La Biblioteca Alfieriana riportata a nuova vita

C’era tutto il gotha e l’intellighenzia astigiana mercoledì scorso a Palazzo Alfieri.
A radunare tante persone, con presenza dell’Assessore Regionale alla Cultura e Turismo Antonella Parigi, del Prefetto Paolo Formicola, del Sindaco della città Maurizio Rasero, dell’assessore alla Cultura Gianfranco Imerito dell’Assessore dei lavori Pubblici Mario Bovino, del Questore Alessandra Faranda Cordella, delle rappresentanti della Soprintendenza Archeologia Arti e Paesaggio Giulia Marocchi e Rosanna Vitiello, della Vice Presidente della Fondazione CRAT Giulia Maria Sella, del Presidente della Fondazione Palazzo Mazzetti Michele Maggiora con il suo Direttore Andrea Rocco, della Vice Governatrice del Distretto 204 Inner Wheel Barbara Milella e dei padroni di casa della Fondazione Centro Studi Alfieriani con il Presidente Maria Rosa Masoero, la Responsabile del Progetto Carla Forno, il revisore dei Conti Paolo Mastrocola, del Vice Presidente Carlo Cerrato e del Consigliere Renato Gendre, è stata la Presidente del club di servizio International Inner Wheel di Asti Augusta Mazzarolli Currado.

Il motivo è stata l’inaugurazione all’interno del Palazzo Alfieri del riallestimento dell’antica sezione della Biblioteca Alfieriana ottenuto proprio grazie al prezioso contributo delle socie del Club astigiano.

E questo riallestimento segna una svolta molto significativa perché riporta alla luce un patrimonio di grande valore e interesse, di grande fascino, ma, nel contempo, ha consentito di valorizzare, per l’arredo, vetrine facenti parte dell’allestimento originario del Centro Nazionale, risalenti al 1938, cioè arredi storici del Centro, in ottime condizioni e tali da dover essere nuovamente rifunzionalizzati, a seguito di un opportuno intervento di adeguamento, seguito dalla competente Soprintendenza.

Va ricordato infatti che al momento dell’uscita dal Palazzo nel 2000, in realtà, questa distinzione non esisteva: un’unica biblioteca occupava il salone del podio, lo storico Salone del Risorgimento nel museo civico, adibito poi a sala conferenze e biblioteca dal 1937, anno di costituzione del Centro Nazionale di Studi Alfieriani. I libri presero allora strade diverse: quelli moderni, da fine Ottocento al presente, seguirono i vari cambi di sede operativa del Centro, in una decina di traslochi, garantendo sempre, comunque, la possibilità di consultazione a studenti e ricercatori. Quelli antichi, dal Cinquecento in poi, con prevalenza di testi del Settecento e della prima metà dell’Ottocento – comprendenti le edizioni alfieriane, opere preziose e rare di altri autori e i libri posseduti da Alfieri, recuperati ad opera della città di Asti, tramite Montersino, dalla città di Montpellier, dove li aveva trasferiti il pittore Fabre, lasciando Firenze nel 1825 – furono ospitati presso la sede centrale della Cassa di Risparmio di Asti, che ne ha garantito, per 18 anni, corretta conservazione e custodia, con la massima disponibilità, in caso di consultazioni, digitalizzazioni, avvio del nuovo inventario.

Museo e Biblioteca, quindi, ancora una volta si incontrano. Nuovi traguardi attendono la Fondazione Centro di Studi alfieriani. Fra questi, il futuro riallestimento dell’Archivio Alfieriano, per fare in modo che tutti i beni, che sono costati tanto lavoro e cura in anni recenti, in particolare in quelli della chiusura del Palazzo, possano essere nuovamente riuniti nella Casa di Alfieri e porsi come motivo di orgoglio per la città.

Nella foto: Autorità e dirigenti dell’Inner Club di Asti durante la cerimonia.