Smantellata dai carabinieri la “locale” della ndrangheta astigiana; 26 arresti tra Asti e Costigliole video

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Sono stati resi noti questa mattina i dettagli dell’Operazione Barbarossa dei Carabinieri di Asti che ha permesso di smantellare una “locale” della ndrangheta astigiana tra Asti, Costigliole d’Asti e Alba.

Sono stati circa 300 i militari impegnati sin dalle prime ore dell’alba per eseguire i 26 arresti, a cui vanno aggiunti 48 deferiti in stato di libertà; durante le indagini sono stati inoltre eseguite 78 perquisizioni e sequestrati complessivamente 21 fucili di grosso calibro , 16 pistole, revolver e relativo munizionamento, 350 proiettili di vario calibro, 10 kilogrammi di Marijuana, 100 grammi di cocaina e 100 grammi di hashish. Per tutti gli arrestati l’accusa è di associazione a delinquere di stampo mafioso per omicidi, tentati omicidi, estorsioni, traffico di armi e droga.

L’indagine è partita nel maggio del 2015 in seguito ad alcuni fatti criminosi, come l’omicidio di Di Gianni avvenuto ad Isola d’Asti e due tentati omicidi, a cui sono seguiti altri episodi intimidatori nei confronti di titolari di esercizi commerciali. Grazie al lavoro del nucleo investigativo dei carabinieri del comando provinciale di Asti si è riusciti a svelare la costituzione di una nuova locale (composta da tre famiglie) nella provincia di Asti. A carico dei componenti della compagine criminale sono stati documentati numerosi e concordanti elementi di reita’. Le indagini hanno coinvolto anche le province calabresi di Catanzaro e Vibo Valentia (interessando i comuni di Lamezia Terme e Vibo Valentia), svelando altresi’ gli stretti rapporti di reciproca assistenza esistenti tra gli esponenti ‘ndranghetisti delle province calabresi di origine e dell’articolazione dell’associazione di tipo mafioso in piemonte.

Emesse, dal G.I.P. Del tribunale di Torino, 26 ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidi, rapine, estorsioni, furti in abitazione, traffico di stupefacenti ed armi, si accertava l’infiltrazione ed acquisizione diretta ed indiretta di diverse attivita’ economiche astigiane operanti nel settore edile, agricolo-commerciale e sportivo tra cui anche l’Asti Calcio.

Questi sono le 26 persone sottoposte all’ordinanza di custodia cautelare: Rocco Zangrà, Franco Marino, Michele Stambè, Luca Scrima, Angelo Stambè, Salvatore Stambè, Daniele Stambè, Giuseppe Catarisano, Ferdinando Catarisano, Vincenzo Emma, Giuseppe Emma, Enea Adriano Emma, Bruno Agostino, Fabio Biglino, Salvatore Carè, Santo Giuliano Caruso, Gianpiero Conti, Mattia Pisano, Ivan Venturelli, Alberto Ughetto, Massimo Pugliese, Rosario Sette, Gianfranco Guzzetta, Mauro Giacosa, Gaetano Parrucci e Agim Lema.

Complessivamente sono state indagate 58 persone tra cui commercianti, imprenditori, artigiani e liberi professionisti, e sono state effettuate 78 perquisizioni domiciliari.

 

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