigrati, in genere, sono ben accolti e trovano anche una sistemazione.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel Suo Comune? Collaborano con il Comune? Se sì, in che modo? 

Si molte. Abbiamo cercato di coordinare tutte le persone che prima facevano volontariato con gli anziani in una associazione ben strutturata ed è nato così nel 2015 il SEA 7 Colline. Poi abbiamo un gruppo Comunale di Protezione Civile, una Pro Loco che si occupa delle feste e dei campi sportivi. Da poco una neonata associazione di ciclisti che tengono puliti i nostri bei sentieri collinari.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?.

Un salone multifunzionale che sia uno spazio giovani, per vedere film, ascoltare musica, organizzare eventi. Qui i giovani scappano e non trovano spazi aggregativi. E’ stato molto attivo per anni il nostro parroco Don Antonio, ma in questi ultimi anni, i giovani che supportano le valide iniziative come estate ragazzi gruppi post cresima, oratorio, sono sempre meno.

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