La Croce Rossa negli scenari internazionali: lezione agli studenti delle scuole astigiane

Anastasia Siena, vice presidente nazionale della commissione diritto umanitario internazionale della Croce Rossa ha raccontato, questa mattina, nell’aula Magna del polo universitario Asti Studi Superiori Rita Levi Montalcini l’attività degli uomini e delle donne della Croce Rossa Italiana impegnati nelle emergenze umanitarie. All’incontro sono intervenuti docenti e studenti degli istituti Alfieri, Giobert, Penna, Scuola Alberghiera Colline Astigiane, Castigliano, Casa di Carità, Gauss di Asti.

In apertura del convegno hanno portato i saluti della Città e dell’Università, il sindaco di Asti, Maurizio Rasero e il presidente del consorzio universitario Asti Studi Superiori, Mario Sacco. L’incontro è stato organizzato magistralmente dagli ufficiali e dagli uomini dell’associazione nazionale Carabinieri in congedo.

La relatrice principale, Sorella Anastasia Siena oggi ha messo a disposizione la propria esperienza per l’attività di formazione dei nuovi operatori e dei giovani, dopo aver coordinato numerose attività umanitarie internazionali e varie situazioni di calamità naturali in Italia.

Questi alcuni concetti trasmessi ai ragazzi e al pubblico presente. Il  teatro  geopolitico  internazionale  contemporaneo, fortemente caratterizzato  da  conflitti  armati  e  scenari  di  guerra,  porta  sempre  più  spesso  alla ribalta dell’opinione pubblica internazionale la terribile realtà della violazione dei diritti umani. Ma cosa si intende per diritti umani, quali sono le Istituzioni preposte alla loro tutela e garanzia, cosa si deve e si può fare per la loro difesa? Si  tratta  di  quei  principi  fondamentali  il  cui  rispetto  ha  fatto  della  Croce  Rossa non  solo  il  punto  di  riferimento  intorno  al  quale  ruotano  le  iniziative  umanitarie  di rilievo mondiali, ma un’organizzazione da sempre in prima linea per la promozione, la custodia  e  la  diffusione  del  diritto  umanitario  e  dei  temi  ad  esso  collegati,  in  uno scenario in continua evoluzione.

Nella  pratica,  la  difficile  realtà  degli  scenari  in cui  operano  attualmente  gli operatori  umanitari  e  di  peacekeeping,  in  cui  lo  scontro  culturale  è  portato all’esasperazione,  rende  quanto  mai  problematico  garantire  e  tutelare  l’applicazione del  diritto  internazionale  umanitario  senza  che sia necessario  l’uso  della  “forza”  in nome della pace.