Lettere al direttore

Asti, Angela Quaglia scrive all’assessore Berzano: “Un bilancio stanco, rassegnato che spreme i cittadini”

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Riceviamo e pubblichiamo la Lettera aperta della consigliera di minoranza Angela Quaglia all’assessore Berzano sulla questione del bilancio comunale.

 

Caro Assessore,
mi permetto di scriverLe questa lettera in quanto la Sua assenza alle diverse sedute del Consiglio Comunale le hanno impedito di ascoltare direttamente le critiche che Le ho rivolto relativamente alla proposta di Bilancio 2018.
Le faccio intanto i miei migliori auguri di rapida e completa guarigione: so che la Sua assenza è stata dettata da ragioni di salute e non dal rifiuto del confronto con le minoranze. Che pure c’è stato.

Credo le abbiano riferito quanto da noi sostenuto: il bilancio predisposto da Lei e dalla Giunta, è un bilancio ragionieristico, che non fa scelte e non prefigura un disegno di città, come sarebbe stato giusto, almeno all’inizio del mandato amministrativo.

Ci è sembrato un bilancio stanco, rassegnato, tutto finalizzato a far passare il concetto che la “colpa” è dell’Amministrazione precedente senza assumersi pienamente la responsabilità delle scelte.
Certamente l’Amministrazione che ha preceduto quella attuale ha le sue responsabilità ma oggi, a distanza di nove mesi , fa sorridere che non troviate altre motivazioni.

Le scrive una consigliera che anche a Brignolo non ha mai fatto sconti; nel merito e nel metodo. Ma, se mi consente, un tale atteggiamento di chiusura non era mai capitato. Cambiano i tempi e cambiano anche i valori!

Ma entriamo nel merito

1)Corte dei Conti
Nella Sua relazione, per dimostrare il cambio di passo rispetto al passato, Lei cita più volte la relazione della Corte dei Conti che invitava il Comune a non utilizzare i soldi degli Oneri di Urbanizzazione per la parte corrente del bilancio. Vero. E anche teoricamente giusto. (La legge, però, almeno in parte, lo consente, visti i tagli ai trasferimenti). Ma allora, per quale ragione anche questa Giunta fa la stessa cosa e usa per le spese correnti le entrate degli Oneri? Ci vorrebbe più coerenza!

2) I conti dell’ASP
Mi limito a farle osservare che il trasporto pubblico, da sempre, è in deficit e non bastano i contributi regionali e le entrate da biglietti e abbonamenti a pareggiare i conti.
Da sempre, almeno ad Asti, una quota delle entrate della sosta a pagamento viene utilizzata per compensare i costi del trasporto pubblico.
Che cosa si può fare? Non credo che la soluzione consista nell’aumentare il costo dei biglietti e degli abbonamenti ( tutt’al più ci sarà meno gente che usa il bus o che lo usa senza pagarlo).
Credo si debba ragionare con ASP su soluzioni possibili. Occorrono idee nuove altrimenti le soluzioni sono solo due: diminuire i percorsi dei bus e il numero dei passaggi ( ma già adesso in alcuni quartieri cittadini il bus passa ogni 40 minuti!) o aumentare le zone blu dei parcheggi.
Entrambe scelte impopolari e poco produttive, anche a fini economici e con pesanti ripercussioni sui livelli occupazionali.

3) Tariffa Rifiuti
Paragonare la tariffa per lo smaltimento rifiuti di Asti con quella applicata per i rifiuti di Genova che qui vengono smaltiti, significa confondere “patate e tartufi”.
Non è vero che gli astigiani pagano più dei genovesi per i loro rifiuti.
Il CBRA, cioè l’organo che fissa le tariffe, ha infatti stabilito che ogni tipologia di rifiuto ha un prezzo diverso. Perciò: smaltire l’indifferenziato, ad Asti, costa di più dell’organico, della carta e della plastica. Ma si è trattato di una scelta ( che può anche non essere condivisa) che puntava a incentivare la raccolta differenziata. La media, comunque, è di 107 euro/t e non di 192, come da lei sostenuto.
Per Genova, invece, non si fa tutto il trattamento dei vari tipi di rifiuto: si smaltisce l’indifferenziato ( a circa 140 euro/t) e si ha quindi un utile.
Paragonare due cifre non paragonabili equivale a sollevare un polverone per nascondere la mancanza di argomenti.

Ed infine: ben venga il recupero crediti (tanti!) del Comune con una modalità diversa e più efficace.
Magari questo recupero crediti, insieme a una parte degli utili delle Partecipate (Asp e Gaia) poteva servire ad evitare un aumento indiscriminato delle tariffe, con una logica, me lo consenta, puramente ragionieristica.

Ma ormai il bilancio è fatto e le entrate in più serviranno a finanziare la creazione dell’ufficio stampa del sindaco…con buona pace degli astigiani “spremuti”!

Con viva cordialità

Angela Quaglia- CambiAMO Asti

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