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Proseguiamo il nostro viaggio virtuale di “Comunicare la Bellezza: Narrazione Digitale di Langhe-Roero e Monferrato”, fermandoci nella meravigliosa Valle Ghenza, a Rosignano Monferrato. Siamo nuovamente in Core Zone 6, nel verde delle colline monferrine che, oltre agli storici Infernot, regalano ai visitatori angoli di natura incontaminata, di profonda tranquillità ed invidiabile bellezza.

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Daniele Colombara: “Tuteliamo il Tartufo Bianco per la cura e la valorizzazione delle Valle Ghenza”

di Claudia Solaro

L’Associazione Tartufai Valle Ghenza è una realtà giovane, nata nel novembre 2017, ma con idee ben chiare e una mission molto importante: preservare il territorio della Valle Ghenza, prendendosene cura e valorizzando la zona per far conoscere la qualità del tartufo bianco di Rosignano Monferrato.

Delle attività dell’Associazione, che è composta attualmente da 35 soci, fra i tre Comuni della vallata, Rosignano, Cella Monte e Frassinello, ne abbiamo parlato con il presidente, Daniele Colombara, da sempre affascinato dai trifulao e attivo personalmente da nove anni nella ricerca dei preziosi tuberi della Valle Ghenza.

Come mai avete deciso di organizzarvi creando l’Associazione?

Abbiamo capito quanto sia importante valorizzare il territorio attraverso le sue ricchezze, come il nostro Tartufo Bianco, caratterizzato da una qualità che nulla ha da invidiare a quello, più conosciuto, di Alba. Il nostro nasce in una vallata che è perfetta per il tartufo, su terreni incontaminati, senza inquinamento. Inoltre crescono in profondità, quindi quando si trovano sono al massimo della loro maturazione, un’esplosione di profumo e di sapore che lo rendono eccellente.

La Valle Ghenza, culla del tartufo bianco locale, è al centro della Core Zone 6. Quali sfide, legate al riconoscimento ottenuto dall’Unesco, è pronta ad accogliere l’Associazione Tartufai Valle Ghenza?

La nostra associazione vuole aumentare la consapevolezza dell’importanza della cura del territorio, ci vuole un grande impegno di tutti per mantenere perfetti i terreni e le piante delle tartufaie. Bisogna sensibilizzare soprattutto chi lavora in campagna, affinchè non taglino gli alberi, anzi, stiamo programmando la piantumazione per il rinnovo del patrimonio naturale. Il nostro tartufo è un prodotto di nicchia e se non ci prendiamo cura dei luoghi in cui cresce andrà a perdersi. Anche questo è un modo per proiettarci al futuro e preservare la bellezza di tutto il territorio.”

A tutela della memoria di questa storica attività, è stato creato il Museo Contadino, all’entrata della vallata giungendo da Casale, dando nuova vita ad un vecchio peso pubblico, che è diventato un museo a cielo aperto dove si possono ammirare foto e attrezzi dei trifolau e del lavoro in campagna. Un totem con un codice QR che rimanda a rosignanoqr.it racconta dell’iniziativa e accoglie i turisti.

Anche lungo tutto il percorso della Valle Ghenza saranno predisposte delle tabelle informative, in collaborazione con la Scuola Luparia di San Martino di Rosignano, una sezione distaccata dell’Istituto Agrario Leardi di Casale Monferrato che, con i suoi 200 studenti, sta collaborando attivamente per la tutela del patrimonio naturale di questo splendido territorio.

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Il Progetto “Comunicare la Bellezza: Narrazione Digitale dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato” è realizzato grazie al contributo di:

Regione Piemonte

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato

Cooperativa della Rava e della Fava

Il Progetto ha ricevuto il Patrocinio di:

Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato

Comune di Asti

Comune di Nizza Monferrato

Comune di Vaglio Serra

Provincia di Asti