Roddino, grandi artisti per la XXVII edizione di “Mataria ‘d Langa 2018”

Dal 19 al 22 luglio 2017 si svolgerà la ventisettesima edizione del tradizionale appuntamento con musica, teatro arte e gastronomia “Mataria ‘d Langa”, organizzata dall’Associazione Turistica Pro Loco Roddino. Roddino è un piccolo paese sospeso fra la Langa “ricca” del Barolo e l’Alta Langa e, ad attestare lo spirito della manifestazione, lo scorso anno 73 dei 384 abitanti hanno collaborato attivamente all’organizzazione della festa, il cui obiettivo principale è tener viva e unita la cittadinanza.

Ad aprire gli appuntamenti, giovedì’ 19 luglio, saranno i Divina che tornano a Roddino, portando un live show capace di ricreare l’atmosfera e le sensazioni della febbre della Dance anni Settanta. I Divina, del resto, portano sui palchi di mezza Italia uno spettacolo coinvolgente, adrenalinico, in cui le coreografie e i costumi fanno da contorno a una elettrizzante scaletta di intramontabili hit. Mataria ‘d Langa prosegue venerdì 20 luglio con quello che è sicuramente uno degli eventi più importanti mai organizzati a Roddino: dalle 21,15 ci sarà un amico con la A maiuscola, Paolo Bonfanti, bluesman di livello internazionale, ormai padrone di casa a Roddino.

A seguire Eugenio Finardi, uno dei più grandi autori italiani di sempre.
Sabato 21 luglio, protagonisti anche di questa edizione di Mataria ‘d Langa, ci saranno i Gang: oltre a Marino e Sandro Severini, Jacopo Ciani al violino, Gianni Bonanni alle tastiere e Fisa, Roberto Villa al basso e Diego Sapignoli alla batteria… come lo scorso anno sarà una serata unica! Inoltre, direttamente da Santa Fè già collaboratore di Bennato, di Steve Earle, di Pete Segger, di Bruce Springsteen, nonché produttore degli ultimi due album dei Gang: Jono Manson! Ma non solo! Max Marmiroli è uno dei sassofonisti della scena rock più apprezzati in Italia ed in Europa!
Mataria ‘d Langa si chiude domenica 22 luglio con la compagnia del Nostro Teatro di Sinio con una commedia in dialetto piemontese scritta, diretta e interpretata da Oscar Barile, intitolata “Tota Vigiota” dalle ore 21.15.

Dopo aver conosciuto anni di notorietà, Mataria ‘d Langa vuole tornare a essere “solo” una festa di paese, per la quale non contano ingressi e presenze ma i sorrisi e le persone. E insieme alle persone, Mataria ‘d Langa porta in piazza anche i grandi piatti della tradizione: i buoni vecchi hamburger ( polpette grandi )  di Fassone, tuma, Tajarin,  acciughe al verde, torte di Nocciola, grigliateSeguirà prossimamente un nuovo comunicato più dettagliato.  Vi ringraziamo per l’attenzione Associazione Turistica Pro Loco RoddinoSiamo a disposizione per l’invio di foto e ulteriori informazioni. Disponibili per organizzare interviste con gli artisti.Contattare Marco Andriano: 349-3536680
Ci permettiamo di segnalarvi anche un piccolo racconto del giornalista savonese Alberto Calandriello estratto dal libro appena Uscito “Abbassa quello stereo!” in cui si racconta il concerto del 22 luglio 2017. Ci ha commosso perché in una serata è riuscito a vedere il senso di comunità e appartenenza che lega qs associazione alla  comunità Roddinese. Tra Pavese ed il blues. I Gang a Roddino.”Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.Non fosse che i ragazzi di Roddino l’hanno usata come slogan per la Pro Loco, sarebbe da prendere questa celebre frase di Cesare Pavese e dedicargliela, ai ragazzi di Roddino. Arrampicato sulla Langa, vicino al glamour trendy di Barolo, Roddino non è solo un piccolo paese, ma un’idea, un ideale, una promessa mantenuta. Roddino è una comunità. Una comunità che nella condivisione tira avanti, lavora, fatica, impreca, ma alla fine, come ogni comunità rurale, contadina, raccoglie. E quando raccoglie fa festa, fa “le cose pazze”. Benvenuti alla Mataria d’Langa, la festa della comunità di Roddino.Ci siamo tornati, in un caldo weekend di fine luglio, per sentircene parte, per viverne l’entusiasmo e la bellezza.

