Bilancio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato al Vinitaly 2018: oltre 2 mila degustazioni delle 100 etichette

Le oltre 100 etichette del banco d’assaggio del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato alla 52/esima edizione del Vinitaly di Verona sono stati promossi in due incontri con influenti referenti esteri di Canada e Stati Uniti.

Le grandi potenzialità dei vini da vitigni autoctoni prodotti nel Monferrato e l’export sono stati alcuni dei focus principali della partecipazione del Consorzio al grande salone veronese che ha chiuso i battenti ieri.

Due gli incontri di promozione, rivolti ai mercati esteri, organizzati dal Consorzio. Un’occasione per continuare a promuovere le grandi produzioni, espressioni della biodiversità dei paesaggi vitivinicoli patrimonio Unesco. Sono oltre 30 milioni le bottiglie, prodotte nel 2017 da tutte le 13 denominazioni del Monferrato tutelate dal Consorzio, esportate nel 2017. Tra i principali mercati esteri di riferimento per la Barbera d’Asti e i vini del Monferrato, oltre all’Europa (Gran Bretagna, Paesi scandinavi e Germania per il 60%) c’è l’America (30%) con prevalenza di Canada e Stati Uniti. Un mercato molto vasto e articolato, punto di riferimento consolidato. Per questo, è stato organizzato un incontro con due funzionari del Monopolio Vini dell’Ontario, in collaborazione con la Camera di Commercio italo canadese. I due funzionari hanno selezionato 40 etichette delle 100 presenti, che sono state suddivise in due categorie, ‘general list’ e ‘vintages’ in base alle tipologie e alle rispettive caratteristiche. La degustazione si è svolta a porte chiuse in un’area riservata del padiglione Piemonte.

Inoltre, 18 buyers americani hanno partecipato a una speciale degustazione delle etichette dei soci consorziati dell’area istituzionale del Consorzio.

“Continuiamo a lavorare e investire nei nostri vini da vitigni autoctoni – spiega il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici – e nella promozione estera di tutte le denominazioni che tuteliamo. Gli incontri organizzati con i funzionari canadesi e con gli importatori americani puntano a migliorare il posizionamento della Barbera d’Asti e dei vini del Monferrato nei mercati di riferimento più strategici, alcuni dei quali ormai consolidati come gli Stati Uniti. Non solo – prosegue – poiché abbiamo anche avviato alcuni progetti di promozione e formazione sui mercato emergenti, per il futuro delle nostre produzioni”.

In occasione della più grande vetrina dell’enologia italiana, il Consorzio ha servito, in quattro giorni, circa 2 mila degustazioni di oltre 100 etichette delle denominazioni tutelate, mentre al ‘Ristorante Piemonte’ nella ‘Cittadella della Gastronomia’ del Vinitaly, i piatti del menù curato dagli chef stellati Walter Ferretto del CascinaleNuovo di Isola d’Asti e Davide Palluda del Ristorante all’Enoteca di Canale d’Alba, sono stati serviti in abbinamento ad alcuni dei vini delle aziende aderenti al banco d’assaggio.

Inoltre, sono stati organizzati quattro incontri e degustazioni guidate da esperti italiani e internazionali. Domenica 15 aprile è stata presentata la mappa del Nizza docg da Alessandro Masnaghetti (Editore Enogea), Gianni Fabrizio (Gambero Rosso), Filippo Mobrici e Gianni Bertolino (presidente associazione Produttori Nizza docg). Lunedì 16 aprile si è tenuta la degustazione guidata dal giornalista Paolo Massobrio dal titolo ‘Originale ed estroso: l’imprevedibile Grignolino’. Martedì 17 aprile 2018 il direttore di Vinous e direttore creativo del progetto Collisioni Wine, Ian D’Agata ha guidato una degustazione di Nebbioli del Monferrato insieme ad Hayley Black, Wine director di Tutta Bella. Mercoledì 18 aprile 2018 Alla scoperta del Freisa, antico vitigno del Piemonte con l’esperto americano Alfonso Cevola.

Infine, nello spazio espositivo consortile sono state allestite due aree dedicate al Nizza docg e al Ruchè di Castagnole Monferrato, oltre alla presenza di una decina di desk riservati ad altrettanti produttori.

[Nella foto da sinistra Lorenzo Giordano, Filippo Mobrici e Stefano Chiarlo].