Etichettatura d’origine, Coldiretti Piemonte: “La FAO si schiera per difendere il patrimonio alimentare”

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“Paradossi e contraddizioni sono all’ordine del giorno. Mentre la Fao, infatti, si schiera a favore dell’indicazione di origine sugli alimenti, l’Unione Europea garantisce un sostanziale via libera ad accordi di libero scambio, dal Messico al Canada al Giappone, che mettono a rischio Indicazioni geografiche dell’Italia che conta 293 denominazioni alimentari riconosciute dalla stessa Ue e 523 vini Docg, Doc e Igt”.

E’ quanto afferma Coldiretti in occasione della diffusione della ricerca Fao/Bers che riconosce a livello internazionale il valore economico, sociale e reputazionale dei prodotti alimentari registrati con un’etichetta d’indicazione geografica.

Da sempre la Fao è attenta all’alimentazione a 360° poiché quello che si mangia, oltre ad essere importante per la salute, è importante per l’intero pianeta. Una sottile linea di confine tra la sostenibilità ambientale e l’economia mondiale.

Tutti questi accordi, dall’intesa con il Canada (Ceta) a quella siglata con il Giappone e Singapore, da quella con il Messico fino alla trattativa in corso con i Paesi del Sudamerica (Mercosur), minano il patrimonio agroalimentare Made in Piemonte – commentano Fabrizio Galliati vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – costituito da eccellenze riconosciute in tutto il mondo. La nostra regione, infatti, è ricca di biodiversità e conta 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc. La Commissione Europea, invece di tutelare le nostre produzioni, con il nuovo regolamento che entrerà in vigore nell’aprile 2020, ha perso l’occasione per combattere il fake a tavola con una etichetta trasparente che indichi obbligatoriamente l’origine degli ingredienti impiegati in tutti gli alimenti. Una scelta che – concludono Galliati e Rivarossa – appare ancora più autolesionista alla luce della studio Fao che riconosce come l’etichetta di origine promuova le economie locali in ogni parte del mondo”.

A fronte di questa situazione, prosegue la raccolta firme per la petizione #stopcibofalso che è possibile sottoscrivere sul sito www.stopcibofalso.coldiretti.it oltre che presso i mercati di Campagna Amica (per l’elenco consultare il sito www.campagnamica.it) e gli uffici Coldiretti diffusi su tutto il territorio piemontese.

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