Roma stanzia le risorse per le Province: all’astigiano solo 4,1 milioni

Un riparto fortemente sbilanciato che penalizza ancora una volta il Piemonte: a lanciare l’allarme sono i tre presidenti delle Province di Asti, Alessandria e Vercelli, Marco Gabusi, Gianfranco Baldi e Carlo Riva Vercellotti, insieme all’eurodeputato Alberto Cirio, il coordinatore regionale di Forza Italia Gilberto Pichetto e i Consiglieri Provinciali piemontesi di FI.

La denuncia riguarda il fondo del Governo da circa 400 milioni di euro per le Province, di cui solo 23 milioni di euro andranno al Piemonte, nonostante sia la seconda regione italiana per numero di comuni dopo la Lombardia e per km di strade dopo la Sicilia. Alla Provincia di Asti 4,1 milioni di euro.

«Mi chiedo quale sia la logica – sottolinea l’eurodeputato Alberto Cirio – Per comprendere l’assurdità di questa ripartizione basta fare un confronto tra le risorse assegnate al Piemonte e quelle date ad altre regioni. Noi abbiamo 4,4 milioni di abitanti, 1200 comuni e quasi 13 mila km di strade e i fondi previsti sono 23 milioni di euro. La Puglia ha 4 milioni di abitanti, 258 comuni (cioè circa 1/5 del Piemonte) e 9 mila km di strade e le risorse assegnate sfiorano i 40 milioni, quasi il doppio! Lo stesso vale per la Campania che ha sì 5,8 milioni di abitanti, ma solo 550 comuni e 7 mila km di strade, eppure riceverà più di 52 milioni di euro. Idem la Toscana, che con 3,7 milioni di abitanti, 280 comuni e 9 mila km di strade vedrà arrivare quasi 34 milioni. Il massimo della follia è la Provincia di Prato che riceverà in tutto oltre 5 milioni a fronte di 78 km di strade, cioè un decimo di quelle che ha la Provincia di Novara che però riceverà solo 1,7 milioni di euro. Il Piemonte non ne può davvero più: ogni anno paghiamo a Roma 10 miliardi di euro in più di quelli che riceviamo. Questa è l’ennesima prova che dobbiamo ricontrattare con Roma il nostro ruolo di regione italiana».

«Il Governo, non mettendo a disposizione i soldi sufficienti per svolgere le funzioni essenziali, perché questi dati sono stati elaborati dal Ministero delle Finanze e non dall’Unione delle Province, sta mettendo in ginocchio l’80% dei nostri Enti – sottolinea il presidente delle Provincia di Asti Marco Gabusi – E la Regione Piemonte, che non ha voluto aspettare l’esito del referendum, ha dato attuazione solo sulla carta alla legge Delrio: oggi le Province anticipano ancora buona parte delle spese che sarebbero in capo alla Regione. Un’operazione di marketing che sta mettendo in difficoltà i territori e i cittadini».

«Pur apprezzando il tentativo dell’Unione Province d’Italia di correggere gli errori del Governo, oggi la situazione è diventata insostenibile per le Province della nostra regione. Siamo i più penalizzati d’Italia e, peggio, ci sentiamo abbandonati da chi dovrebbe difendere gli interessi del Piemonte, con le tante richieste d’aiuto che abbiamo presentato alla nostra Regione restate lettera morta – sottolinea Carlo Riva Vercellotti, vice presidente dell’UPI – Unione delle Province Italiane e presidente della Provincia di Vercelli – Questo pomeriggio è stato convocato il Consiglio delle Autonomie Locali: chiederemo alla Regione Piemonte di presentare ricorso, perché i criteri inseriti nella Legge di Bilancio sono incostituzionali e violano l’art. 3 della Costituzione con disuguaglianze profonde».

«Questa ripartizione è basata su criteri assolutamente non oggettivi e ingiusti – sottolinea il coordinatore regionale di Forza Italia Gilberto Pichetto -, criteri che non tengono conto di spese reali, come ad esempio quelle antigelo che in Piemonte sono una delle spese principali, ma anche il taglio dell’erba o la riasfaltatura che per le strade montane va rifatta ogni cinque anni. In pratica siamo la regione con più km di strade, quella che spende di più per manutenerle, ma che per assurdo prende meno risorse dallo Stato».