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Speciale 118 Sindaci: intervista ad Ambrogio Spiota, sindaco di Monastero Bormida

118 Sindaci: incontriamo Ambrogio Spiota sindaco di Monastero Bormida

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?
Oh no, sognavo di diventare un Cow Boy.

Com’è nata la Sua candidatura a sindaco?
E’ stata un po’ anomala, l’idea non è nata da me.
Ero già in consiglio comunale da quindici anni, ed ero vicesindaco da dieci, nel frattempo ero anche in Comunità Montana.
Non volevo fare il sindaco, ma ho avuto delle pressioni forti sia dalla mia squadra sia da parte delle associazioni locali che dai cittadini. E mi sono arreso (come un Cow Boy circondato dagli indiani).
Ho accettato solo per spirito di servizio, e come forma di volontariato visto che sono andato in pensione ancora relativamente giovane.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?
Si, come ho già detto. Consigliere comunale, Vicesindaco, consigliere Comunità Montana. Da sempre volontario nella Croce Rossa.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?
Ho pensato di essermi caricato di grane a non finire. Essendo stato vicesindaco già ero a conoscenza delle tantissime incombenze e responsabilità che ha un sindaco.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?
I Lavori pubblici. Abbiamo costruito delle case popolari e dopo sei anni i lavori non sono ancora finiti. Questo perché abbiamo avuto problemi nei finanziamenti anche a causa della nota vicenda e delle vicissitudini dell’ATC. E non abbiamo ancora concluso i lavori.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?
Lavori pubblici, scuole e l’aspetto urbanistico. E dedico molto tempo all’educazione, al senso civico ed al rispetto dell’ambiente.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?
La sistemazione del Castello, (opera che era già stata iniziata dal sindaco precedente, ndr). Ora all’interno facciamo mostre e manifestazioni, aderiamo al consorzio “Castelli Aperti”. Inoltre sono soddisfatto di aver creato due piccole isole pedonali, il Ponte e nel centro abitato.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?
Tutti i concittadini sanno che io sono disponibile in comune tutte le mattine e a volte anche di pomeriggio. Chi mi vuole parlare sa dove trovarmi. Poi il giovedì, giorno del mercato settimanale faccio il giro del mercato dialogando con tutti. 
Poi abbiamo anche attivo Whatsapp per le emergenze.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no? Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?
Si, sono abbastanza soddisfatto, anche perché ho dei collaboratori molto attivi.
Sono anche tranquillo di avere sempre fatto tutto quello che dovevo far, cercando sempre di migliorare le condizioni generali ed il livello di vita del paese.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?
Non mi sento in grado di dare consigli ai colleghi. Diciamo che bisogna avere un bel dialogo con le associazioni di volontariato. Sono una grande ricchezza che abbiamo nei nostri paesi.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?
Più finanze, anche se devo dire che la mia amministrazione è stata molto brava a utilizzare i bandi. E poi meno impedimenti burocratici. E’ tutto sempre più complicato e difficile.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.
Nelle nostre abitazioni abbiamo subito tantissimi furti, così abbiamo costituito il “Controllo del Vicinato” in accordo con la prefettura (si usano i telefonini). Abbiamo installato delle telecamere ed abbiamo in progetto di metterne delle nuove e sostituire quelle più datate con altre più moderne.  
Poi abbiamo sensibilizzato gli abitanti ad avvisare se vedono in giro qualche cosa di sospetto.
Inoltre c’è un’ottima collaborazione tra il comune e i carabinieri.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?
Ci sono degli immigrati che lavorano saltuariamente e quindi a volte rimangono a casa senza entrate per vivere. Qui riusciamo ad intervenire dando qualche contributo. Poi abbiamo due disabili.
Facciamo parte della CISA (Consorzio intercomunale socio assistenziale) che da il suo contributo.
Poi abbiamo gli anziani, il 10% della nostra popolazione è ultraottantenne. C’è la sede della Croce Rossa.
Purtroppo siamo andati indietro nei servizi perché non esiste più la “Comunità Montana” che dava un ottimo servizio, oggi c’è una Unione Montana ma non è più la stessa cosa.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? 
La locale Croce Rossa è l’associazione più numerosa. Poi abbiamo Pro loco, Gruppo Alpini, Protezione Civile, Banca del Tempo, Tennis club.
Devo dire che sono tutte in sintonia. Da Presidente della Proloco, avevo già agito in modo da farli lavorare tutti insieme per il bene del paese.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?
Abbellire ancora di più il paese, e costituire un’isola pedonale tutta intorno al castello.

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