Speciale 118 Sindaci: intervista a Fabio Vergellato, sindaco di Roccaverano

118 Sindaci: incontriamo Fabio Vergellato, sindaco di Roccaverano.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

Me lo ero immaginato perché mio nonno era sindaco di Roccaverano. Già allora mio nonno mi aveva inculcato il senso di appartenenza al paese.

Com’è nata la Sua candidatura a sindaco?

Facevo già parte della amministrazione comunale precedente. Quando, quattro anni fa, il mio predecessore decise di non candidarsi più, sono stato proposto per continuare con l’opera intrapresa.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Cinque anni di giunta in comune. Quattro anni come amministratore nella precedente Comunità Montana.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Ho subito pensato che fare il sindaco sarebbe stato molto diverso che fare l’assessore. Non mi sono preoccupato perché sapevo di avere con me delle persone molto valide.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

La crisi idrica del 2017. Ho passato tre mesi d’inferno. Bisognava fare arrivare l’acqua con le autobotti agli allevamenti di animali (che sono la maggior risorsa del nostro territorio) e alle persone.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Alle strade e al territorio. Abbiamo 55 km di strade comunali alle quali dobbiamo aggiungere quelle consortili.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

La pavimentazione in pietra del centro abitato del paese.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Di persona e col passaparola

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no? Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Si, sono soddisfatto, anche se ci devo dedicare molto tempo.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Credo che ognuno abbia un proprio modo di lavorare e per questo è molto difficile dare consigli.
E’ importante comportarsi rispettosamente con tutti i cittadini e con i dipendenti del comune. Occorre lasciare da parte tutto quello che è personale ed operare sempre avendo come obiettivo il bene della comunità. (che non vuol dire accontentare sempre tutti).

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Meno burocrazia. A livello Regionale e Nazionale i tempi di risposta sono incompatibili con le nostre necessità quotidiane.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Ci sono stati periodi in cui abbiamo avuto parecchi furti nelle case. Abbiamo installato delle telecamere e continueremo a installarne ancora. Il problema principale è che il paese ha un numero elevato di accessi stradali.
Fortunatamente abbiamo la stazione dei carabinieri che sono molto presenti sul territorio, e ciò tranquillizza un po’ di più la popolazione.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Si, perché la popolazione è particolarmente anziana e molti sono rimasti a vivere da soli.
Tramite il CISA (Consorzio socioassistenziale a cui siamo associati) abbiamo l’assistenza alle persone bisognose (anziani, bambini, portatori di handicap).
E tramite “L’infermiere di famiglia” abbiamo un grosso aiuto dal punto di vista di assistenza medica agli ammalati.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Esiste solamente la Pro Loco. Nella Pro Loco sono attivi anche tutti i consiglieri comunali.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Mi piacerebbe acquistare il parco del castello (oggi è privato, inaccessibile e si presenta bisognoso di interventi) e renderlo disponibile ad uso pubblico per tutta la comunità.

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