Mataria d’Langa dura qualche giorno, ma l’evento che più la rappresenta a mio avviso è l’immancabile concerto dei Gang.  Evento che unisce memoria e condivisione, lotta ed ideali, amicizia e bellezza. Un concerto che da sempre porta avanti concetti ben chiari, battaglie da combattere e soprattutto il peso enorme della volontà, volontà di tramandare una tradizione, conservare un sentimento. La serata dei Gang, aperta non a caso da un giovane gruppo della zona, i Ginostra, melodici e appassionati, fotografa l’intesa tra questi due mondi, dalla Langa alle campagne marchigiane.  Se la musica dei fratelli Severini da sempre conserva la memoria e la tradizione, sentirla qui, sulla scalinata che porta alla Chiesa, tra una grigliata ed un rosso, tra i tajarin di Gemma e l’odore di brace, te la fa apprezzare ancora di più, facendotela vivere in un contesto così vivo, vero, che in quelle canzoni ti sembra di starci dentro.Una comunità che crea un mondo migliore di quello che ci aspetta qualche km più in basso, un mondo migliore dove si respira forte l’aria di condivisione, dove il regista di tutta la storia, Marco, ti viene incontro a stringerti la mano anche se vi siete visti solo due volte, dove non c’è differenza tra il dividere la tavolata con perfetti sconosciuti e l’alzare il pugno in ricordo dei fratelli Cervi. Roddino è un posto dove avrebbero potuto nascerci e viverci, Marino e Sandro, non fossero nati e vissuti a Filottrano, tanta è la vicinanza tra molte loro canzoni e quest’aria speciale che si respira; quel comunismo che prima di essere partito o idea politica è interesse verso l’altro, senso di appartenenza; quella vita contadina che ti fa spezzare il pane e versare il vino come una eucarestia laica, ma non meno sincera; quell’idea, congenita, che il “di tutti” venga prima del “mio”. Sabato 22 luglio, la serata è stata se possibile più speciale del solito, perchè insieme ai Gang, con i Gang, ha suonato Paolo Bonfanti. Ora io del Bonfa potrei parlare per ore, del suo tocco sulla chitarra, della sua bravura come musicista e come autore, della bella, bellissima persona che è. Ma voglio sottolineare specialmente come il Bonfa sia un bluesman, dentro, nell’animo, e di conseguenza come tutto questo insieme di idee, valori, sentimenti di cui ho scritto, trovino nella sua chitarra un suono perfetto, preciso, meravigliosamente descrittivo. Non a caso, e grazie ad una amicizia di lunga data, il Bonfa entra nelle canzoni dei Gang come se ci fosse sempre stato, le colora con tinte nuove ed insieme a Sandro e Jacopo le arricchisce di assoli fantastici.Indubbiamente è stato un concerto anomalo per i Gang, con Marino volutamente più silenzioso e la musica a farla completamente da padrone; la presenza in diversi brani di un sax ed una tromba, oltre a impreziosirli, ha definitivamente alzato a livelli di guardia la dimensione rock-blues del concerto. L’innesto della nuova sezione ritmica, con Diego Sapignoli strepitoso alla batteria, ha chiuso il discorso e per tre ore la Mataria è stata sfrenata. Oltre ai cavalli di battaglia immancabili, tra cui cito una gigantesca “Le radici e le ali”, la parte dello show dedicata a Calibro 77 (nuovo disco dei Gang dedicato ai brani di 40 anni fa) è rientrata perfettamente nel discorso di tradizione e memoria di cui sopra. De Andrè e Gaber, De Gregori l’irriverente Della Mea, tutti scampoli di un passato da conservare e tramandare, tutti tasselli di quella memoria che ostinatamente (e sempre in meno persone) continuiamo a pensare debba essere il fondamento di una società migliore.Conservazione della memoria ed assunzione di responsabilità; sono queste a mio avviso le due linee guida di Calibro 77 e dell’operazione che l’ha creato; un disco da approfondire, con cura, come uno scrigno ricco di tesori. Mi piacerebbe scriverne. Per ora però chiudo ricordando come la serata sia finita “in gloria” con un paio di blues dove il Bonfa ha preso in mano la situazione e ha “riportato tutto a casa”. Mi perdoni Pavese, ma “un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di serate come questa»