Roma stanzia le risorse per i Comuni: su 146 progetti solo due sono sul territorio piemontese

Su 146 opere finanziate da Roma ai comuni per opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio solo due riguardano il Piemonte: a Cassinasco (AT) e a Carezzano (AL). «È una ennesima inaccettabile penalizzazione – denunciano i presidenti delle Province di Asti e Vercelli, Marco Gabusi e Carlo Riva Vercellotti, insieme all’eurodeputato Alberto Cirio -. Con un’aggravante in più: la scelta premia comuni in dissesto finanziario ed esclude, invece, quelli che hanno gestito in modo virtuoso le risorse dei cittadini, ovvero la quasi totalità di quelli situati in Nord Italia».

«Dopo lo schiaffo dei fondi alle Province, che su 400 milioni di euro ne ha visti solo 23 per il Piemonte, adesso questa nuova beffa – sottolinea l’eurodeputato Alberto Cirio -. Su 150 milioni di finanziamenti da Roma, solo due comuni piemontesi hanno ottenuto le risorse. Questo è inaccettabile. La nostra regione non può continuare a stare a guardare: deve pretendere ciò che le spetta!».

«Ma com’è possibile che i nostri comuni, virtuosi, proprio perché attenti ad amministrare bene, con cautela e giudizio, siano puniti da un decreto ministeriale che, ribaltando completamente il principio secondo il quale il premio lo merita chi si distingue per essersi ben comportato, assegna circa un miliardo di euro, nel triennio, a chi ha più disavanzo. Cioè a chi ha disastrato il proprio bilancio. Ma che principio è? – sottolinea Carlo Riva Vercellotti, presidente della Provincia di Vercelli -. È vergognoso! Una brutta pagina sull’utilizzo del denaro pubblico e l’ennesima beffa al nostro territorio, soprattutto a chi si impegna a fare bene e a tenere, con immensa fatica, i conti in ordine».

«La cosa surreale, oltre alla beffa di base, è anche che non sia stata prevista la possibilità di ricevere il finanziamento per un solo progetto. Per cui, a fronte di migliaia di comuni esclusi, ve ne sono altri finanziati con addirittura sette interventi nel medesimo territorio comunale – sottolinea il presidente delle Provincia di Asti Marco Gabusi -. Un metodo che nessun genitore insegnerebbe ai propri figli e a cui bisogna porre immediatamente rimedio, anche in considerazione delle due annualità successive a valere sulla stessa legge, che rischiano di ripetere l’errore».

«La prossima settimana – concludono Cirio, Gabusi e Riva Vercellotti – invieremo a tutti i Comuni piemontesi, ai Consigli Provinciali, all’Anci Piemonte e ai parlamentari, un ordine del giorno che sensibilizzi il Governo su quanto accaduto, chiedendo che venga posto rimedio. I nostri cittadini non ne possono più. Non esistono italiani di serie A e di serie B».