A Revignano era Fabrizio De André a volare in altalena: presentato il numero di marzo di Astigiani foto

Mercoledì pomeriggio la Sala del refettorio dell’ex Seminario di Asti è stata l’inedita cornice della presentazione di Astigiani 23. A dare il benvenuto ai numerosi intervenuti, il neo presidente dell’Associazione Piercarlo Grimaldi.

“La memoria è importante per costruire il futuro – ha esordito – e questa rivista ha il merito di portare un importante contributo a un territorio che sembra viaggiare a velocità ridotta rispetto ad altri vicini, come le Langhe”.

Il direttore della rivista Sergio Miravalle ha sfogliato l’edizione di marzo insieme al pubblico, a iniziare dalla novità della pagina delle lettere. Quindi l’epopea dei fiammiferi prodotti dalla Saffa, poi la storia dei nove fratelli di Valfenera tutti sotto le armi durante la Grande Guerra. “È merito dell’autore Agostino Marocco – ha spiegato Miravalle – se questa vicenda è uscita dalla memoria privata di una famiglia ed è stata raccontata a tutti, altrimenti sarebbe rimasta nascosta in un cassetto e dimenticata. Questo è lo spirito con cui Astigiani vuole recuperare il passato”.

Dopo i servizi dedicati all’autore di farse Alione, a don Sigliano e ai trent’anni della Via Crucis di Antignano, la presentazione si è soffermata sulle pagine che rievocano gli anni astigiani di Fabrizio De André. «Da bambino trascorse anni a Revignano per sfuggire ai bombardamenti su Genova – ha detto l’autore del servizio, il giornalista Marco Neirotti – e quando da cantautore affermato tornò ad Asti per un concerto, lo intervistammo e si commosse al punto che pianse ripensando a quei momenti d’infanzia».

Presente anche Nina Manfieri, compagna di giochi del giovane De André e ispiratrice del brano “Ho visto Nina volare”: “Correvamo nei prati come due zingarelli – il suo ricordo di Faber – eravamo gli unici due bambini della cascina di Revignano, il fratello Mauro era più grande e riservato. L’altalena che lui ha cantato era nel cortile del mezzadro, ma la verità è che non ero io a volare, era Fabrizio che si faceva spingere. Nel ‘97 tornò a trovarmi a Revignano, disse di essere stordito dalle emozioni”. Dalla musica raccontata a quella suonata, il cantante Piero Notari ha interpretato “Ho visto Nina volare” e “La canzone di Marinella”.

Sergio Miravalle ha poi invitato il vescovo di Asti Francesco Ravinale, protagonista dell’intervista “Confesso che ho vissuto”, a salutare i soci e i lettori di Astigiani. “Ad aprile compirò 75 anni – ha detto – e per il Diritto Canonico dovrò rassegnare le dimissioni. Non è la prima volta che lascio un posto, sono stato quattro anni al Santuario di Oropa e quando me ne andai fu difficile. Ma quando iniziai ad Asti capii che arrivare è più bello che partire”.

Mercoledì sera è stata svelata anche la nuova rubrica “I viaggi della vita”, che con gli scatti di Sergio Ardissone inaugura uno spazio dedicato alla scoperta del mondo attraverso le fotografie. Le immagini di Ardissone saranno anche al centro di una mostra, dal 26 aprile alla ex Chiesa del Gesù. Un video ha quindi ricordato la figura del grande gastronomo e divulgatore appassionato della cucina astigiana Giovanni Goria, al centro dei “Se ci penso” di questo numero di Astigiani.

Al termine della presentazione, parte dei proventi del Bagna Cauda Day 2017 sono stati devoluti a tre associazioni benefiche. Il presidente Grimaldi ha consegnato un assegno da 4.500 euro a Cristina Ercole, rappresentante dell’associazione ASTRO, che si occupa di assistenza ai pazienti del reparto di Oncologia dell’Ospedale di Asti; 1.000 euro al presidente di Aisla Asti – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica – Vincenzo Soverino, e infine 500 euro a Gabriella Chiusano per il progetto “Menu for change” di Slow Food.

L’apertura di un grosso uovo di Pasqua della Cioccolateria Barbero e un brindisi hanno chiuso il pomeriggio, rimandando soci e lettori alla presentazione del numero di giugno.

Astigiani 23 è in vendita nelle edicole a 7 euro , gli abbonati sono invitati a ritirare la loro copia nella sede di corso Alfieri, angolo via San Martino 2, proprio di fronte all’ingresso di Palazzo Mazzetti. Orari di apertura: martedì, giovedì e sabato dalle 15,30 alle 19.