Lettere al direttore

L’Assessore al bilancio Renato Berzano: “A tutto c’è un limite”

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Riceviamo e pubblichiamo.

“A tutto c’è un limite.
Faccio seguito alla martellante campagna messa in atto dal gruppo consiliare del Pd, che in ogni modo sta cercando di allontanare da sé ogni e qualsivoglia responsabilità su quanto è  successo nell’amministrazione della Città in questi anni, quasi non se ne fossero mai occupati.
Mi sovviene un po’ di tristezza nel fatto di perdere, ogni volta, la visione dei problemi per doversi concentrare sulle battaglie di propaganda, che nulla aiutano rispetto alle soluzioni dei problemi stessi. E con ciò si cerca di negare fatti ovvi, quale ad esempio quello che lega ogni amministrazione a quella  precedente, nel bene e nel male. Come Amministrazione, in questi mesi non abbiamo voluto dare peso ai problemi ereditati dalla precedente gestione, nella convinzione che comunque avessero gestito la Città al meglio delle loro possibilità.  Abbiamo voluto accettare la loro consegna per poi prendere le nostre decisioni, che non potevano, sia chiaro, non derivare anche dalle decisioni precedentemente adottate.  Tuttavia, questo tentativo del Pd di voler far apparire le scelte fatte in questo bilancio solo come precisa volontà dell’Amministrazione di danneggiare i nostri cittadini, oltre che errata e ingenerosa, merita qualche precisazione, per fornire ai lettori tutti gli elementi per potersi fare una idea compiuta.
Riporto, di seguito, quanto evidenziato dalla Corte dei Conti nella sua del 7/10/17, missiva che conta ben 21 pagine, non proprio una “veloce” comunicazione, quanto piuttosto un reiterato, ribadito e accorato richiamo alla gestione dei conti del Comune:  ““…Soltanto con l’applicazione delle entrate straordinarie (avanzo di amministrazione ed oneri di urbanizzazione), il Comune riesce a riportare in positivo le annualità 2013 e 2015.”
Scrive ancora la corte: “Conclusivamente, occorre nuovamente ribadire, come questa sezione ha già avuto occasione di evidenziare nelle precedenti pronunce relative al Comune di Asti che il disavanzo corrente dell’ente costituisce un indice dell’incapacità dell’ente locale di assicurare il suo funzionamento e l’erogazione dei propri servizi con entrate ordinarie.”
Che cosa è successo in questi anni?  L’amministrazione ha costantemente perseguito gli equilibri del bilancio di previsione utilizzando sia gli oneri di urbanizzazione per la parte corrente, sia l’avanzo di amministrazione per la quadratura in conto capitale.
Questi i dati:  Oneri di urbanizzazione applicate alla gestione corrente2015 1.462.0002016 1.200.0002017 1.300.0002018 1.300.000  (nostra gestione)Avanzo di amministrazione presunto per spese di investimento2015 1.000.0002016 1.357.0002017 201.5002018 0 (nostra gestione)
Quanto riportato dal Pd nei suoi comunicati altro non fa che confermare  quanto sostenuto dalla Corte dei Conti.  Se è vero che dal bilancio 2016 risultava un avanzo di amministrazione (che tuttavia non rappresenta un utile di esercizio) è altrettanto vero che le variazione operate dalla nostra Giunta a luglio (pochi giorni dopo l’insediamento) e a settembre, andavano a coprire, spese di carattere corrente sostenute dall’amministrazione precedente.   E’ evidente quindi che il bilancio di previsione 2017 (realizzato dal pd) non era stato elaborato con la piena congruità dei vari capitoli, necessitando di interventi di carattere straordinario per riportarli in equilibrio. Ovvero esattamente quanto sostenuto dalla Corte dei Conti.
Ma entrambe le variazioni e anche i rimedi, sono frutto e conseguenza della gestione precedente.  L’attuale amministrazione altro non poteva fare che adottare i provvedimenti per ripristinare l’equilibrio (che era in quelle date compromesso), utilizzando l’avanzo di amministrazione.
Ciò è avvenuto, tuttavia, nel più assoluto silenzio di questa Amministrazione, che ha evitato di addebitare colpe o cercare colpevoli, respingendo ogni tipo di sterile polemica. Evidentemente tale atteggiamento di prudente responsabilità non ha pagato. Ne prendiamo atto per il futuro.
Il percorso verso l’equilibrio è ancora lungo, e necessiterà di altri interventi. Riequilibrare un bilancio richiede tempo e una strategia di ampio respiro. Non abbiamo risolto i problemi, ma con serietà ci stiamo mettendo mano.
ASPPrescindendo dalla totale assenza della governance di centro sinistra di Asp che nulla ha fatto per venire incontro alle richieste del Comune, fornisco alcuni chiarimenti sulla Tari e sulla gestione mobilità.
Tari
