A Canelli Bosca celebra la luce con una mostra alle Cattedrali Sotterranee fotogallery

10 opere d’arte per raccontare un legame che è vita. In occasione del Giorno Internazionale della Luce 2018, promosso dall’Unesco, le cantine storiche Bosca, conosciute come le Cattedrali Sotterranee, ospitano dal 10 giugno al 31 luglio, nel centro Canelli (AT), una mostra che celebra il rapporto tra l’energia alla base del Creato, la luce, e uno dei suoi frutti più apprezzati, il vino.

L’evento nasce dalla collaborazione tra Bosca e due tra le Accademie delle Belle Arti più prestigiose in Italia: l’Accademia Albertina di Torino e l’Accademia di Belle Arti di Cuneo. Al centro della mostra ci saranno, infatti, 10 opere inedite realizzate per l’occasione da 9 giovani studentesse, che propongono la propria riflessione artistica sul significato della luce e del suo impatto sulla natura, l’uomo e la produzione del vino. Attraverso le loro creazioni la luce sarà protagonista di un luogo dove, da 187 anni, il ruolo di primo piano è tradizionalmente affidato al buio, silenzioso custode dello spumante che da sei generazioni riposa in questi spazi, dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco per la loro unicità e il loro fascino.

«Questa mostra si inserisce nel calendario di appuntamenti del Giorno Internazionale della Luce 2018, lanciato a Parigi lo scorso 16 maggio, anniversario della prima realizzazione del laser -spiega Pia Bosca -. Siamo stati tra i primi ad aderire in qualità di partner italiano del Comitato Direttivo, che ha promosso in tutto il mondo eventi ed attività per coltivare più consapevolezza sull’importanza della luce. L’Unesco ha auspicato una speciale attenzione verso gli studenti, i giovani e il grande pubblico. Per questo abbiamo pensato di coinvolgere nel progetto gli studenti delle Accademie delle Belle Arti di Torino e Cuneo. Siamo felici di poter celebrare la luce attraverso le loro opere, perché è proprio alla luce, che fa crescere uve straordinarie in uno dei paesaggi più belli del mondo, che anche lo spumante e i vini Bosca devono la vita». Nel 2015, in occasione dell’adesione all’International Year of light, la luce (a led) è entrata per la prima volta nelle Cattedrali Sotterranee Bosca, con una installazione permanente che guida tutti i visitatori alla scoperta della storia di una delle più antiche case spumantiere italiane. Proprio in questa suggestiva città sotterranea, infatti, tra navate, deambulatori e transetti che si aprono in ampie crociere, come in una grande cattedrale, nell’800 è nato lo spumante. Ed è qui, nel sottosuolo di Canelli, che ancora oggi viene custodito e invecchiato uno dei vini italiani più pregiati e conosciuti nel mondo. La mostra e le cantine sono visitabili gratuitamente prenotando sul sito www.bosca.it facebook Bosca.

SCHEDA OPERE

Dall’Accademia Albertina di Torino arrivano 5 opere realizzate da sei studentesse del Corso di Tecniche della scultura della professoressa Ornella Rovera.

Beatrice Sacco ha realizzato “Ombre vive”, una stampa su plexiglas in cui l’ombra diventa l’unica luce che copre e collega un’infinita catena di ricordi e istanti, mantenendoli vivi nel passato e proiettandoli nel futuro.

Francesca Malvaso ed Elena Mantello portano nelle Cattedrali Sotterranee “C6H1206 —> 2CH3CH2OH+2CO2 “, una scultura in ferro di grande formato recante la formula chimica della fermentazione del vino attraversata dalla luce.

Lucia Corino ha creato per l’occasione “Ebbrezza”, un’opera in plexiglas e cera dove una galleria di volti rappresenta l’effetto gioioso che le bollicine generano sull’umore.

Giorgia Sanlorenzo espone “Bollicine in uva”, scultura in cui un grappolo d’uva, realizzato con le gabbiette delle bottiglie di spumante Bosca e sfere trasparenti, prende vita in un cubo specchiato grazie alla luce che si moltiplica e si rifrange.

Bahar Heidarzade presenta “Home”, opera in tessuto che riprende il tradizionale tappeto di benvenuto iraniano e lo reinterpreta per accogliere gli ospiti delle cantine storiche Bosca, raccontandone la storia.

Dall’Accademia di Belle Arti di Cuneo arrivano 5 modelli di abiti realizzati per Bosca e ispirati al legame tra la luce, l’uva e lo spumante. Sono firmati da tre studentesse del Corso di Fashion Design-Moda, coordinate dalla presidente dell’Accademia Annamaria Orzi Lucchini.

Oujang Beini firma tre modelli:
“Ebe”, un abito da sera primavera-estate in chiffon di seta colore pastellato, dal rosa al viola degradè, rafforzato da decorazioni con foglie di moscato e uva. Il modello è ispirato al mito di Ebe, l’enofora che serviva agli dei il nettare del vino e dell’ambrosia.
“Bassara”, un abito da sera in voile di colore viola ispirato alla lunga veste di Dioniso e delle Baccanti, arricchito da racemi di vite e uva moscato.
“Phoibos” (splendente). L’abito esprime il sincretismo tra il mito dionisiaco, di nietzschiana memoria, e la luminosità apollinea che si invera nell’incontro tra le foglie della vite e i colori luminosi del vestito a balze fluenti.

Alice Marino firma “Boedromione”. Ispirato al terzo mese dell’anno in Attica, da metà settembre a metà ottobre, dedicato alla vendemmia, questo abito da sera è costituito da un bustier decorato da tralci di vite di matrice frattale, dove al centro spicca in un fiotto di luce il brand di Bosca, con gonna asimmetrica a balze in organza oro.

Samanta Scolamiero firma “New Pop”, un abito asimmetrico monospalla formato da due strati di stoffa in raso di seta e tulle, decorato con gli emblemi di Casa Bosca (bottiglie e cappellotti) disposti sulla spirale aurea o di Durer, che si prolunga in un colpo di frusta memore del Liberty.