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Maurizio Deevasis: “Per attirare i turisti è fondamentale superare il campanilismo” fotogallery

Non finiremo mai di stupirci di fronte alla bellezza dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, riconosciuti dal 2014 come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Nella nostra narrazione digitale siamo di nuovo tra le erte colline della Core Zone 6, a Cella Monte, dove, con il Sindaco Maurizio Deevasis, abbiamo parlato di cosa può offrire questo meraviglioso territorio. Siamo anche andati a visitare l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni, dove abbiamo potuto osservare il rapporto millenario che c’è tra l’uomo e la sua terra.

Maurizio Deevasis: “Per attirare i turisti è fondamentale superare il campanilismo”

di Claudia Solaro

Maurizio Deevasis, Sindaco di Cella Monte dal 2016, era assessore nella precedente amministrazione, quando ci fu il riconoscimento da parte dell’Unesco del Monferrato degli Infernot come Core Zone 6 dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato.
Attualmente è coadiuvato dal vicesindaco Viviana Imarisio.

Cosa è cambiato con il riconoscimento da parte dell’Unesco?

Sicuramente c’è stato un notevole aumento di turisti, soprattutto il sabato e la domenica, soprattutto attratti dall’Ecomuseo della Pietra da Cantoni. Grazie alla sua presenza a Cella Monte, siamo stati al centro di un servizio su una TV svizzera, e dopo la sua messa in onda sono aumentati anche i turisti provenienti di lì.
Siamo nel Monferrato degli Infernot, siamo stati riconosciuti per questo patrimonio speciale: a Cella Monte ci sono i più belli di tutta la zona, e non lo dico solo io, che sono il Sindaco. Chi viene a Cella Monte può visitare quello dall’Ecomuseo, sempre a disposizione, e diversi ben tenuti da privati.”

Cella Monte è un comune di 504 abitanti, che è cambiato tantissimo, in meglio, come si può vedere visitando il paese, negli ultimi trentacinque, quarant’anni, grazie alla Sindaca lungimirante che fu Fiorella Coppo, che ha trasformato questo piccolo comune che si affaccia sulla Valle Ghenza con interventi che rimarranno nella storia.

Come l’abbattimento del campo per la pallapugno, – come spiega il Sindaco – al posto del quale è stata creata un’area verde con giochi per bambini, una pedana per il pattinaggio e uno spazio di parcheggio, un luogo ideale anche per ospitare eventi, come succede da 27 anni con la Fiera regionale del Tartufo della Valle Ghenza.

A Cella Monte ci sono anche numerosi palazzi storici, intorno ai quali si è sviluppato il centro storico, come Palazzo Radicati, residenza estiva del Vescovo di Casale.

Ma la bellezza di questi luoghi non si ferma qui: la natura fa la sua parte e la si può ammirare grazie ai tre sentieri predisposti per camminare o andare in bici: due sono accatastati dalla Provincia di Alessandria ai numeri 726 e 731 mentre il terzo, non accatastato, è un itinerario che segue i dipinti su case e antiche chiesette dell’artista torinese Gianni Colonna.”

Che Cella Monte sia un paese dove la cura dei particolari non è lasciata al caso lo si può notare già con il primo colpo d’occhio che si ha salendo verso il Municipio: tanta pietra da cantone a vista sulle pareti delle case (la cui storia ci è stata raccontata dall’Assessore Daniele Limonetti, e gli dedicheremo un pezzo ad hoc, ndr) e moltissimi fiori.

Grazie alla collaborazione degli abitanti, ha raggiunto i 4 Fiori nella rassegna “Comuni Fioriti” ed è stato secondo ad un concorso floreale internazionale, come ricordato da una targa sul palazzo del Comune.

A Cella Monte la sensibilità verso la bellezza e l’arte pare essere speciale. 

“Cella Monte è un centro molto vicino alla musica, grazie, ancora una volta, alla sensibilità di Fiorella Coppo che creò l’iniziativa “Maggio Ciondolo”, riservato ai musicisti emergenti per accompagnarli alle esibizioni in pubblico, nel confortevole spazio dell’ex Chiesa di Sant’Antonio, un luogo ideale per rompere il ghiaccio appena terminato il percorso in conservatorio.

Ma il nostro paese poi un altro fiore all’occhiello che guarda al futuro, in un posto bellissimo: il Micro nido, per bambini fino ai 3 anni: il Comune ha riportato a nuovo una struttura abbandonata, che attualmente ha ben 24 bambini e lista d’attesa.”

C’è quindi una forte sinergia tra amministrazione e cittadinanza?

Si, tra cura dei fiori e delle case, gli abitanti di Cella Monte mettono sempre molto impegno, così come la Pro Loco, che collabora molto con il Comune è che organizza a luglio la festa Patronale e a novembre quella del Tartufo.”

Qual è la sfida che il riconoscimento da parte dell’Unesco lancia per il futuro?

“Bisogna fare venire più turisti ma per questo bisogna superare il campanilismo che è molto forte da queste parti. Fare rete è molto difficile, ma deve esserci un’amalgama tra le varie realtà locali, l’Ecomuseo potrebbe fare da collante tra i nove Comuni. Tra l’altro è in programma a breve un importante intervento di ampliamento, con il restauro del primo piano, dove sistemeremo i fossili e vecchie attrezzature contadine.

Ci sono ancora delle criticità da superare, mancano parcheggi e abbiamo poca offerta di posti per il pernottamento; qualcosa si sta muovendo, in particolare c’è un’azienda agricola di giovani che si danno da fare.”

Cella Monte, in particolare grazie al suo Ecomuseo della Pietra da Cantoni, fa parte del progetto di accessibilità dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. Ce lo può spiegare nel dettaglio?

“L’Ecomuseo ha creato le targhe che identificano gli Infernot veri e propri, quelli che rientrano nelle linee guida del disciplinare della loro definizione, ciascuno avrà un suo QR code, le targhe saranno apposte all’ingresso di ogni Infernot di modo che, chi ha problemi di deambulazione o di disabilità fisica che non permettono di scendere negli stretti ambienti sotterranei potrà visitarlo virtualmente tramite smartphone.
Oltre a questo progetto, bisogna ricordare che l’Ecomuseo collabora molto con l’Istituto Leardi di Casale per il censimento degli Infernot di Core e Buffer zone.

Per essere all’altezza delle nuove sfide, è in programma l’apertura di un punto di informazioni turistiche, servizio che si aggiunge al Salone comunale con annessa biblioteca.”

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Il Progetto “Comunicare la Bellezza: Narrazione Digitale dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato” è realizzato grazie al contributo di:

Regione Piemonte

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato

Cooperativa della Rava e della Fava

Il Progetto ha ricevuto il Patrocinio di:

Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato

Comune di Asti

Comune di Nizza Monferrato

Comune di Vaglio Serra

Provincia di Asti