Libera Asti, ultimo incontro sul corso “Diritti umani sotto attacco”

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Grande interesse e presenza di pubblico il 12 marzo al Polo universitario per l’ultimo incontro del corso organizzato da Libera Asti “I nuovi equilibri in Medio Oriente e Nord Africa. Diritti umani sotto attacco” in collaborazione con Uniastiss, Acli, Israt, Rinascita, Amref.

I tre incontri , rivolti ad insegnanti , giornalisti e cittadini, hanno tentato di fornire chiavi di lettura sui nuovi equilibri geopolitici creatisi nell’area del Medio
Oriente e del Nord Africa dopo le cosiddette primavere arabe.
I giovani giornalisti dell’Osservatorio Iraq, Medio Oriente e nord Africa Giovanni
Piazzese e Cecilia Dalla Negra hanno presentato,a partire dal caso Regeni, la
situazione della nuova dittatura in Egitto e un’immagine inedita delle donne
palestinesi, impegnate a combattere da protagoniste contro l’occupazione israeliana.

I reportage di Laura Secci, giornalista de “La Stampa” hanno focalizzato l’attenzione sulle zone d’ombra dell’infinita guerra dimenticata in Afghanistan e delle stragi di civili in Siria, in particolare bambini, mentre Domenico Quirico ha presentato uno stato libico sull’orlo della spartizione che ha ormai affidato alle bande criminali il controllo del terrritorio e , di conseguenza, la gestione dei migranti sistematicamente sottoposti a torture e ridotti in in schiavitù.
Di criminalità organizzata, dei suoi meccanismi e delle sue ramificazioni nel Nord
Italia ha parlato il Sostituto procuratore della Repubblica di Torino Roberto
Sparagna, in apertura del terzo incontro, mentre Diego Sarno, amministratore
pubblico , ha suggerito come le amministrazioni possano difendersi dalle
infiltrazioni mafiose facendo rete intorno ad “Avviso pubblico”.

A concludere, in attesa del 21 marzo di Libera, della Giornata della memoria e
dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie che quest’anno si terrà a Saluzzo,terra di braccianti stagionali, ha ragionato sul caporalato Riccardo Coletti, che con le sue inchieste del 2015 in Piemonte, a Canelli, ha raccontato per primo il dramma dei “migranti della vendemmia” sfruttati dai caporali della manodopera in nero. A dare concretezza alcuni video- denuncia presentati da Paolo Capra di Flai Cgil, dell’Osservatorio “Placido Rizzotto”, e Claudio Riccabone della Caritas di Canelli che ha socializzato alcune esperienze di accoglienza dei braccianti a Canelli.

 

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