“Roero”, gli scatti di Carlo Avataneo nella Sala Mostre della Regione Piemonte

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I paesaggi del vino, le rocche, gli alberi, i castelli, il lavoro e le tradizioni sono al centro della mostra fotografica “Roero”, che viene inaugurata venerdì 11 maggio, alle 18, nella Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello 165.

Sono 39 immagini di grande formato, per raccontare una zona piemontese di straordinaria bellezza paesaggistica. Patrocinata dalla Regione Piemonte, con il Consorzio Tutela Roero ed il Feasr, Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, la mostra celebra e valorizza un territorio il cui nome è stato inserito nel giugno 2014 nel Patrimonio
dell’Umanità Unesco, insieme con Langhe e Monferrato.

L’autore degli scatti fotografici, che rappresentano un emozionante affresco del Roero, è il fotografo Carlo Avataneo, già insegnante di Lettere, giornalista pubblicista e autore di libri.
Autore di numerose mostre fotografiche, da 32 anni pubblica con successo un calendario dedicato a storia, arte, cultura, paesaggi del Piemonte. Nel 1999 è stato insignito del premio “Giardini Hanbury” dal Grinzane Cavour.

Il Roero, che si estende su 375 kmq con 75.000 abitanti ripartiti su 24 comuni, occupa l’estrema porzione nordorientale della provincia di Cuneo. Deriva il suo nome dai Conti Roero che, nei secoli a cavallo del Medioevo, ne ressero le sorti politiche e militari, lasciando una preziosa eredità di diciassette castelli e due torri.

Geologicamente, il Roero si può definire un “regalo del Tanaro”, il grande affluente del fiume Po che segna per un buon tratto il confine meridionale con le Langhe: è all’origine della morfologia del territorio, caratterizzato in prevalenza da terreni sabbiosi e marne sciolte e dal suggestivo spettacolo delle “Rocche”, sorprendente fenomeno di natura erosiva e alluvionale originatosi circa 200.000 anni fa e oggi ben visibile sotto forma di una profonda spaccatura che taglia il territorio roerino per una lunghezza di una decina di chilometri.

Molto diffusa è una fiorente agricoltura rivolta alla coltivazione della frutta (pesche e fragole soprattutto, ciliegie, albicocche, mele e pere a volte anche di varietà rare e autoctone, nocciole) e dedita alla moderna viticoltura: nebbiolo, barbera e arneis.

La mostra, ad ingresso gratuito, si potrà visitare tutti i giorni, da sabato 12 maggio a domenica 27 maggio, dalle 10 alle 18.

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