Il Piano Economico Finanziario della Tari non può che funzionare un anno per quello successivo: per avere effetti sul 2018 si sarebbe dovuto impostare una sistema di raccolta differente già nel 2017.  Quindi i dati inseriti nel 2018 derivano da precise scelte adottate dall’amministrazione del Pd nel 2017.  Proprio in queste settimane stiamo infatti ragionando con i vertici di Asp per operare un diverso modo di raccolta a partire nel 2019, per ottenere quei risparmi che è doveroso perseguire per riportare la tari a livelli “accettabili”.  Quindi si lavora oggi per il prossimo anno.   A chi imputare quindi gli aumenti sulla Tari del 2018?
Nel suo comunicato, il pd sostiene che avremmo potuto adottare una “delibera” per ridurre già dal 2018 il costo Tari.  Onestà intellettuale richiederebbe, anche su questo, maggiore correttezza.  Impossibile adottare a dicembre  2017 (o a ottobre o novembre) una qualsivoglia decisione con validità dal 2018, per quanto dicevo poc’anzi.
Inoltre, possibile che il pd non si fosse mai accorto che la Tari di questa città fosse tra le più alte (forse la più alta) d’Italia?   Se ne accorgono ora?  Evidenzio peraltro che il 2018 è ai livelli del 2015, in piena gestione Brignolo.
Questi i dati registrati nella tari negli ultimi anni:anno 2013 16.193.987anno 2014 18.048.397anno 2015 18.302.418anno 2016 17.961.138anno 2017 17.730.462anno 2018 18.281.893
Non pare curioso che la Tari aumenti nel 2014 e 2015 per poi scendere nel 2016 e 2017 ed infine nuovamente risalire nel 2018 sui medesimi valori del 2015?
Mobilità (bus e trasporti): il costo della mobilità è il seguente:anno 2014 6.841.685anno 2015 6.977.098anno 2016 7.005.416anno 2017 6.513.164anno 2018 6.657.310con i seguenti risultati di esercizio (perdite):anno 2014 -997.000anno 2015 -981.000anno 2016 -995.000anno 2017 -763.000anno 2018 -1.214.000
risultato mobilità + parcheggi (utile/perdita):anno 2014 0anno 2015 0anno 2016 0anno 2017 0anno 2018 -247.000
Il deficit della mobilità è stato sempre coperto dalla gestione delle “strisce blu” parcheggi.  Il tutto è risultato in perfetto pareggio fino al 2017, risultando in  deficit nel 2018.  Inoltre anche per la mobilità si è assistito ad un curioso calo nel 2017 (-763.000)  ed un altrettanto curioso aumento nel 2018 (-1.214.000). Che sia tutto frutto del caso?
Mense
Sulle mense si sono operati degli aumenti contenuti e unicamente sui dati Isee più alti.  E’ inoltre in corso la totale rivisitazione dei menu delle nostre scuole.  L’intento è quello di aumentare sensibilmente il livello del servizio, con pasti qualitativamente migliori.  Quindi sì un aumento, ma con una maggiore qualità.
Val la pena ribadire che questa Amministrazione è intervenuta unicamente su  servizi “a domanda individuale” e solo su servizi in forte deficit, servizi che erano peraltro pagati con tariffe che erano LE PIU’ BASSE di tutto il Piemonte.  E anche ora, dopo gli aumenti, restano SOTTO LA MEDIA REGIONALE.    Certo che lo si è fatto per recuperare risorse, non ci nascondiamo dietro ai dati!  Ma i minori trasferimenti a Asp hanno evitato di distogliere risorse su altri settori, ugualmente  importanti e nell’interesse di tutti.
Multe non riscosse
In questi anni la precedente amministrazione nulla ha fatto (così come sarebbe stato suo preciso obbligo) per cercare di recuperare il pregresso e per evitare che i nuovi crediti diventassero anch’essi inesigibili.   Tale atteggiamento, che non vale solo per le multe, ma anche per tutti gli altri crediti ha portato gli importi da riscuotere all’astronomica cifra di oltre 20.000.000 di euro.  Stiamo operando un affidamento in prova ad un nuovo gestore che, dati alla mano e su esperienze di altre città, ha assicurato medie di riscossione decisamente maggiori di quelle fino ad ora realizzate.  Questi sono fatti concreti che si realizzeranno nell’arco di un paio di anni.  Nulla si era visto e fatto in precedenza.
Quindi qual è l’atteggiamento più corretto?  Quello di chi fa finta di non vedere mantenendo e accumulando deficit, o chi, anche con dolore, inizia a mettere ordine?
Infine ricordo al Pd che il luogo deputato a disquisire di queste vicende è, e non può essere altro che il Consiglio Comunale.  Lì ci sarà modo di parlare di questi numeri, di valutarli, di studiare anche soluzioni alternative.  Invito quindi il Pd ad una maggiore prudenza nell’esporre le proprie ragioni, di non confondere informazione con propaganda, superando il momento elettorale in corso, ma portando in Consiglio Comunale le proprie proposte  (che fino ad ora non ho visto), che verranno valutate e vagliate con l’attenzione e l’importanza che si deve riconoscere a chi rappresenta una parte della cittadinanza.”

Renato Berzano

Assessore al Bilancio del Comune di Asti.

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